WWF Molfetta, Guardia Costiera e IISS "Vespucci" insieme per dare nuova vita alle tartarughe

Spunti di riflessione dopo l'ultimo iniziativa nel giorno dell'Epifania

martedì 14 gennaio 2025 9.13
Il nuovo anno è cominciato a Molfetta all'insegna della libertà per sei tartarughe marine finite nelle reti a strascico e liberate nel giorno della Befana ad opera del centro recupero tartarughe marine WWF con la capitaneria di Porto, l'istituto "Vespucci" e il circolo nautico Ippocampo.

Presente anche l'ammiraglio Vincenzo Leone, comandante delle Capitanerie di Porto per la Puglia e la Basilicata Jonica. Questa iniziativa si fonda proprio sulla sinergia di più istituzioni, da quella scolastica del "Vespucci" alla Guardia Costiera: «Questa collaborazione consente di operare in maniera efficace - ha commentato Pasquale Salvemini, presidente del WWF Molfetta - perché l'obiettivo è quello di coinvolgere più persone possibili riuscendo ad aumentare la sensibilità su questi temi nonché la cura per gli animali».

La liberazione è stata svolta a circa 2 miglia a largo della costa di Molfetta, nel corso di una manifestazione rivolta a giovani e scolaresche per sensibilizzarli sulla tutela del mare e delle creature che lo abitano. Le tartarughe tornate in mare avevano un'età tra i 6 e i 20 anni: si tratta di cinque Caretta caretta e una Chelonia Mydas, la tartaruga verde, che predilige acque più calde.

«Il coinvolgimento del mondo scuola - ha aggiunto il dirigente scolastico del "Vespucci", Carmine D'Aucelli - è importante perché per gli studenti della nostra scuola può essere un'occasione di crescita personale e anche per noi come istituzione è un'opportunità per svolgere anche attività di inclusione, dando la possibilità ad alcuni ragazzi di vivere da vicino il momento emozionante della liberazione delle tartarughe».

Con le acque più fredde infatti, questi rettili marini tendono ad avvicinarsi alla costa, dove possono incappare nelle reti. Prima del repentino aumento temperature, le catture accidentali di tartarughe nelle reti da pesca cominciavano già in autunno. Alla liberazione era presente tutto lo staff del dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari.