Corrado Uva il bomber sempreverde di Molfetta: «A 41 anni voglio ancora giocare»
L'attaccante ha concluso la sua seconda stagione al Don Uva Bisceglie
martedì 18 aprile 2023
12.52
Ad ottobre Corrado Uva compirà 42 anni ma la sua voglia di giocare, segnare e divertirsi nel rettangolo verde non tramonta mai. La stagione 2022/23, vissuta ancora con la maglia del Don Uva Bisceglie in Promozione, rischiava di essere la prima senza reti della sua carriera: a sfatare questo tabù è servita l'ultima giornata di campionato quando l'attaccante ha segnato contro la Virtus San Ferdinando.
«Purtroppo ho vissuto una stagione difficile a livello personale - ha raccontato - sia per la frattura del setto nasale che mi ha tenuto fuori per 3 mesi e anche perché ho giocato pochissimo per scelte tecniche che per mia indole non ho mai contestato e comunque accettato pur non condividendole. In ogni caso, quando sono stato chiamato in causa ho dato sempre il massimo sia quando sono partito titolare che a gara in corso».
«Il gol segnato all'ultima giornata l'ho cercato con tanta voglia perché nella mia carriera calcistica non ho mai terminato una stagione senza segnare e naturalmente non volevo che accadesse quest'anno. Se il mio futuro sarà ancora in campo? Se la mia stagione fosse andata in maniera diversa, quest'anno sarebbe stato l'ultimo, non per una questione fisica ma perché ho iniziato a collaborare come istruttore di scuola calcio e questo nuovo percorso mi sta piacendo. Vista l'annata negativa, però, devo rimandare questa scelta di almeno un altro anno perché ho ancora il desiderio di dare il mio contributo come giocatore» spiega l'attaccante.
«Se i giovani mi prendono come un esempio nello spogliatoio? Purtroppo oggi è sempre più raro che i giovani guardino i dettagli di una persona più esperta non solo nel calcio ma in tutte le sfaccettature della vita. Io, comunque, cerco di trasmettere quanto meno la passione per questo sport perché allenarsi assiduamente e al 100% a 42 anni non è una cosa da tutti. Ora io mi alleno ancora al massimo delle mie potenzialità, che sicuramente non sono più quelle di un 20enne ma, chi mi conosce perché vive con me lo spogliatoio, può confermare che posso ancora dire la mia».
Infine, un commento sulle altre compagini del calcio molfettese: «Giocando anche io ogni domenica non posso seguire dal vivo le nostre compagini ma mi informo dagli addetti ai lavori e posso dire che spero che la Molfetta Calcio si possa salvare per continuare a dire la sua in D e magari poter far sognare noi tifosi, un domani, di vederla tra i professioni. Anche il Borgorosso dei miei amici Gianni, Giuseppe e il mister Carlucci hanno fatto un ottimo campionato ma conoscendo la meticolosità del mister non avevo dubbi. Auguro anche alla Virtus Molfetta di salvarsi in Prima Categoria perché penso abbiano potenziale e, infine, mi complimento per la Molfetta Calcio femminile che ha conquistato la Serie C. Spero che questi risultati possano dare ulteriore spinta a questo nuovo movimento nella nostra città» ha concluso Uva.
«Purtroppo ho vissuto una stagione difficile a livello personale - ha raccontato - sia per la frattura del setto nasale che mi ha tenuto fuori per 3 mesi e anche perché ho giocato pochissimo per scelte tecniche che per mia indole non ho mai contestato e comunque accettato pur non condividendole. In ogni caso, quando sono stato chiamato in causa ho dato sempre il massimo sia quando sono partito titolare che a gara in corso».
«Il gol segnato all'ultima giornata l'ho cercato con tanta voglia perché nella mia carriera calcistica non ho mai terminato una stagione senza segnare e naturalmente non volevo che accadesse quest'anno. Se il mio futuro sarà ancora in campo? Se la mia stagione fosse andata in maniera diversa, quest'anno sarebbe stato l'ultimo, non per una questione fisica ma perché ho iniziato a collaborare come istruttore di scuola calcio e questo nuovo percorso mi sta piacendo. Vista l'annata negativa, però, devo rimandare questa scelta di almeno un altro anno perché ho ancora il desiderio di dare il mio contributo come giocatore» spiega l'attaccante.
«Se i giovani mi prendono come un esempio nello spogliatoio? Purtroppo oggi è sempre più raro che i giovani guardino i dettagli di una persona più esperta non solo nel calcio ma in tutte le sfaccettature della vita. Io, comunque, cerco di trasmettere quanto meno la passione per questo sport perché allenarsi assiduamente e al 100% a 42 anni non è una cosa da tutti. Ora io mi alleno ancora al massimo delle mie potenzialità, che sicuramente non sono più quelle di un 20enne ma, chi mi conosce perché vive con me lo spogliatoio, può confermare che posso ancora dire la mia».
Infine, un commento sulle altre compagini del calcio molfettese: «Giocando anche io ogni domenica non posso seguire dal vivo le nostre compagini ma mi informo dagli addetti ai lavori e posso dire che spero che la Molfetta Calcio si possa salvare per continuare a dire la sua in D e magari poter far sognare noi tifosi, un domani, di vederla tra i professioni. Anche il Borgorosso dei miei amici Gianni, Giuseppe e il mister Carlucci hanno fatto un ottimo campionato ma conoscendo la meticolosità del mister non avevo dubbi. Auguro anche alla Virtus Molfetta di salvarsi in Prima Categoria perché penso abbiano potenziale e, infine, mi complimento per la Molfetta Calcio femminile che ha conquistato la Serie C. Spero che questi risultati possano dare ulteriore spinta a questo nuovo movimento nella nostra città» ha concluso Uva.