Da Molfetta alla maratona di New York, la storia di Caterina Gadaleta
La partenza è fissata per le 15:10 italiane di domani
sabato 2 novembre 2019
11.32
Domani si correrà negli Stati Uniti la gara madre di tutte le moderne maratone urbane: la New York Marathon, croce e delizia (dipende dai punti di vista) per tutti gli amanti del podismo e giunta alla sua 49^ edizione. Quest'anno saranno 2.846 gli italiani impegnati in gara su un totale di oltre 50.000 partecipanti provenienti da tutte le nazioni del mondo. L'Italia sarà proprio la comunità straniera più folta tra le partecipati e, in particolare, anche Molfetta potrà contare almeno su una partecipante: Caterina Gadaleta, tesserata con la Free Runners Molfetta.
La sua storia è particolare, in quanto il mondo della corsa è quasi una novità per lei: «Ho iniziato a correre dal mese di gennaio, insieme a un gruppo di persone di varie zone d'Italia che con me stanno frequentando un MICAP (Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni). All'interno del corso, oltre agli esami scritti e orali, c'è stato un campo di sopravvivenza che abbiamo affrontato l'anno scorso e ora questa prova della maratona. Io non ho mai corso in vita mia prima di intraprendere questo percorso quindi ho iniziato praticamente da zero con degli allenamenti mirati e delle tabelle programmate da una nostra coach. In questo momento mi sembra ancora un miracolo essere qui e stento a credere a quello che sto per compiere».
Caterina compirà 50 anni a dicembre, quindi questa gara rappresenterà per lei una vera sfida psicofisica in vista del traguardo d'età: «Ho scelto di accettare questa prova proprio per sublimare questo compleanno e comunque correrò con un obiettivo, quello di chiudere entro le 5 ore. Durante la preparazione è stato inevitabile affrontare delle difficoltà, visto che sono un medico anestesista e non è semplice far coincidere gli allenamenti con i turni di lavoro. In ogni caso, correrò questa gara con tutta la determinazione possibile perché voglio raggiungere questo obiettivo anche per i miei due figli che faranno il tifo per me a distanza dall'Italia. Il corso di coaching ci insegna a focalizzarci su un traguardo facendo convergere tutte le nostre risorse per ottenere un risultato positivo». In attesa di conoscere l'ultimo capitolo di questa storia, con i 42 chilometri e 195 metri che correrà domani, Caterina ci insegna come non sia mai troppo tardi per credere in un sogno e soprattutto per viverlo in prima persona.
La sua storia è particolare, in quanto il mondo della corsa è quasi una novità per lei: «Ho iniziato a correre dal mese di gennaio, insieme a un gruppo di persone di varie zone d'Italia che con me stanno frequentando un MICAP (Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni). All'interno del corso, oltre agli esami scritti e orali, c'è stato un campo di sopravvivenza che abbiamo affrontato l'anno scorso e ora questa prova della maratona. Io non ho mai corso in vita mia prima di intraprendere questo percorso quindi ho iniziato praticamente da zero con degli allenamenti mirati e delle tabelle programmate da una nostra coach. In questo momento mi sembra ancora un miracolo essere qui e stento a credere a quello che sto per compiere».
Caterina compirà 50 anni a dicembre, quindi questa gara rappresenterà per lei una vera sfida psicofisica in vista del traguardo d'età: «Ho scelto di accettare questa prova proprio per sublimare questo compleanno e comunque correrò con un obiettivo, quello di chiudere entro le 5 ore. Durante la preparazione è stato inevitabile affrontare delle difficoltà, visto che sono un medico anestesista e non è semplice far coincidere gli allenamenti con i turni di lavoro. In ogni caso, correrò questa gara con tutta la determinazione possibile perché voglio raggiungere questo obiettivo anche per i miei due figli che faranno il tifo per me a distanza dall'Italia. Il corso di coaching ci insegna a focalizzarci su un traguardo facendo convergere tutte le nostre risorse per ottenere un risultato positivo». In attesa di conoscere l'ultimo capitolo di questa storia, con i 42 chilometri e 195 metri che correrà domani, Caterina ci insegna come non sia mai troppo tardi per credere in un sogno e soprattutto per viverlo in prima persona.