Violante Placido incanta Molfetta con le sue "Femmes fatales"

L'attrice in scena con lo spettacolo inserito nel cartellone della Fondazione Valente

domenica 8 maggio 2022
Dopo il successo del Festival di Pasqua "Inflammatus", la Fondazione Valente mette in scena un altro gioiellino, già preziosamente incastonato negli eventi preferiti dalla cittadinanza molfettese tra tutti quelli sempre di grande pregio che la fondazione ha offerto alla città.

Questa volta parliamo dello spettacolo "Femmes Fatales", andato in scena presso la Cittadella degli Artisti venerdì 6 maggio e che ha visto come protagonista un'interprete d'eccezione del cinema, della televisione e dell'arte italiana, l'attrice Violante Placido che si è esibita accompagnata dalla band composta da Dario Ciffo, Piero Monterisi e Sebastiano Forte. Lo spettacolo apre la rassegna "Teatro&Musica", novità inedita del 2022 e che riafferra il filo rosso di quell'intenzione preannunciata dalla fondazione a febbraio quando era stato presentato il cartellone degli eventi dell'anno: mescolare le arti, miscelarle in modo sapiente, accostando accanto musica e voce, recitazione e canto, note e immagini.

Lo spettacolo "Femmes Fatales" si è prestato pienamente a quest'etichetta grazie alla bravura e alla versatilità di Violante Placido che ha portato il pubblico nel cuore vivo e psichedelico degli anni '60, della rivoluzione giovanile, del movimento hippy e della grande musica rock: il viaggio nel tempo di Placido si è servito dei monologhi scritti dall'attrice assieme a Michele Primi, ma anche delle canzoni in inglese, francese e in italiano interpretate da Violante Placido e dalla sua band. A completare una performance già eccezionale anche la chitarra acustica suonata dall'attrice.
Violante Placido in "Femmes Fatales" mette e dismette i panni di cinque donne diverse, tutte accomunate da un titolo loro affibbiato da altri: quello di "donne fatali" appunto, registe più o meno occulte e più o meno di buone intenzioni alle spalle di grandi nomi della musica e dell'arte. Così, con una scrittura evocativa ed emotiva, Placido diventa la cantante Nico, vera e propria pioniera del gothic rock, musa di Andy Warhol e fautrice del successo dei Velvet Underground, disperatamente sola nella sua condizione di donna, considerata una gabbia da annebbiare con l'uso di stupefacenti. Quando la figura di Nico scolorisce nella sua morte a Ibiza nel 1988, Violante Placido porta in scena Marianne Faithfull, "la ragazza nuda alla festa degli Stones", come fu definita giovanissima dalla stampa per le foto sui giornali catturate durante la frequentazione con Mick Jagger. Marianne, artista acuta e d'avanguardia, ispiratrice del contenuto di canzoni famosissime come "Sympathy for the Devil", vive una vita di eccessi che la trasformano "da principessa a strega" dentro una carriera artistica che la candiderà anche all'Emmy con l'album "Broken English".
Dai Rolling Stones ai Beatles, passando per Bob Dylan: il viaggio di Violante Placido porta il pubblico a conoscere Françoise Hardy, icona generazionale che ha sempre rifiutato tale appellativo, vinta da una ritrosia che era solo voglia di vivere la sua età e di non esibire sfrontatezza a tutti i costi. Françoise Hardy partecipò a Sanremo nel 1966 in coppia con Edoardo Vianello e, dopo aver ascoltato "Il ragazzo della via Gluck" di Adriano Celentano, ebbe l'intuizione di vederne un successo e tradurla nella sua cover francese "La Maison où j'ai grandi". Infine a prendere possesso della scena è la strega per eccellenza della storia della musica, colei che distrusse i Beatles, la più odiata, la più disprezzata e incompresa: Yoko Ono, moglie di John Lennon, coautrice della più famosa canzone del mondo "Imagine", artista eccelsa e volitiva, ma ridotta dalla narrazione maschilista a semplice megera che mina l'unità di un gruppo maschile con smanie di comando.

Nico, Marianne, Françoise e Yoko vengono idealmente unificate dalla figura finale di Patty Pravo, personaggio di donna non socialmente arginabile che ha vissuto la sua vita come un "pensiero stupendo" e che da allora non smette di stupire nelle sue fogge sempre nuove e sempre diverse di un'italianissima David Bowie romantica, così come l'ha definita Violante Placido.

Uno spettacolo sontuoso per voci, toni e musicalità che smonta la storia che credevamo di conoscere di donne tratteggiate nel bianco e nero del loro stereotipo di donne fatali, per restituirci invece compagne teneramente innamorate e madri dolorosamente dilaniate, ma soprattutto artiste in anticipo sui tempi, in affanno con una società che le incasellava in schemi e modelli già vecchi.

La rassegna "Teatro&Musica", come preannunciato dalla direttrice artistica della Fondazione Valente Sara Allegretta, proseguirà con altri grandi nomi del cinema e del teatro italiani come Peppe Servillo e Fabrizio Bentivoglio, pronti con i loro spettacoli ad impreziosire ancora la scena culturale molfettese.