Apoteosi Borgorosso Molfetta: la Coppa Puglia è tua!
Al Campo Sportivo di Loseto-Adelfia finisce 1-0. Decide Guadagno al 10'pt.
sabato 30 maggio 2015
19.02
Ci sono partite che restano nella memoria dei tifosi e non se ne vanno mai più. Perchè certe partite sono eventi eccezionali. Perchè una partita così storica, così attesa, così importante, è diventata il ricordo più bello della vita di qualcuno e l'incubo peggiore della vita di qualcun altro. Perchè quella di cui stiamo per parlare è una finale, ma non è una finale come tutte le altre. E non perchè è la finale di Coppa Puglia. Almeno, non solo per quello. Ma perchè questa finale di Coppa è quella del 30 maggio 2015, è la prima finale per il Borgorosso Molfetta. E' la finale più importante di sempre, e si gioca su 90′.
A margine di quel rettangolo di gioco, ci sono striscioni che comprendiamo, cori che possiamo distinguere. Ogni tifoso di Ideale Bari Calcio e Borgorosso Molfetta sa che quella partita potrà essere la sua vittoria o la sua condanna. Ogni tifoso sa che se vince potrà sbattere quella Coppa in faccia ai suoi amici. Ma sa anche che se perderà, sarà costretto a sopportare il peso dell'umiliazione, sarà costretto a vedere i suoi avversari esultare e gioire a un passo da lui. Perchè, diciamocelo. Quando la tua squadra perde una finale di Coppa Puglia, sai già che ti tocca ascoltare i canti di gioia del nemico, i caroselli dei vincitori, proprio sotto la sua finestra. Ma, suvvia, lasciamo parlare il campo, facciamo rotolare il pallone.
La partita è nervosa, tesa. Lo sono le dirigenze sugli spalti, come potrebbero non esserlo i 22 in campo? In campo non si risparmiano gli scontri duri, nessuno toglie la gamba. Il Borgorosso attacca, è più pericoloso. La retroguardia dell'Ideale Bari soffre, ma dietro può contare su due mani sicure e una buona difesa. Il tempo passa, però Guadagno dopo 10', riesce a mettere la sua firma sul tabellino. I primi quarantacinque minuti vanno via così.
Michele Patruno continua a motivare i suoi, che stanno sentendo sulle proprie spalle il fantasma della Coppa, che è oggetto di contesa. Per vincere quella Coppa servono spalle larghe e spirito da condottiero, oltre all'esperienza di centinaia di battaglie. Ed è per questo che i molfettesi continuano a lottare col coltello tra i denti, ancor di più quando a dieci minuti dal termine Nicola de Candia (Borgorosso) si becca il secondo giallo. Tradotto: cartellino rosso e sotto la doccia. I minuti di recupero sono 6' il batticuore sale ma al triplice fischio del direttore di gara il Borgorosso festeggia. La Coppa Puglia è sua. Campionato e Coppa, il bis è servito.
Un'altra pagina di storia per questa neonata società è stata scritta, perchè ci sono dei giorni in cui nascono delle leggende, dei giorni che segneranno le pagine di storia degli anni a venire. Delle storie in cui non puoi fare a meno di chiederti "chissà come sarebbe andata" se…. Ma il Borgorosso ancora una volta è stato autore, con tanto di firma, di un'altra storia pazza, imprevedibile, straordinariamente folle. E il "se" più grande di questa storia ha una collocazione spaziale e temporale ben precisa. Il Campo Sportivo di Loseto-Adelfia. L'Ideale Bari Calcio è una bella squadra, un bel gruppo, gioca anche un bel calcio, per carità. Ma il Borgorosso Molfetta, signori, è un'altra cosa. Insomma, prima del fischio d'inizio di Borgorosso-Ideale Bari Calcio, nessuno dei presenti era ancora consapevole che nella notte del 30 maggio 2015 stava per nascere il miracolo del Borgorosso, stava per nascere la leggenda di Michele Patruno e dei suoi ragazzi.
A margine di quel rettangolo di gioco, ci sono striscioni che comprendiamo, cori che possiamo distinguere. Ogni tifoso di Ideale Bari Calcio e Borgorosso Molfetta sa che quella partita potrà essere la sua vittoria o la sua condanna. Ogni tifoso sa che se vince potrà sbattere quella Coppa in faccia ai suoi amici. Ma sa anche che se perderà, sarà costretto a sopportare il peso dell'umiliazione, sarà costretto a vedere i suoi avversari esultare e gioire a un passo da lui. Perchè, diciamocelo. Quando la tua squadra perde una finale di Coppa Puglia, sai già che ti tocca ascoltare i canti di gioia del nemico, i caroselli dei vincitori, proprio sotto la sua finestra. Ma, suvvia, lasciamo parlare il campo, facciamo rotolare il pallone.
La partita è nervosa, tesa. Lo sono le dirigenze sugli spalti, come potrebbero non esserlo i 22 in campo? In campo non si risparmiano gli scontri duri, nessuno toglie la gamba. Il Borgorosso attacca, è più pericoloso. La retroguardia dell'Ideale Bari soffre, ma dietro può contare su due mani sicure e una buona difesa. Il tempo passa, però Guadagno dopo 10', riesce a mettere la sua firma sul tabellino. I primi quarantacinque minuti vanno via così.
Michele Patruno continua a motivare i suoi, che stanno sentendo sulle proprie spalle il fantasma della Coppa, che è oggetto di contesa. Per vincere quella Coppa servono spalle larghe e spirito da condottiero, oltre all'esperienza di centinaia di battaglie. Ed è per questo che i molfettesi continuano a lottare col coltello tra i denti, ancor di più quando a dieci minuti dal termine Nicola de Candia (Borgorosso) si becca il secondo giallo. Tradotto: cartellino rosso e sotto la doccia. I minuti di recupero sono 6' il batticuore sale ma al triplice fischio del direttore di gara il Borgorosso festeggia. La Coppa Puglia è sua. Campionato e Coppa, il bis è servito.
Un'altra pagina di storia per questa neonata società è stata scritta, perchè ci sono dei giorni in cui nascono delle leggende, dei giorni che segneranno le pagine di storia degli anni a venire. Delle storie in cui non puoi fare a meno di chiederti "chissà come sarebbe andata" se…. Ma il Borgorosso ancora una volta è stato autore, con tanto di firma, di un'altra storia pazza, imprevedibile, straordinariamente folle. E il "se" più grande di questa storia ha una collocazione spaziale e temporale ben precisa. Il Campo Sportivo di Loseto-Adelfia. L'Ideale Bari Calcio è una bella squadra, un bel gruppo, gioca anche un bel calcio, per carità. Ma il Borgorosso Molfetta, signori, è un'altra cosa. Insomma, prima del fischio d'inizio di Borgorosso-Ideale Bari Calcio, nessuno dei presenti era ancora consapevole che nella notte del 30 maggio 2015 stava per nascere il miracolo del Borgorosso, stava per nascere la leggenda di Michele Patruno e dei suoi ragazzi.