#Dall Uegneun: quando i tifosi rubano la scena a club e giocatori
Da Molfetta-Nicosia in B1 all'accesso ai Play Off: i Fedelissimi sono ancora là
lunedì 23 marzo 2015
14.59
Immaginate una sfida dove le tifoserie sono più importanti dei giocatori stessi. Dove la passione, il folclore e l'attaccamento alla squadra superano perfino la palla che rotola sul campo. Trofei? Pochi. Entusiasmo? Tanto. E alle stelle. Una serata con gli amici, qualche coro e via. Un pomeriggio in tranquillità tra esultanze e risate. Utopia? Astrazione? Una classica di SuperLega? Non proprio. O quasi. Ieri, al PalaPoli di Molfetta, l'Exprivia Neldiritto Molfetta sfidava la CMC Ravenna per una gara tutta da vivere. E forse, più sugli spalti che in campo. Entrambe le squadre si giocavano l'accesso ai Play Off Scudetto: rispettivamente settima e ottava della classifica. Insomma, una partita dove la qualità e il talento sono proprio gli ingredienti principali. Tuttavia, ci pensava la tifoseria molfettese meglio conosciuti come Fedelissimi Pallavolo Molfetta a scaldare l'ambiente e a rendere questa sfida unica nel suo genere.
I Fedelissimi amano i cori, inneggiando al nome dell'Exprivia Neldiritto Molfetta per spingere il sestetto di Vincenzo Di Pinto a guardare al di là del "muro" con speranza e fiducia. Insomma, un'altra musica. Nessuna stonata melodia. In tutti questi anni, il tifo molfettese ha conservato la sua identità. Da quel Molfetta-Nicosia in B1 a Molfetta-Ravenna di ieri. Sono passati ben 9 anni, di amore, sofferenza, timori, paure, speranze e soprattutto fedeltà per quei colori, il bianco e il rosso, e per quella maglia.
Come da consuetudine, infatti, i Fedelissimi Pallavolo Molfetta si incontrano al PalaPoli o accompagnano anzi seguono la loro beneamata in trasferta. Chilometri su chilometri, il tutto per creare un clima unico, difficilmente replicabile in altre realtà. Passione e soliti cori. Sono sempre lì, nel loro settore, sempre pronti ad andar via senza voce.
Anche ieri sera ne abbiamo visto delle belle. Ovviamente sugli spalti. Fascino, cori, tradizioni, il brivido della SuperLega. La partita dei tifosi si gioca al PalaPoli, ormai casa della squadra molfettese. Un tempo un po più deserta, oggi un po' casa di tutti ma soprattutto dei Fedelissimi. Perché anche loro hanno scritto la storia anzi ne sono parte integrante.
I Fedelissimi amano i cori, inneggiando al nome dell'Exprivia Neldiritto Molfetta per spingere il sestetto di Vincenzo Di Pinto a guardare al di là del "muro" con speranza e fiducia. Insomma, un'altra musica. Nessuna stonata melodia. In tutti questi anni, il tifo molfettese ha conservato la sua identità. Da quel Molfetta-Nicosia in B1 a Molfetta-Ravenna di ieri. Sono passati ben 9 anni, di amore, sofferenza, timori, paure, speranze e soprattutto fedeltà per quei colori, il bianco e il rosso, e per quella maglia.
Come da consuetudine, infatti, i Fedelissimi Pallavolo Molfetta si incontrano al PalaPoli o accompagnano anzi seguono la loro beneamata in trasferta. Chilometri su chilometri, il tutto per creare un clima unico, difficilmente replicabile in altre realtà. Passione e soliti cori. Sono sempre lì, nel loro settore, sempre pronti ad andar via senza voce.
Anche ieri sera ne abbiamo visto delle belle. Ovviamente sugli spalti. Fascino, cori, tradizioni, il brivido della SuperLega. La partita dei tifosi si gioca al PalaPoli, ormai casa della squadra molfettese. Un tempo un po più deserta, oggi un po' casa di tutti ma soprattutto dei Fedelissimi. Perché anche loro hanno scritto la storia anzi ne sono parte integrante.