Domenico de Pinto, general manager al lavoro 365 giorni su 365
General Manager, grande organizzatore e conoscitore del basket
lunedì 3 ottobre 2016
12.12
Il lavoro del general manager di un club di basket è massacrante: significa organizzare trasferte tra andata e ritorno, coincidenze, pullman, orari di disponibilità delle palestre e sintonizzare tutto con le gare di campionato. Poi arrivano le trattative di basket mercato e salta tutto per aria. Si ricomincia. Ma questa è solo la punta dell'iceberg. Normalmente i general manager sono grandi organizzatori, tremendi lavoratori, oppure sono ex giocatori che capiscono le dinamiche di uno spogliatoio e la psicologia dei giocatori, qualità necessarie quando la vicinanza con un gruppo crea rapporti speciali, quasi intimi. Il difficile è coniugare i due mondi. Alla Virtus, Domenico de Pinto, "Ennio" per tutti, incluso lui stesso, riesce a farlo sempre e con il sorriso sulle labbra. Tipico di chi è abituato dalla propria storia a lavorare sotto pressione.
Domenico de Pinto, ha vissuto in spogliatoio per anni, capisce i giocatori e gli allenatori, le esigenze di tutti, per questo il suo apporto non è quantificabile. Ma dove il suo percorso da dirigente è diventato sorprendente è stato nella capacità di adattarsi anche ad un ruolo organizzativo che per lui rappresentava una novità assoluta.
Il lavoro di un general manager è massacrante, non ha orari, non prevede durante la stagione giorni liberi e non è programmabile se non in parte. Significa gestire una squadra intera, tutti i giocatori, più lo staff e le sue esigenze. È un lavoro che ti tiene impegnato 365 su 365, 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, su sette. Non si finisce mai. Riuscire a farlo con efficacia, senza perdere mai il buonumore o un'alta dose di entusiasmo è prerogativa di un buon general manager. Domenico de Pinto è molto più di questo, è un punto di riferimento per tutti.
Amante della tecnologia e dei telefonini, il lavoro l'ha costretto a diventare un esperto di tutto, anche di wifi, whatsapp e immagini condivise con il programma degli allenamenti. Consuma decine di giga-byte e di bloc-notes al mese, perché scrive e appunta tutto, dorme poco, lavora molto e quasi sempre mangia solo a cena. Che poi lo faccia per due, non abbia alcun riguardo per alcuno stile dietetico e non prenda mai un etto di grasso è forse la prova che de Pinto in qualche momento della sua vita ha stretto un patto con il diavolo.
Uno dei tanti compiti del general manager de Pinto è "sistemare" i giocatori quando arrivano dal mercato. Nessun lavoro è off-limits ma Ennio ha anche la forza fisica per non preoccuparsi troppo se in palestra o in piscina gli tocca trasportare i bagagli dello staff medico. Lui c'è sempre ovviamente.
Domenico de Pinto, ha vissuto in spogliatoio per anni, capisce i giocatori e gli allenatori, le esigenze di tutti, per questo il suo apporto non è quantificabile. Ma dove il suo percorso da dirigente è diventato sorprendente è stato nella capacità di adattarsi anche ad un ruolo organizzativo che per lui rappresentava una novità assoluta.
Il lavoro di un general manager è massacrante, non ha orari, non prevede durante la stagione giorni liberi e non è programmabile se non in parte. Significa gestire una squadra intera, tutti i giocatori, più lo staff e le sue esigenze. È un lavoro che ti tiene impegnato 365 su 365, 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, su sette. Non si finisce mai. Riuscire a farlo con efficacia, senza perdere mai il buonumore o un'alta dose di entusiasmo è prerogativa di un buon general manager. Domenico de Pinto è molto più di questo, è un punto di riferimento per tutti.
Amante della tecnologia e dei telefonini, il lavoro l'ha costretto a diventare un esperto di tutto, anche di wifi, whatsapp e immagini condivise con il programma degli allenamenti. Consuma decine di giga-byte e di bloc-notes al mese, perché scrive e appunta tutto, dorme poco, lavora molto e quasi sempre mangia solo a cena. Che poi lo faccia per due, non abbia alcun riguardo per alcuno stile dietetico e non prenda mai un etto di grasso è forse la prova che de Pinto in qualche momento della sua vita ha stretto un patto con il diavolo.
Uno dei tanti compiti del general manager de Pinto è "sistemare" i giocatori quando arrivano dal mercato. Nessun lavoro è off-limits ma Ennio ha anche la forza fisica per non preoccuparsi troppo se in palestra o in piscina gli tocca trasportare i bagagli dello staff medico. Lui c'è sempre ovviamente.