Dai gol nella Ruvese, fino alla Rappresentativa
L’exploit di Raffaele Andreula
venerdì 9 maggio 2014
10.34
È in grado indifferentemente di saltare l'uomo, crossare o calciare. La classica ala, insomma. E da buona ala, Raffaele Andreula cerca di spiccare il volo. Molfettese, classe 1997, quindi non ancora maggiorenne, Raffaele è reduce da un'esperienza non proprio consueta per i ragazzini della sua età. Il giovanotto della Ruvese ha infatti partecipato al Torneo delle Regioni con la maglia della rappresentativa regionale pugliese Allievi allenata dall'ex portiere del Bari Gianluca Alberga. Un exploit figlio dell'ottimo campionato disputato con la Ruvese e di un lavoro certosino condotto dal suo allenatore, Francesco Cirilli, e dalla società intera.
Nel corso della competizione Raffaele è stato schierato da terzino sinistro nel 3-5-2 e da ala nel 4-4-2, ben figurando in entrambi i casi. Dimostrazione, questa, della sua duttilità, visto che non sono proprio la stessa cosa sbizzarrirsi per tutta la fascia senza che qualcuno ti copra le spalle (3-5-2), e giocare prevalentemente da centrocampo in su, dando libero sfogo alla propria qualità (4-4-2). "È un ragazzo dalle grandi doti fisiche – afferma in questo senso Cirilli – che punta molto su corsa, forza ed esplosività, doti che fanno di lui un giocatore "moderno". A questo si aggiunge la sua qualità migliore: la duttilità tattica. Infatti, nelle corso delle stagioni in cui l'ho allenato ha dato dimostrazione di poter ricoprire svariati ruoli".
È importante per il percorso di crescita di un ragazzo insegnargli a fare più cose. Specializzarsi troppo, a 17 anni, non è sempre la cosa migliore. E Lele, come viene chiamato dagli amici, cerca di apprendere il più possibile, come una spugna. D'altronde, se all'inizio dell'anno sei sottoposto a un intervento al menisco, lotti per tornare il prima possibile, bruci i tempi, rientri in squadra e, con pochi allenamenti nelle gambe, segni 4 gol e vieni convocato in rappresentativa, di certo non difetti di grinta e buona volontà.
"La rappresentativa – sono le parole del ragazzo – è stata una fantastica esperienza, per arrivare alla quale ho superato cinque selezioni. Per questo ringrazio innanzitutto la società, che mi sta sempre accanto in questo mio percorso, il mio allenatore, che mi dà sempre preziosissimi consigli, così come Lucio De Censo, che mi ha allenato nei Giovanissimi. Un grazie particolare va ai miei compagni di squadra. Questo mio risultato è merito del lavoro di tutti".
Lele mostra di avere la classica "testa sulle spalle", sa bene che questa è solo una tappa di un percorso che, per continuare, ha bisogno di spirito di sacrificio, oltre che di qualità tecniche e atletiche. Avrà meno difficoltà a riuscirci con alle spalle persone dal "peso umano" giusto. È questo in effetti il mantra che Ruvese e Gioventù Calcio Molfetta, società che hanno deciso di unire le proprie strade dal 2003, si sono sempre poste. Un mantra che ha portato a ottimi risultati di squadra e a grossi successi individuali, come dimostra l'exploit di Lele. "È stato il primo giocatore della U.S.D. Ruvese – conclude Cirilli, i cui consigli sono ancor più preziosi alla luce dei suoi importanti trascorsi da ala nel suo passato da calciatore – a vestire la maglia della selezione pugliese. Non nascondo che questo mi inorgoglisce tantissimo come allenatore. È la vittoria del lavoro, della passione, della dedizione e della professionalità che metto ogni giorno sul campo per cercare di raggiungere l'unico obiettivo che ogni allenatore giovanile dovrebbe prefiggersi, cioè quello di creare il calciatore dando a lui tutti gli strumenti necessari per esprimersi al meglio, senza mai tralasciare l'aspetto umano ed educativo".
Nel corso della competizione Raffaele è stato schierato da terzino sinistro nel 3-5-2 e da ala nel 4-4-2, ben figurando in entrambi i casi. Dimostrazione, questa, della sua duttilità, visto che non sono proprio la stessa cosa sbizzarrirsi per tutta la fascia senza che qualcuno ti copra le spalle (3-5-2), e giocare prevalentemente da centrocampo in su, dando libero sfogo alla propria qualità (4-4-2). "È un ragazzo dalle grandi doti fisiche – afferma in questo senso Cirilli – che punta molto su corsa, forza ed esplosività, doti che fanno di lui un giocatore "moderno". A questo si aggiunge la sua qualità migliore: la duttilità tattica. Infatti, nelle corso delle stagioni in cui l'ho allenato ha dato dimostrazione di poter ricoprire svariati ruoli".
È importante per il percorso di crescita di un ragazzo insegnargli a fare più cose. Specializzarsi troppo, a 17 anni, non è sempre la cosa migliore. E Lele, come viene chiamato dagli amici, cerca di apprendere il più possibile, come una spugna. D'altronde, se all'inizio dell'anno sei sottoposto a un intervento al menisco, lotti per tornare il prima possibile, bruci i tempi, rientri in squadra e, con pochi allenamenti nelle gambe, segni 4 gol e vieni convocato in rappresentativa, di certo non difetti di grinta e buona volontà.
"La rappresentativa – sono le parole del ragazzo – è stata una fantastica esperienza, per arrivare alla quale ho superato cinque selezioni. Per questo ringrazio innanzitutto la società, che mi sta sempre accanto in questo mio percorso, il mio allenatore, che mi dà sempre preziosissimi consigli, così come Lucio De Censo, che mi ha allenato nei Giovanissimi. Un grazie particolare va ai miei compagni di squadra. Questo mio risultato è merito del lavoro di tutti".
Lele mostra di avere la classica "testa sulle spalle", sa bene che questa è solo una tappa di un percorso che, per continuare, ha bisogno di spirito di sacrificio, oltre che di qualità tecniche e atletiche. Avrà meno difficoltà a riuscirci con alle spalle persone dal "peso umano" giusto. È questo in effetti il mantra che Ruvese e Gioventù Calcio Molfetta, società che hanno deciso di unire le proprie strade dal 2003, si sono sempre poste. Un mantra che ha portato a ottimi risultati di squadra e a grossi successi individuali, come dimostra l'exploit di Lele. "È stato il primo giocatore della U.S.D. Ruvese – conclude Cirilli, i cui consigli sono ancor più preziosi alla luce dei suoi importanti trascorsi da ala nel suo passato da calciatore – a vestire la maglia della selezione pugliese. Non nascondo che questo mi inorgoglisce tantissimo come allenatore. È la vittoria del lavoro, della passione, della dedizione e della professionalità che metto ogni giorno sul campo per cercare di raggiungere l'unico obiettivo che ogni allenatore giovanile dovrebbe prefiggersi, cioè quello di creare il calciatore dando a lui tutti gli strumenti necessari per esprimersi al meglio, senza mai tralasciare l'aspetto umano ed educativo".