Calcio a 5, le Aquile Molfetta chiedono la sospensione del campionato
Lettera firmata da Donato de Giglio con le altre big del futsal
martedì 10 novembre 2020
14.17
Sospensione dei campionati.
La richiesta, inoltrata direttamente alla Divisione Calcio a 5, arriva dai presidenti di undici società del futsal meridionale tra cui Donato de Giglio, numero uno della Sefa Aquile Molfetta.
"In seguito all' evolversi della situazione dell' emergenza sanitaria su tutto il territorio nazionale – si legge nella comunicazione – considerato che nelle prime 4 giornate di campionato si sono verificati tantissimi episodi di rinvio gare a causa della positività nei gruppi squadre di uno o più elementi; nell'ultima giornata (4^) ci sono stati nuovi rinvii considerato che le squadre per 10 giorni hanno dovuto osservare (dalla data della positività accertata) il periodo di quarantena del gruppo squadra; ci sono società che non hanno ancora disputato una sola partita; le squadre durante la quarantena non si allenano e pertanto alla ripresa rientrano con un periodo di "fermo" forzato che depaupera la forma fisica e inficia le prestazioni, oltre a generare un'attività ad intermittenza non sostenibile da atleti e società; se nel gruppo squadra ci sono almeno due positivi (per non parlare di casi di 3, 4 o più) e questi restano tali anche alla ripresa dell'attività, la squadra si ritrova a dover giocare con un roster completamente ridotto", sono le considerazioni dei presidenti.
"Considerando che il 90% delle squadre fa ruotare mediamente 7/8 giocatori di movimento, l'assenza di 2/3 giocatori (o più) rende le squadre completamente impoverite. Questo anche in contrasto con i principi previsti dalle norme federali per quanto riguarda "la miglior formazione da schierare"; nelle nostre categorie molti tesserati lavorano o studiano e hanno chiesto di potersi fermare per non mettere in pericolo i propri interessi principali; anche i tesserati delle squadre Under (spesso minorenni), su indicazione dei loro genitori, stanno frequentemente disertando gli impegni; i campionati sono già falsati da troppi rinvii nonché da gare giocate non ad "armi pari", in quanto spesso una delle due squadre si è ritrovata a dover giocare con un numero non adeguato di elementi; lo sport da contatto è evidentemente un veicolo che alimenta il contagio e che comunque la diffusione della pandemia è in piena e costante crescita; anche la disputa delle gare a porte chiuse rende "meno visibile" il campionato ed è oggetto di disappunto degli sponsor che vedono lesa la pubblicità, la diffusione dei brand sponsorizzati etc; la chiusura e la restrizione subita da interi settori economici complementari allo svolgimento di lunghe trasferte rendono difficili gli spostamenti e le trasferte; le lunghe trasferte comportano lo stazionamento del gruppo squadra in mezzi di trasporto che non assicurano il contenimento del rischio contagio", scrivono ancora, "Siamo a chiedere di assumere provvedimenti che diano credibilità al proseguo di questa stagione e che potrebbero essere individuati anche nella sospensione dei campionati fino a che le Autorità Sanitarie segnalino un rientro dell'emergenza consentano una ripresa in totale sicurezza".
Oltre alla firma di Donato de Giglio ci sono quelle dei vertici di Atletico Cassano, Futsal Capurso, Virtus Rutigliano, Barletta, Bitonto Futsal Club, Canosa, Diaz Bisceglie, Sammichele, Città di Potenza e Mirto.
La richiesta, inoltrata direttamente alla Divisione Calcio a 5, arriva dai presidenti di undici società del futsal meridionale tra cui Donato de Giglio, numero uno della Sefa Aquile Molfetta.
"In seguito all' evolversi della situazione dell' emergenza sanitaria su tutto il territorio nazionale – si legge nella comunicazione – considerato che nelle prime 4 giornate di campionato si sono verificati tantissimi episodi di rinvio gare a causa della positività nei gruppi squadre di uno o più elementi; nell'ultima giornata (4^) ci sono stati nuovi rinvii considerato che le squadre per 10 giorni hanno dovuto osservare (dalla data della positività accertata) il periodo di quarantena del gruppo squadra; ci sono società che non hanno ancora disputato una sola partita; le squadre durante la quarantena non si allenano e pertanto alla ripresa rientrano con un periodo di "fermo" forzato che depaupera la forma fisica e inficia le prestazioni, oltre a generare un'attività ad intermittenza non sostenibile da atleti e società; se nel gruppo squadra ci sono almeno due positivi (per non parlare di casi di 3, 4 o più) e questi restano tali anche alla ripresa dell'attività, la squadra si ritrova a dover giocare con un roster completamente ridotto", sono le considerazioni dei presidenti.
"Considerando che il 90% delle squadre fa ruotare mediamente 7/8 giocatori di movimento, l'assenza di 2/3 giocatori (o più) rende le squadre completamente impoverite. Questo anche in contrasto con i principi previsti dalle norme federali per quanto riguarda "la miglior formazione da schierare"; nelle nostre categorie molti tesserati lavorano o studiano e hanno chiesto di potersi fermare per non mettere in pericolo i propri interessi principali; anche i tesserati delle squadre Under (spesso minorenni), su indicazione dei loro genitori, stanno frequentemente disertando gli impegni; i campionati sono già falsati da troppi rinvii nonché da gare giocate non ad "armi pari", in quanto spesso una delle due squadre si è ritrovata a dover giocare con un numero non adeguato di elementi; lo sport da contatto è evidentemente un veicolo che alimenta il contagio e che comunque la diffusione della pandemia è in piena e costante crescita; anche la disputa delle gare a porte chiuse rende "meno visibile" il campionato ed è oggetto di disappunto degli sponsor che vedono lesa la pubblicità, la diffusione dei brand sponsorizzati etc; la chiusura e la restrizione subita da interi settori economici complementari allo svolgimento di lunghe trasferte rendono difficili gli spostamenti e le trasferte; le lunghe trasferte comportano lo stazionamento del gruppo squadra in mezzi di trasporto che non assicurano il contenimento del rischio contagio", scrivono ancora, "Siamo a chiedere di assumere provvedimenti che diano credibilità al proseguo di questa stagione e che potrebbero essere individuati anche nella sospensione dei campionati fino a che le Autorità Sanitarie segnalino un rientro dell'emergenza consentano una ripresa in totale sicurezza".
Oltre alla firma di Donato de Giglio ci sono quelle dei vertici di Atletico Cassano, Futsal Capurso, Virtus Rutigliano, Barletta, Bitonto Futsal Club, Canosa, Diaz Bisceglie, Sammichele, Città di Potenza e Mirto.