Coppa Puglia: il Borgorosso sbatte sul Sannicandro

Al Petrone finisce 1-1. A segno Alex de Ceglia nella ripresa

domenica 3 maggio 2015 18.34
A cura di Andrea Teofrasto

Il Borgorosso Molfetta frena il passo e a due giornate dalla fine del girone lancia un piccolo segnale di resa. Un piccolo campanello d'allarme. Del resto, viste le assenze qualcosa c'era da aspettarselo. Nulla di definitivo, per carità, ma comunque una battuta d'arresto, la seconda consecutiva.
Prima un rigore inesistente, poi il cartellino rosso. Primo tempo da dimenticare e 1-0 per il Sannicandro. Dopo un'accelerazione. Improvvisa. Così, a rompere l'andamento lento di un primo tempo giocato su ritmi blandi. Alex de Ceglia si accentra, e il Borgorosso passa: 1-1. Il pari è servito, la gara riaperta. Con 40' ancora da giocare. Il direttore di gara non ne azzecca una. È l'epilogo di una partita che da questo momento diventa solo un lungo count-down. Viste le circostanze, nonostante qualche recriminazione, il pareggio ci può stare.
Partita che da insidiosa quale era si incammina allora sul sentiero più congeniale a chi, inevitabilemente, non può non volgere lo sguardo anche un po' più in là, oltre un passaggio di girone comunque quasi ipotecato. E allora la rete del de Ceglia premia la scelta di Patruno, che non può sfruttare il turn-over viste le assenze e la coperta corta in panchina, senza risvegliare l'agonismo di un Sannicandro che al di là di un paio di tentativi e del rigore gratuito per tutto il primo tempo non crea grattacapi particolari ai biancorossi.

Nella ripresa dopo il pareggio, tanto giro palla Borgorosso e pressing spesso vano degli ospiti. Il Sannicandro cerca di abbassare quanto più possibile il ritmo, Patruno prova invece la scossa ma il risultato non cambia.

Minuto dopo minuto, tra una protesta e l'altra, il Borgorosso stringe sempre più la presa sul pari, a tratti spendendo persino più del dovuto dal punto di vista atletico. Tanto da portare un punto a casa, giusto perché il passaggio del turno, si sa, è dietro l'angolo. Da lì al novantatreesimo, recupero compreso, è così un avvicinamento progressivo alla meta parzialmente raggiunta al fischio finale: il pareggio va bene.