Water front: arriva la scultura di Nagasawa
Ma è una scelta provvisoria puntualizza l’assessore Mongelli
venerdì 11 aprile 2014
8.27
Si infiamma il dibattito sulle recenti installazioni artistiche poste in essere nella città di Molfetta. Dopo l'animato dibattito che ha concentrato le attenzioni di influenti personalità del mondo della cultura locale ma anche di politici, professionisti e comuni cittadini, sull'asfalto antistante il Duomo di Molfetta, sotto la lente di ingrandimento è finita anche la scultura di Nagasawa, artista di fama internazionale, posizionata nella zona water front di recente riqualificata.
«Quella posta nella zona water front è – conferma l'assessore alla cultura, Betta Mongelli - l'opera di Nagasawa, un grande dell'arte contemporanea, che abbiamo ospitato nel torrione Passari fino a qualche giorno fa. L'opera è stata collocata sul water front su richiesta dell'artista, che l'ha ceduta gratuitamente al comune. Si tratta di una collocazione provvisoria, che desterà sicuramente l'attenzione e l'apprezzamento degli amanti della contemporaneità e di chi ad essa vuole accostarsi. Entro domani verrà apposta una scheda illustrativa dell'opera e del suo autore».
Sta di fatto che l'opera, per certi versi, inquieta perché sembra sospesa. C'è da chiedersi se sono stati richiesti tutti i permessi perché fosse sistemata lì; se sono stati depositati i calcoli statici ai fini sismici essendo l'opera una struttura in ferro/legno impattante sulla pubblica incolumità; se i materiali di ferro che reggono la trave verticale e orizzontale sono stati adeguatamente trattati per resistere all'aerosol marino. Tutti sappiamo che un pezzo di ferro in quella zona dura solo qualche mese. Resta da capire però cosa si intende per provvisorio.
Evidentemente per l'arte pubblica italiana e locale è un periodaccio. Insomma, dopo anni di indifferenza, finalmente se ne parla, ci si confronta, si litiga, ci si indigna, ci si schiera. Già, la qualità. Qualcuno potrebbe dire che è opinabile. Che dipende dai gusti. Ma non è così. Perché l'arte è scienza molto più esatta di quanto si creda e i parametri per valutare se un artista è adeguato per certi contesti sono chiari. Il polverone non è nato – come sarebbe stato auspicabile – dal fatto che una città di indiscutibile valore artistico ospiti in propri significativi spazi pubblici delle sculture di valore artistico. Ci si chiede perché sia stata piazzata lì senza un minimo di avvisaglia.
«Quella posta nella zona water front è – conferma l'assessore alla cultura, Betta Mongelli - l'opera di Nagasawa, un grande dell'arte contemporanea, che abbiamo ospitato nel torrione Passari fino a qualche giorno fa. L'opera è stata collocata sul water front su richiesta dell'artista, che l'ha ceduta gratuitamente al comune. Si tratta di una collocazione provvisoria, che desterà sicuramente l'attenzione e l'apprezzamento degli amanti della contemporaneità e di chi ad essa vuole accostarsi. Entro domani verrà apposta una scheda illustrativa dell'opera e del suo autore».
Sta di fatto che l'opera, per certi versi, inquieta perché sembra sospesa. C'è da chiedersi se sono stati richiesti tutti i permessi perché fosse sistemata lì; se sono stati depositati i calcoli statici ai fini sismici essendo l'opera una struttura in ferro/legno impattante sulla pubblica incolumità; se i materiali di ferro che reggono la trave verticale e orizzontale sono stati adeguatamente trattati per resistere all'aerosol marino. Tutti sappiamo che un pezzo di ferro in quella zona dura solo qualche mese. Resta da capire però cosa si intende per provvisorio.
Evidentemente per l'arte pubblica italiana e locale è un periodaccio. Insomma, dopo anni di indifferenza, finalmente se ne parla, ci si confronta, si litiga, ci si indigna, ci si schiera. Già, la qualità. Qualcuno potrebbe dire che è opinabile. Che dipende dai gusti. Ma non è così. Perché l'arte è scienza molto più esatta di quanto si creda e i parametri per valutare se un artista è adeguato per certi contesti sono chiari. Il polverone non è nato – come sarebbe stato auspicabile – dal fatto che una città di indiscutibile valore artistico ospiti in propri significativi spazi pubblici delle sculture di valore artistico. Ci si chiede perché sia stata piazzata lì senza un minimo di avvisaglia.