«Combatto in Venezuela il 18…». Mano al cuore per Squeo, l’Italia chiamò

E' pronto per le World Series of Boxing il pugile Claudio Squeo

lunedì 30 marzo 2015 8.01
A cura di Andrea Teofrasto
Agitazione, adrenalina, un'ansia mai vista. E il sonno? Figurarsi. Si torna a casa, giusto il tempo di salutare parenti e amici e poi ripartire. Ma nonostante il viaggio, la tensione sale, il batticuore anche. Il 18 aprile è ancora lontano, ma allo stesso un chiodo fisso. Nulla ancora di ufficiale, ma la partenza per Caracas, e la possibilità di sfidare i Venezuela Caciques sono alte per Claudio Squeo.

«L'altro ieri mi hanno detto che combatto in Venenzuela il 18 aprile e gli ho chiesto di scendere 6 giorni. Combatto in Venenzuela il 18, dopo aver fatto i guanti con la Germania…» dice. In Venezuela ci sono i World Series of Boxing (WSB

Tra pochi giorni si parte, tra i pugili dell'Italia Thunder Boxing Team. Di più: con la maglia azzurra. «Se è un sogno, svegliatemi», ripete il ragazzo molfettese cresciuto col mito di Adriano (ex calciatore dell'Inter sua squadra del cuore) e i colpi di Mike Tyson ex pugile e showman statunitense. Un idolo d'infanzia, tanto da studiarsi video su video, movimenti su movimenti e colpi su colpi, in suo onore. Ma non è un sogno. E quasi sicuramente, il 18 aprile a Caracas, ci sarà anche lui: Claudio Squeo.

Probabilmente lo vedremo in tv. Lo vedremo proprio tutti: i genitori che l'hanno sempre sostenuto - fin dai tempi in cui andava in palestra di nascosto per la disperazione di mamma e papà - il suo fratello maggiore Nicolò, fino ad arrivare alla fidanzata Michela, l'amore di una vita conosciuto addirittura in palestra tra esercizi atletici e preparazione sul ring. Italiano già, come l'Italia. Il nostro paese, quello che Squeo stringerà al petto tra qualche giorno. Comodi in divano, con un trancio di pizza in bocca, ci saranno anche i suoi amici: quelli dell'infanzia, della "chiesa", della palestra. Praticamente i suo compagni di vita. Che soddisfazione eh? Squeo in Venezuela, il 18 Aprile. Partito dalla piccola Molfetta, Claudio ne ha fatta di strada per arrivare nella boxe che conta.

Dalla palestra ai primi incontri, da questi ultimi ai primi titoli come il Guanto d'oro d'Italia fino alla Nazionale dove si sta consacrando come uno dei migliori pugili di giovane età. Un'ascesa ricca di sacrifici che l'hanno fatto sbocciare e fiorire, sia come pugile che come uomo. Ieri i primi ganci con gli amici, oggi la Nazionale. E tra qualche giorno, in Venezuela. La vittoria? Magari, magari davvero.
Stringiamoci attorno agli Azzurri, a Claudio Squeo: l'Italia chiamò.