Zanna: «Ricostruire alternativa fuori dalle solite logiche»
Il consigliere comunale di centrosinistra commenta il prossimo consiglio comunale
lunedì 22 novembre 2021
10.45
Beppe Zanna, consigliere comunale eletto nelle fila di Rifondazione Comunista / Compagni di Strada, analizza già il prossimo Consiglio comunale.
La data della seduta sarà resa nota nelle prossime ore ma quel che è certo è che l'assise sarà caldissima: al centro la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Tommaso Minervini che tra i dodici firmatari vede anche lo stesso Zanna.
Dodici, tuttavia, non sarebbe il numero sufficiente per mettere fine all'amministrazione, al secondo mandato di Minervini. Mancherebbe, infatti, la tredicesima firma per farlo che non dovrebbe mai arrivare visto il ritorno in maggioranza del gruppo "Popolari per Molfetta".
Tuttavia Zanna mostra quelli che, a suo parere, sarebbero gli aspetti positivi sulla vicenda che provvederà a giudicare «non solo un sindaco ma un'intera stagione politico amministrativa».
Per molti, per tanti questo Consiglio è inutile perché forse il sindaco non cadrà, rimarrà al suo posto.
«Sarà chiaro ed evidente - prosegue Zanna - che esiste un ceto politico nella nostra città che può stare indifferentemente a destra, a sinistra, al centro, ciò che conta è soltanto il proprio interesse "particulare". Questo ceto politico era tutto nella maggioranza a sostegno dell'attuale amministrazione che detiene l'indegno primato di aver messo per la prima volta tutti i trasformisti di professione dalla stessa parte»
«Ora di fronte a un fatto che ha la forza dell'evidenza oggettiva ciascuna forza politica - dice Zanna - ciascun consigliere comunale deve fare le proprie scelte e assumersene la responsabilità di fronte alla città. Per questo non abbiamo partecipato ad una congiura di palazzo, non abbiamo preso parte ad una guerra tra bande che aveva l'unico obiettivo di fare fuori un sindaco per riproporne un altro con le medesime logiche. E' utile questo consiglio Comunale, invece, per chi vuole ricostruire un'alternativa coraggiosa, che prescinda dai soliti pacchetti di voti, a partire da chi non ha partecipato alla mangiatoia, da chi è stato coerentemente all'opposizione del mostro a tre teste Minervini-Tammacco-Partito Democratico».
La data della seduta sarà resa nota nelle prossime ore ma quel che è certo è che l'assise sarà caldissima: al centro la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Tommaso Minervini che tra i dodici firmatari vede anche lo stesso Zanna.
Dodici, tuttavia, non sarebbe il numero sufficiente per mettere fine all'amministrazione, al secondo mandato di Minervini. Mancherebbe, infatti, la tredicesima firma per farlo che non dovrebbe mai arrivare visto il ritorno in maggioranza del gruppo "Popolari per Molfetta".
Tuttavia Zanna mostra quelli che, a suo parere, sarebbero gli aspetti positivi sulla vicenda che provvederà a giudicare «non solo un sindaco ma un'intera stagione politico amministrativa».
Per molti, per tanti questo Consiglio è inutile perché forse il sindaco non cadrà, rimarrà al suo posto.
«Sarà chiaro ed evidente - prosegue Zanna - che esiste un ceto politico nella nostra città che può stare indifferentemente a destra, a sinistra, al centro, ciò che conta è soltanto il proprio interesse "particulare". Questo ceto politico era tutto nella maggioranza a sostegno dell'attuale amministrazione che detiene l'indegno primato di aver messo per la prima volta tutti i trasformisti di professione dalla stessa parte»
«Ora di fronte a un fatto che ha la forza dell'evidenza oggettiva ciascuna forza politica - dice Zanna - ciascun consigliere comunale deve fare le proprie scelte e assumersene la responsabilità di fronte alla città. Per questo non abbiamo partecipato ad una congiura di palazzo, non abbiamo preso parte ad una guerra tra bande che aveva l'unico obiettivo di fare fuori un sindaco per riproporne un altro con le medesime logiche. E' utile questo consiglio Comunale, invece, per chi vuole ricostruire un'alternativa coraggiosa, che prescinda dai soliti pacchetti di voti, a partire da chi non ha partecipato alla mangiatoia, da chi è stato coerentemente all'opposizione del mostro a tre teste Minervini-Tammacco-Partito Democratico».