Borgorosso Molfetta, lavori in corso per essere ancora protagonisti

Il punto sul mercato della società biancorossa

martedì 1 settembre 2015 7.28
A cura di Andrea Teofrasto
La Molfetta del dopo ferragosto è silenziosa, tra l'afa che abbraccia il lungomare e la spiaggia ed i selfie dei giocatori delle società pronte al raduno. Nessun "via vai" adrenalinico della Molfetta che lavora. Il calcio non è assente giustificato. Qualche lavoro in corso, da parte delle società c'è. I molfettesi doc, quelli della vecchia guardia, sono lì, sempre pronti a parlare di calcio, tra le pagine del giornale e le notizie che viaggiano veloci sui Social.

Lavori in corso, si diceva: sulle strade ed in campo. Dopo le prime sgambate e le prime settimane di lavoro e col campionato alle porte, il cartello è ancora in piedi davanti alla casa del Borgorosso Molfetta. Le amichevoli estive? Ancora in via di definizione quella col Matera di Dionigi. Senza dubbio un test per gli allenatori, motivo di giudizio, insindacabile e definitivo, per tutti gli altri. Patruno e il suo staff tecnico composto dal preparatore atletico Gianni Bufi, dal suo collaboratore Alessandro Altamura e da Pippo Lezza (preparatore dei portieri), stanno lavorando su aspetti diversi: il primo a forgiare la propria squadra a loro immagine e somiglianza; il secondo a dare continuità ad un lavoro iniziato "in medias res" lo scorso anno, in sintesi "Ora et labora". Stili diversi, obiettivo comune: riportare la Molfetta calcistica e in particolar modo il Borogorosso lassù a riprendere quegli aerei per girare e volare alto.

La campagna acquisti della società molfettese è in linea con questi obiettivi, nell'attesa delle celeberrime ciliegine sulla torta, che solitamente maturano alla fine di agosto. Ed infatti proprio negli ultimi giorni sono arrivati: Amedeo Marolla, Giuseppe Manzoni, Giandomenico Altamura, Valerio Germinario, Sergio Abbattista e Giuseppe Balestra. Tutti a disposizione del tecnico Michele Patruno.
Giudicare una squadra in costruzione è paragonabile all'affermare che un palazzo sarà bellissimo od orribile guardandone solo le fondamenta. Vero, abbiamo visto difese disunite e giocate importanti dei singoli. Valutare però la fase difensiva e quella offensiva, attraverso singoli episodi, soprattutto in estate è sbagliato.

Il metabolismo delle idee e dei movimenti di gioco deve fare il suo corso nel bioritmo della squadra. Il caldo d'agosto non aiuta, la brezza settembrina spazzerà via gli ultimi dubbi e la rugiada d'ottobre renderà limpido ciò che ora è solo offuscato. E' ancora tempo di lavori in corso: per tornare grandi il tempo e la costanza sono variabili imprescindibili, in barba al sole.