Borgorosso Molfetta stoppato dal Trinitapoli
Un gol di Marrocchelli al 35' regala la vetta solitaria al Trinitapoli
lunedì 30 novembre 2015
14.37
Questo inizio di stagione 2015/16 ci ha consegnato un Victrix Trinitapoli-Borgorosso Molfetta che, da gara storicamente decisiva per le sorti della Terza Categoria da assegnarsi nel maggio scorso, è stata derubricata a sfida fra pretendenti al posto di "prima inseguitrice" per la vetta in Seconda Categoria. Entrambe le squadre sono partite a razzo in questo primo scorcio di campionato e al di là delle contingenze che hanno determinato questo status-quo, la gara del Via del Mare di Trinitapoli, fra una recriminazione e l'altra, ha lasciato nell'aria una strana sensazione: questo Borgorosso di Michele Patruno pare non temere nessuno, seppur uscendo sconfitto di misura dal terreno di gioco (rete di Marrocchelli al 35' pt).
A far balzare tutti dalla panchina ci pensa però il direttore di gara che al 60' nega a Murolo un calcio di rigore grande quanto una casa. Ma il calcio è fatto anche di errori talvolta grossolani. Errori che non tolgono l'entusiasmo a questo Borgorosso e al suo tecnico, arrivato solo un anno fa sulla panchina biancorossa con la nomea di "sergente di ferro", che ha sin da subito, cercato di mantenere attorno a sé un'aura di autonomia dentro e fuori lo spogliatoio. Risultati e prestazioni esaltanti, hanno fatto il resto, considerando il normale lasso di tempo da concedersi a qualsiasi mister insediatosi su una nuova panchina.
Questo Borgorosso sembra sin troppo simile a quello proposto nella passata annata, pur con alcune differenze. L'anno passato ci si affidava alla velocità e all'estro di Murolo, oggi lo stesso Murolo è coadiuvato da Arsale che di gol se ne intende. Va detto, a onor del vero, che questo Borgorosso Molfetta appare più ordinato ed organizzato in fase difensiva. Una discreta organizzazione difensiva, spesso fa rima, con solidità: perché l'errore del singolo (o di reparto) è sempre dietro l'angolo e ci può stare. Insomma una squadra compatta che nonostante il ko di ieri può e deve lottare per il vertice e, forse, non è un azzardo. Non si può passare da squadra di enfant-prodige a eterna incompiuta nel giro di pochi giorni.
A far balzare tutti dalla panchina ci pensa però il direttore di gara che al 60' nega a Murolo un calcio di rigore grande quanto una casa. Ma il calcio è fatto anche di errori talvolta grossolani. Errori che non tolgono l'entusiasmo a questo Borgorosso e al suo tecnico, arrivato solo un anno fa sulla panchina biancorossa con la nomea di "sergente di ferro", che ha sin da subito, cercato di mantenere attorno a sé un'aura di autonomia dentro e fuori lo spogliatoio. Risultati e prestazioni esaltanti, hanno fatto il resto, considerando il normale lasso di tempo da concedersi a qualsiasi mister insediatosi su una nuova panchina.
Questo Borgorosso sembra sin troppo simile a quello proposto nella passata annata, pur con alcune differenze. L'anno passato ci si affidava alla velocità e all'estro di Murolo, oggi lo stesso Murolo è coadiuvato da Arsale che di gol se ne intende. Va detto, a onor del vero, che questo Borgorosso Molfetta appare più ordinato ed organizzato in fase difensiva. Una discreta organizzazione difensiva, spesso fa rima, con solidità: perché l'errore del singolo (o di reparto) è sempre dietro l'angolo e ci può stare. Insomma una squadra compatta che nonostante il ko di ieri può e deve lottare per il vertice e, forse, non è un azzardo. Non si può passare da squadra di enfant-prodige a eterna incompiuta nel giro di pochi giorni.