Violente mareggiate: due tartarughe spiaggiate a Molfetta
Sono state trovate a cala San Giacomo: entrambe si presentavano in avanzato stato di decomposizione
sabato 5 febbraio 2022
Le mareggiate degli ultimi giorni hanno continuato a restituirci carcasse di animali che si spiaggiano sulle coste, fra delfini e tartarughe marine. Due, ormai prive di vita, entrambe della specie caretta caretta, la tartaruga marina più comune del mare Mediterraneo, sono state scaraventate dalle onde sul litorale di Molfetta.
Il primo, un esemplare di tartaruga marina della specie caretta caretta, la specie fortemente minacciata in tutto il bacino del mare Mediterraneo e ormai al limite dell'estinzione, di circa 65 centimetri di lunghezza carapace, ed il secondo, sempre della specie caretta caretta, ma molto più piccolo (di appena 21 centimetri di lunghezza carapace, nda) si sono spiaggiati a poche decine di metri di distanza l'uno dall'altro in località cala San Giacomo, nella zona di Ponente della città.
Su entrambi i luoghi dei ritrovamenti, oltre alla Polizia Locale, sono giunti i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta per stabilire le cause e l'entità delle morti e per svolgere gli accertamenti necessari per acquisire le informazioni sulle caratteristiche delle testuggini per l'inserimento nella banca dati redatta dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Entrambi gli esemplari - ormai privi di vita e giunti sulla battigia di Molfetta perché spinti dalle correnti marine degli ultimi giorni - sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e questo rende difficile risalire alle cause dei due decessi «che, in modo plausibile - dice Pasquale Salvemini, del WWF Puglia - sono da attribuire a fattori antropici»: dalle catture accidentali con le reti alle fortuite collisioni con le imbarcazioni sino all'inquinamento, in particolar modo da plastica.
I ritrovamenti di Molfetta si aggiungono a quelli avvenuti a Giovinazzo nei giorni scorsi. La Guardia Costiera informa tutti i cittadini che la segnalazione di animali spiaggiati deve essere indirizzata solo alla Capitaneria di Porto del territorio, anche telefonicamente. In questo modo sarà tempestivamente attivata la catena operativa creata dal Ministero dell'Ambiente e dal Ministero della Salute per il recupero e lo studio sugli animali che spiaggiano sulle coste del mare Adriatico.
Nei giorni scorsi, intanto, dopo i rilievi, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale e i volontari del WWF, dopo aver esaminato le carcasse non ravvisando problemi di tipo igienico-sanitario, hanno disposto la rimozione - che sarà effettuata, a cura di una ditta specializzata, nei prossimi giorni - secondo le procedure di legge.
Il primo, un esemplare di tartaruga marina della specie caretta caretta, la specie fortemente minacciata in tutto il bacino del mare Mediterraneo e ormai al limite dell'estinzione, di circa 65 centimetri di lunghezza carapace, ed il secondo, sempre della specie caretta caretta, ma molto più piccolo (di appena 21 centimetri di lunghezza carapace, nda) si sono spiaggiati a poche decine di metri di distanza l'uno dall'altro in località cala San Giacomo, nella zona di Ponente della città.
Su entrambi i luoghi dei ritrovamenti, oltre alla Polizia Locale, sono giunti i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta per stabilire le cause e l'entità delle morti e per svolgere gli accertamenti necessari per acquisire le informazioni sulle caratteristiche delle testuggini per l'inserimento nella banca dati redatta dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Entrambi gli esemplari - ormai privi di vita e giunti sulla battigia di Molfetta perché spinti dalle correnti marine degli ultimi giorni - sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e questo rende difficile risalire alle cause dei due decessi «che, in modo plausibile - dice Pasquale Salvemini, del WWF Puglia - sono da attribuire a fattori antropici»: dalle catture accidentali con le reti alle fortuite collisioni con le imbarcazioni sino all'inquinamento, in particolar modo da plastica.
I ritrovamenti di Molfetta si aggiungono a quelli avvenuti a Giovinazzo nei giorni scorsi. La Guardia Costiera informa tutti i cittadini che la segnalazione di animali spiaggiati deve essere indirizzata solo alla Capitaneria di Porto del territorio, anche telefonicamente. In questo modo sarà tempestivamente attivata la catena operativa creata dal Ministero dell'Ambiente e dal Ministero della Salute per il recupero e lo studio sugli animali che spiaggiano sulle coste del mare Adriatico.
Nei giorni scorsi, intanto, dopo i rilievi, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale e i volontari del WWF, dopo aver esaminato le carcasse non ravvisando problemi di tipo igienico-sanitario, hanno disposto la rimozione - che sarà effettuata, a cura di una ditta specializzata, nei prossimi giorni - secondo le procedure di legge.