Borgorosso Molfetta, il ds de Ceglia fiero della sua squadra: «Play-off grande traguardo»
Domenica sarà sfida in gara secca contro il Canosa
giovedì 2 maggio 2019
07.00
Il sorpasso avvenuto nell'ultima giornata di campionato ai danni dello Stornarella ha permetto al Borgorosso Molfetta di qualificarsi ai play-off del girone A di Prima Categoria. La compagine molfettese si è piazzata al 4° posto e affronterà domenica prossima il Canosa Calcio in semifinale (gara secca) per giocarsi l'accesso alla finale promozione contro il Manfredonia Calcio 1932, arrivato 2° alle spalle della United Sly.
Uno degli artefici della favola Borgorosso è sicuramente il direttore sportivo Gianni de Ceglia, elemento centrale della società a partire dalla sua fondazione e che anche quest'anno ha dato anima e cuore per costruire una squadra all'altezza, ancora in gioco per un obiettivo importante come la possibilità di salire a una categoria superiore. Il ds dei biancorossi ha risposto alle domande della nostra redazione per commentare quanto fatto fin qui in stagione e le prospettive per lo scontro al vertice di domenica prossima.
Che soddisfazione è stata per voi il raggiungimento dei play-off?
«Aver raggiunto i play-off non può che darti un sapore di vittoria, perché l'obiettivo stagionale era appunto questo. Non dimentichiamoci che il Borgorosso dalla sua nascita il 2014 ha raggiunto 5 volte su 6 questo traguardo e quest'anno l'obiettivo era migliorare il risultato della passata stagione che ci ha visto piazzarci al sesto posto perdendo solo all'ultima giornata la qualificazione ai play-off. Quest'anno invece ce l'abbiamo fatta».
La qualificazione ai play-off sembrava quasi essere tramontata alcune settimane fa. Ci hai sempre creduto?
«Sembrava quasi tramontata l'idea di qualificarsi per via del distacco in classifica dalle altre ma c'è stato il sorpasso all'ultima curva che ci ha regalato questo sogno. Tutto questo è stato possibile perché nella mente di tutti quanti noi si era insidiato un concetto, quello di crederci fino all'ultimo. E siamo stati premiati».
Con il Canosa sarà una partita difficile, anche perché in trasferta. Che approccio servirà alla sfida?
«La partita di Canosa sarà una partita dura e difficile contro una avversaria organizzata che non potrà sbagliare anche perché gioca in casa, con il supporto del suo pubblico. Noi comunque ci saremo: servirà un approccio con concentrazione ma al contempo spensieratezza per dare il meglio di noi».
Borgorosso spesso applaudito per il bel gioco espresso, soprattutto in casa. Quanti meriti vanno al mister Leonino?
«Il Borgorosso quest'anno è stato spesso applaudito perché ha mostrato un gioco davvero brillante per quanto semplice e fluido: il merito è di mister Leonino e della rosa messa a sua disposizione a inizio stagione. Penso che a fine campionato tutta questa città e tutta la gente che ama questo sport avrà comunque a mente quanto fatto da questi ragazzi».
Il Borgorosso è per te una seconda pelle, da anni. Cosa ti spinge a mettere anima e cuore in questa causa?
«Per me questo club è la mia seconda famiglia e sono completamente coinvolto da questi colori ogni giorno, come se fosse il primo. I miei ragazzi, il nostro staff, la mia gente, i nostri sponsor, i nostri tanti sostenitori, quello stadio sempre più pieno di famiglie la gioia di quei bambini alla visione dei loro beniamini: questo è quello che mi spinge a continuare perché la loro gioia è anche la mia felicità».
Una buona programmazione è importante per raggiungere buoni risultati. Sei soddisfatto per quanto costruito fino ad ora con questa società?
«Sono ovviamente soddisfatto per quanto costruito sino a questo momento e dei risultati raggiunti in questi anni. Sono convinto che una buona programmazione uno svolgimento corretto del progetto iniziale possano sempre portare i risultati sperati. Chiudo dicendo che il Borgorosso Molfetta non è una semplice squadra di calcio ma una valanga travolgente di forti emozioni».
Uno degli artefici della favola Borgorosso è sicuramente il direttore sportivo Gianni de Ceglia, elemento centrale della società a partire dalla sua fondazione e che anche quest'anno ha dato anima e cuore per costruire una squadra all'altezza, ancora in gioco per un obiettivo importante come la possibilità di salire a una categoria superiore. Il ds dei biancorossi ha risposto alle domande della nostra redazione per commentare quanto fatto fin qui in stagione e le prospettive per lo scontro al vertice di domenica prossima.
Che soddisfazione è stata per voi il raggiungimento dei play-off?
«Aver raggiunto i play-off non può che darti un sapore di vittoria, perché l'obiettivo stagionale era appunto questo. Non dimentichiamoci che il Borgorosso dalla sua nascita il 2014 ha raggiunto 5 volte su 6 questo traguardo e quest'anno l'obiettivo era migliorare il risultato della passata stagione che ci ha visto piazzarci al sesto posto perdendo solo all'ultima giornata la qualificazione ai play-off. Quest'anno invece ce l'abbiamo fatta».
La qualificazione ai play-off sembrava quasi essere tramontata alcune settimane fa. Ci hai sempre creduto?
«Sembrava quasi tramontata l'idea di qualificarsi per via del distacco in classifica dalle altre ma c'è stato il sorpasso all'ultima curva che ci ha regalato questo sogno. Tutto questo è stato possibile perché nella mente di tutti quanti noi si era insidiato un concetto, quello di crederci fino all'ultimo. E siamo stati premiati».
Con il Canosa sarà una partita difficile, anche perché in trasferta. Che approccio servirà alla sfida?
«La partita di Canosa sarà una partita dura e difficile contro una avversaria organizzata che non potrà sbagliare anche perché gioca in casa, con il supporto del suo pubblico. Noi comunque ci saremo: servirà un approccio con concentrazione ma al contempo spensieratezza per dare il meglio di noi».
Borgorosso spesso applaudito per il bel gioco espresso, soprattutto in casa. Quanti meriti vanno al mister Leonino?
«Il Borgorosso quest'anno è stato spesso applaudito perché ha mostrato un gioco davvero brillante per quanto semplice e fluido: il merito è di mister Leonino e della rosa messa a sua disposizione a inizio stagione. Penso che a fine campionato tutta questa città e tutta la gente che ama questo sport avrà comunque a mente quanto fatto da questi ragazzi».
Il Borgorosso è per te una seconda pelle, da anni. Cosa ti spinge a mettere anima e cuore in questa causa?
«Per me questo club è la mia seconda famiglia e sono completamente coinvolto da questi colori ogni giorno, come se fosse il primo. I miei ragazzi, il nostro staff, la mia gente, i nostri sponsor, i nostri tanti sostenitori, quello stadio sempre più pieno di famiglie la gioia di quei bambini alla visione dei loro beniamini: questo è quello che mi spinge a continuare perché la loro gioia è anche la mia felicità».
Una buona programmazione è importante per raggiungere buoni risultati. Sei soddisfatto per quanto costruito fino ad ora con questa società?
«Sono ovviamente soddisfatto per quanto costruito sino a questo momento e dei risultati raggiunti in questi anni. Sono convinto che una buona programmazione uno svolgimento corretto del progetto iniziale possano sempre portare i risultati sperati. Chiudo dicendo che il Borgorosso Molfetta non è una semplice squadra di calcio ma una valanga travolgente di forti emozioni».