Arrivano i play off, Francesco Teofilo "il capitano" carica la Virtus
«Progetto ripartito con il piede giusto: adesso deve proseguire»
sabato 3 marzo 2018
10.46
Sono ore calde in casa Dai Optical Virtus Molfetta. Domani prendono il via i playoff per la promozione in C. Alle 19 contro il Basket Brindisi, nella cornice del PalaPoli, la squadra di coach De Bellis scenderà in campo per strappare la prima vittoria di questo ciclo di incontri.
Dopo il trionfo nella regular season, infatti, ora comincia il bello. Servirà il sostegno del pubblico, l'amore per i colori Virtus, la voglia di essere componente importante e vincente del progetto. Lo dice il capitano di oggi,Salvatore Orlando, ma anche quello di ieri,Francesco Teofilo.
"Essendo arrivati al primo posto nella regular season – è il commento di Orlando – sappiamo che tutti ci aspetteranno e daranno il massimo. Siamo pronti però a questa evenienza e concentratissimi per disputare una grande prestazione. Brindisi verrà qui a giocarsi la sua partita e sarà necessaria molta intensità difensiva. Certo, anche il pubblico sarà fondamentale: averlo dalla nostra parte può fare la differenza ed è un'arma in più. Nelle ultime partite già si è fatto sentire con insistenza. Ora dovrà fare ancora meglio".
Un invito in piena regola, sulla scorta della campagna avviata dalla società di patron Bellifemine, non a caso coronata dal "vinètinne" ("vienitene" in dialetto molfettese) che ha un significato ben più che simbolico.
"Cosa consiglio ai miei compagni più giovani? Ci affronteranno con il coltello tra i denti – è la conclusione di Orlando – e dovremo fare lo stesso. Serviranno esperienza e compattezza".
Esperienza e compattezza sono stati tra i cardini dei trionfi della Virtus di ieri, quella che riempiva i palazzetti e costruiva sogni.Francesco Teofilo, di quella squadra, era capitano e trascinatore.
"Sono contento – è la sua premessa – di vedere che la Virtus sia ripartita con il piede giusto: ha chiuso al primo posto la regular season, dimostrando una grande organizzazione. Peraltro il pres (è il suo modo di chiamare Andrea Bellifemine, ndr) ha sempre fatto le cose perbene. Ora il progetto deve proseguire, step by step".
Il collegamento con il suo passato virtussino è automatico. La voglia di celebrare quelle magnifiche gesta è decisamente grande. "Ricordo come se fosse ieri – prosegue – quegli anni. Sono stati stupendi perchè quando sono arrivato, alla prima partita, erano in 25 al palazzetto. Andarmene con 2mila spettatori è emblematico del fatto che abbiamo fatto un gran lavoro. Il segreto era che eravamo un gruppo unito dentro e fuori. Oggi la situazione molto simile, il paragone è calzante".
Calzante e beneaugurante, anche se la Virtus di oggi sa che servono lavoro, umiltà, spirito di sacrificio, voglia di farcela. E vittorie, capacità di far divertire la gente. "La squadra deve continuare così – conclude Teofilo – Gente come Scorrano, che conosco benissimo, sa quello che deve fare. E coach De Bellis, con cui ho giocato, è tutt'altro che sprovveduto. Ai tifosi dico di stare vicini. La squadra avrà bisogno di loro, possono dare qualcosa in più. Anche perchè i playoff sono una competizione a sè, vince chi ha maggior energia fisica e mentale".
Il capitano di ieri e quello di oggi.Teofilo e Orlando. Si passano il testimone. Con lo stesso obiettivo di sempre.
Dopo il trionfo nella regular season, infatti, ora comincia il bello. Servirà il sostegno del pubblico, l'amore per i colori Virtus, la voglia di essere componente importante e vincente del progetto. Lo dice il capitano di oggi,Salvatore Orlando, ma anche quello di ieri,Francesco Teofilo.
"Essendo arrivati al primo posto nella regular season – è il commento di Orlando – sappiamo che tutti ci aspetteranno e daranno il massimo. Siamo pronti però a questa evenienza e concentratissimi per disputare una grande prestazione. Brindisi verrà qui a giocarsi la sua partita e sarà necessaria molta intensità difensiva. Certo, anche il pubblico sarà fondamentale: averlo dalla nostra parte può fare la differenza ed è un'arma in più. Nelle ultime partite già si è fatto sentire con insistenza. Ora dovrà fare ancora meglio".
Un invito in piena regola, sulla scorta della campagna avviata dalla società di patron Bellifemine, non a caso coronata dal "vinètinne" ("vienitene" in dialetto molfettese) che ha un significato ben più che simbolico.
"Cosa consiglio ai miei compagni più giovani? Ci affronteranno con il coltello tra i denti – è la conclusione di Orlando – e dovremo fare lo stesso. Serviranno esperienza e compattezza".
Esperienza e compattezza sono stati tra i cardini dei trionfi della Virtus di ieri, quella che riempiva i palazzetti e costruiva sogni.Francesco Teofilo, di quella squadra, era capitano e trascinatore.
"Sono contento – è la sua premessa – di vedere che la Virtus sia ripartita con il piede giusto: ha chiuso al primo posto la regular season, dimostrando una grande organizzazione. Peraltro il pres (è il suo modo di chiamare Andrea Bellifemine, ndr) ha sempre fatto le cose perbene. Ora il progetto deve proseguire, step by step".
Il collegamento con il suo passato virtussino è automatico. La voglia di celebrare quelle magnifiche gesta è decisamente grande. "Ricordo come se fosse ieri – prosegue – quegli anni. Sono stati stupendi perchè quando sono arrivato, alla prima partita, erano in 25 al palazzetto. Andarmene con 2mila spettatori è emblematico del fatto che abbiamo fatto un gran lavoro. Il segreto era che eravamo un gruppo unito dentro e fuori. Oggi la situazione molto simile, il paragone è calzante".
Calzante e beneaugurante, anche se la Virtus di oggi sa che servono lavoro, umiltà, spirito di sacrificio, voglia di farcela. E vittorie, capacità di far divertire la gente. "La squadra deve continuare così – conclude Teofilo – Gente come Scorrano, che conosco benissimo, sa quello che deve fare. E coach De Bellis, con cui ho giocato, è tutt'altro che sprovveduto. Ai tifosi dico di stare vicini. La squadra avrà bisogno di loro, possono dare qualcosa in più. Anche perchè i playoff sono una competizione a sè, vince chi ha maggior energia fisica e mentale".
Il capitano di ieri e quello di oggi.Teofilo e Orlando. Si passano il testimone. Con lo stesso obiettivo di sempre.