Corrado Uva, il tesoro di Patruno

L'acquisto del "cobra" è il colpo del mercato estivo

domenica 4 settembre 2016 2.38
A cura di Andrea Teofrasto
Poco più di qualche settimana fa erano tutti lì a darsi di gomito, a sorridere per l'acquisto da parte del Borgorosso Molfetta di Corrado Uva. La convinzione comune era che Felice la Padula e Gianni de Ceglia avessero preso una mezza cantonata: buon giocatore, sì, non certo di prospettiva, visti i 35 anni. Ma nonostante questo, l'acquisto del «cobra» merita di essere menzionato come uno dei movimenti dello schizofrenico mercato di Prima Categoria degni di nota, considerando i gol realizzati nel corso della sua carriera. Convinzioni ulteriormente rafforzate da un facile inserimento nei meccanismi biancorossi, con un dialogo mai conflittuale con la porta altrui.

La fortuna di Uva è stata quella di aver trovato come tecnico Michele Patruno, uno che ha sempre preferito allenare i giocatori e non i giornalisti, uno dotato di pazienza, come tutti gli uomini di mare. Uno che ha creduto nelle qualità di questo centravanti di una volta, che sembra nato in un'epoca sbagliata per caratteristiche: coraggioso, tosto fisicamente, pronto a colpire in area. Uno da vecchio cuore Borgorosso, per l'appunto. La pazienza (sicuramente) sarà ripagata tutta nella stagione 2016 quando Uva finalmente indosserà la maglia da titolare dal primo all'ultimo minuto facendo innamorare il Petrone. Le prestazioni sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto durante gli allenamenti. Voglia di stupire ancora, corsa, gol e sostanza in attacco. Ma l'acquisto di Uva, seppur annoverabile come colpo di mercato estivo del DS Gianni de Ceglia, non convince però del tutto il manipolo dall'eterna puzza al naso: «sì, è forte ma gli anni passano per tutti…». A Uva la possibilità di mettere a tacere scettici.