Borgorosso, Giuseppe e Domenico Murolo: quando il calcio è in famiglia

Intervista doppia ai fratelli Murolo

giovedì 16 febbraio 2017
A cura di Andrea Teofrasto
Ecco una storia di fratelli nel pallone. È paradossale, ma il bello del calcio è sbagliare i pronostici. Non quelli sulle singole partite, ma quelli sui giocatori e la loro qualità. Quando poi questi percorsi inversi vengono imboccati da due fratelli, il tutto diventa quasi fiabesco.

Fisicamente si assomigliano abbastanza ma, quando parlano della loro più grande passione (il calcio), inizi ad accorgerti anche dello stretto grado di parentela che li unisce. Ma se non è raro trovare famiglie in cui i figli praticano lo stesso sport, non si può dire lo stesso per fratelli che, non solo iniziano a giocare insieme ma si dimostrano forti abbastanza da meritarsi un posto nella stessa squadra (il Borgorosso Molfetta) in una delle categorie più alte.

Buon sangue non mente, e i fratelli Murolo, uno seconda punta e l'altro esterno alto, lo sanno bene visto che in famiglia la palla è un comune denominatore.

Cosa significa giocare nello stesso club?

Giuseppe Murolo: "è una bella cosa in quanto oltre a rafforzare il nostro rapporto permette di essere più tranquilli in quanto sappiamo di poterci fidate uno dell'altro".

Domenico Murolo: "é sicuramente un vantaggio giocare con Giuseppe visto che, appunto, siamo fratelli e c'è un intesa naturale".

Vi siete mai affrontati da avversari?

Giuseppe Murolo: "no mai. Anche se è una sfida che vorrei vivere...".

Domenico Murolo: "purtroppo no, ma é una situazione che vorrei provare".

Chi dei due si sente più forte?

Giuseppe Murolo: "è difficile dire chi è più forte dell'altro per via dei diversi ruoli e delle diverse caratteristiche. Sicuramente uno ha qualcosa che non ha l'altro".

Domenico Murolo: "bella domanda! Siamo due giocatori abbastanza differenti ma con molta tecnica entrambi. Però io vinco sull'esperienza vista la mia età".