Borgorosso Molfetta: consolidarsi per sognare

Pochi innesti ma mirati. Si punta sui giovani

giovedì 8 ottobre 2015
A cura di Andrea Teofrasto
Il nuovo Borgorosso Molfetta riparte dalle vecchie certezze: Michele Patruno in panchina e una squadra solida, quadrata, che non ha paura di niente e nessuno e prova ad imporre comunque il proprio gioco. Su ogni campo, con le proprie armi. L'obiettivo minimo quest'anno sembra prima una salvezza tranquilla e poi chissà il sogno playoff non sarebbe poi così tanto utopico e stando alle sensazioni il traguardo pare raggiungibile senza patemi.

La qualità generale è al di sopra della media e il gruppo è affiatato tanto che non è escluso che la squadra possa diventare una vera e propria outsider. Il club molfettese ha fatto nel corso della campagna estiva pochi innesti ma mirati: del resto, la struttura dell'anno passato aveva fornito ampie garanzie e allora le necessità erano semplicemente quelle di puntellare i reparti.

Una squadra che sul campo corre a ritmi molto più rapidi della società. Il Borgorosso resta fedele a se stesso e anche per i colpi di mercato non ha stravolto la filosofia che lo ha portato nel giro di una sola stagiona dalla Terza Categoria alla Seconda. Da Lopez a Murolo, passando per Guadagno, l'idea è chiara: niente prime donne, ma un mix sapiente di gioventù ed esperienza capace di ben figurare già nella prima giornata di campionato contro Cisternino. E siamo solo all'inizio, perché il nuovo Borgorosso riparte dalle vecchie certezze.