Al Paolo Poli un protagonista inaspettato: il Borgorosso. Lanza, tempi duri

Le due facce del calcio molfettese

mercoledì 14 ottobre 2015
A cura di Andrea Teofrasto
I molfettesi sono fatti così. Così come? Loro, soprattutto nel calcio, ti danno il cuore e l'anima ma se li tradisci sei morto. A Lanza hanno dato fiducia incondizionata perché ha un bel faccione ha il denaro ed ha profilo tanto nostrano "molfettese" vecchio stampo. A Lanza hanno dato fiducia perché ha riportato il calcio a Molfetta con quella Libertas poi divenuta in questa torrida estate 2015 Molfetta Sportiva 1917. Ritorno al passato? Sì, con Lanza in panchina però.

A la Grasta e Patruno la fiducia incondizionata non l'hanno concessa e al Paolo Poli non vanno fin quando non avranno dimostrato di essere da Molfetta. Scherzi a parte: due presenze al Poli e due risultati utili. Il primo nel derby di Coppa Puglia contro la Virtus Molfetta finito 0-0 e il secondo nella gara di domenica contro il Noicattaro Calcio vinta 2-1. Mica male. A Lanza alla fine l'hanno ripudiato, ora lentamente iniziano ad innamorarsi del progetto biancorosso del Borgorosso. Meno riflettori ma più spettacolo. Conti alla mano però, per ora i punti sono ancora pochi ma si vedono sprazzi di bel calcio a Molfetta. Certo la categoria conta, ma se vinci al primo colpo campionato di Terza Categoria e Coppa Puglia qualcosa ti dice che la Dea bendata un ruolo ce l'ha, ma marginale però. Prima il Cisternino poi il Noicattaro Calcio. 6 punti in due partite. Punti che mettono in evidenza, quanto a questo Borgorosso Molfetta non manca la costanza. Aggiungerei: siamo a 20 risultati utili consecutivi. E' una squadra che ha cambiato modo di lavorare. Nel senso che adesso lavora senza mai oziare. Michele Patruno, visti i risultati, in un anno e mezzo o poco più, ha già vinto. Ha trovato la posizione a Guadagno e Giovanni è ispiratissimo. Bisogna aggiustare ancora un pò la difesa e poi il Borgorosso potrà puntare in alto. Quanto alto? Non si sa, siamo a metà ottobre.

La Molfetta Sportiva 1917 non c'è, inutile girarci attorno. L'anno della rinascita, della ricostruzione va e non va. O meglio va quasi, tutto fai fatica. A maggior ragione se dopo quattro giornate ti privi di un allenatore come Muzio Fumai. Giocare con un presidente che di professione vuole fare il tecnico non è la stessa cosa. Siamo curiosi di capire perché uno come Lanza non capisce che sì i soldi nel calcio sono importanti ma i ruoli societari, indipendentemente della carta moneta vanno sempre e comunque rispettati. Attenzione: è un storia vecchia questa che anno dopo anno, stagione dopo stagione torna d'attualità. Piccoli, o grandi, errori di valutazione. La Molfetta Sportiva ha meno fame e non è cattiveria della squadra bensì logica conseguenza di un epopea che volge al termine ancor prima di cominciare. Non si può vincere sempre. Non lo si può fare se in panchina ti ritrovi un "tuttofare" come allenatore.

Fumai non poteva fare miracoli. Il miracolo è stato forse andare via. Oggi i biancorossi devono ripartire. Bisogna salvare il salvabile, anche se la classifica così tanto negativa non è. Almeno per il momento. Ma se hai una tifoseria contro, capisci subito che qualcosa non va. Tempi duri per Lanza che paga l'incostanza di una squadra ancora troppo fragile e non pronta a grandi livelli. Sarebbe ora che la Molfetta Sportiva finisse una partita senza prendere gol. Lanza dovrà lavorare ancora tanto, anche se va detto, è comunque ancora presto per dare giudizi e fare previsioni. Non è presto, invece, per piangere sul momento attuale della squadra molfettese. Meglio perdere con dignità che essere lo zimbello della categoria. Dispiace. La squadra di Lanza gioca male e non raccoglie. Tutto il contrario del Borgorosso insomma, che vince e convince.