Bartoli-Libertas è divorzio

Il capitano della Libertas Molfetta, dopo il litigio con Lanza, lascia

lunedì 11 agosto 2014 14.29
A cura di Andrea Teofrasto
Renato Bartoli si sfoga e toglie il disturbo Lo avevamo annunciato ieri, attraverso le pagine web del nostro giornale, ora è arrivata la conferma dell'addio di Renato Bartoli.

Parole di addio quelle del difensore centrale Bartoli rivolte al presidente tuttofare e alla sua gestione tecnica.

«Ho deciso di prendere questa posizione – ha dichiarato Bartoli al sito web Colpo di Tacco - per il bene dello stesso presidente e della città di Molfetta, ma soprattutto per il calcio. Tutto quello che sta accadendo è un'offesa per questo sport: quanto avviene in nazionale è lo specchio di tutto ciò che succede in questo mondo nel quale, ormai da troppo tempo, gravitano calciatori che pagano per giocare, tecnici che portano gli sponsor per allenare e presidenti che assumono allenatori che facciano i pupazzi, come marionette guidate a loro piacimento, o addirittura venendo personalmente in campo a guidare gli allenamenti con "esercizi" mai visti. Allenatori e giocatori non dovrebbero accettare tutto questo, sarebbe meglio rinunciare agli stipendi, per il bene del calcio e in questo caso, di Molfetta. Sono molto legato alla famiglia Lanza, ma così facendo continuerà a spendere soldi in modo inutile ed io non sono abituato a "rubare" lo stipendio. La mia idea di fare calcio - ha continuato - prevede il fatto di guadagnare lo stipendio, regalando soddisfazioni a chi a fine mese elargisce i compensi pattuiti. Questa mia presa di posizione è stata erroneamente interpretata come volontà di comandare, ma non è così: il mio desiderio sarebbe stato quello di vincere in biancorosso, guidato da un allenatore capace, non da un pupazzo. Auguro al Molfetta ogni bene».