Vincenzo de Pinto, da Molfetta in giro per la Puglia con il "Suonagli Folk Festival"
Il Festival è legato alla sua grande passione per la cultura salentina
domenica 11 agosto 2019
Vincenzo de Pinto è un molfettese classe 1979, formatosi a Milano come Graphic Designer e che ha lavorato come Art Director per importanti brand dell'Eyewear mondiale. Appassionato di tradizioni orali e coreutiche, effettua ricerca per anni in questo ambito, approfondendo la conoscenza dei balli e musiche popolari, che pratica e documenta con video e foto. Fondatore dell'associazione culturale Fabulanova, si dedica alla diffusione delle musiche e balli tradizionali attraverso l'organizzazione di corsi, stage, concerti, conferenze, eventi culturali, festival e mostre fotografiche.
Nel 2012 fonda l'agenzia creativa Pholkography (compound che deriva da Photo, Folk, Graphic e Philosophy), che promuove il Made in Puglia, in collaborazione con gruppi di musica popolare, associazioni teatrali e associazioni turistiche, utilizzando vari mezzi comunicativi come video, foto e grafica. Dal 2018 Vincenzo ha dato vita a una mostra fotografica presentata a Molfetta e inserita nel "Suonagli Folk Festival", parola data dalla combinazione fra "suono" (riferimento alla musica meridionale) e a "sonagli" (il sonaglio è un elemento fondamentale del tamburello utilizzato in tutto il Sud Italia) e che ha avuto grande successo, tanto da essere riproposta a Manduria nello stesso anno prima di compiere un vero e proprio tour nel 2019. Nell'anno corrente la mostra ha fatto tappa prima all'Università di Matera, dove per tre giorni è stata inserita nell'ambito di un importante festival di antropologia culturale a cui hanno preso parte anche il rettore della stessa università e un antropologo visuale, esperto dell'impatto delle immagini nella cultura. In seguito, si è passati prima per il festival "Tamburu" di Nardò, evento che abbraccia molte culture del Meridione (Campania, Calabria, Salento e Sicilia) e poi all'evento "Beddu ci balla" di San Michele Salentino dove, lo scorso 4 agosto, Vincenzo ha ricevuto una targa dal sindaco della città per la sua mostra che è stata esposta a cielo aperto in una via del centro storico.
La mostra presenta i dettagli dei tamburelli salentini costruiti in maniera differente a seconda dell'area geografica di appartenenza; nelle foto sono documentate alcune fasi della costruzione di alcuni tamburi a cornice dell'area ionica e adriatica salentina. Le foto si soffermano sulle differenze tra sonagli, pelli e legni che possono dare vita a un tamburello tradizionale. Lo sguardo del fotografo indaga con curiosità la materialità dei sonagli, che sono in latta, ottone, bronzo, ferro, rame e altri metalli. I differenti spessori dei sonagli e i sistemi di montaggio sul telaio in legno danno vita al ritmo della pizzica pizzica, producendo diversi tipi di suoni. Le sonorità dei tamburelli cambiano anche in base alla profondità della cornice in legno e al tipo di pelle utilizzata. I tamburi immortalati sono realizzati dal liutaio Francesco Savino. Gli scatti di Vincenzo de Pinto fanno anche da accompagnamento per gli eventi del Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo di musica popolare salentino che fa concerti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all'Australia per esportare il loro apprezzatissimo gusto musicale folk.
Dopo il successo dello scorso anno il festival conserva l'obiettivo di portare a Molfetta le tradizioni orali e coreutiche del Sud Italia legati ai sonagli dei tamburi a cornice del sud Italia; nella seconda edizione mira a scoprire con i Damadakà, uno dei gruppi campani più rappresentativi del Sud Italia, le tradizioni legate alle madonne e al ballo campano, chiamato Tammurriata. Come nella scorsa edizione, i partecipanti saranno portati ad immergersi completamente nelle tradizioni orali e coreutiche campane attraverso gli stage di tamburo e ballo, la conferenza, la mostra fotografica e infine un meraviglioso concerto. Tutto questo si svolgerà lunedì 19 agosto a Molfetta; gli stage e la conferenza si terranno nel Seminario Propedeutico situato su viale Gaetano Salvemini, 58, mentre il concerto si farà su un grande Palco in viale Gramsci per l'occasione della festa "Solennità San Pio X 2019" e la "Sagra della Brasciola".
Nel 2012 fonda l'agenzia creativa Pholkography (compound che deriva da Photo, Folk, Graphic e Philosophy), che promuove il Made in Puglia, in collaborazione con gruppi di musica popolare, associazioni teatrali e associazioni turistiche, utilizzando vari mezzi comunicativi come video, foto e grafica. Dal 2018 Vincenzo ha dato vita a una mostra fotografica presentata a Molfetta e inserita nel "Suonagli Folk Festival", parola data dalla combinazione fra "suono" (riferimento alla musica meridionale) e a "sonagli" (il sonaglio è un elemento fondamentale del tamburello utilizzato in tutto il Sud Italia) e che ha avuto grande successo, tanto da essere riproposta a Manduria nello stesso anno prima di compiere un vero e proprio tour nel 2019. Nell'anno corrente la mostra ha fatto tappa prima all'Università di Matera, dove per tre giorni è stata inserita nell'ambito di un importante festival di antropologia culturale a cui hanno preso parte anche il rettore della stessa università e un antropologo visuale, esperto dell'impatto delle immagini nella cultura. In seguito, si è passati prima per il festival "Tamburu" di Nardò, evento che abbraccia molte culture del Meridione (Campania, Calabria, Salento e Sicilia) e poi all'evento "Beddu ci balla" di San Michele Salentino dove, lo scorso 4 agosto, Vincenzo ha ricevuto una targa dal sindaco della città per la sua mostra che è stata esposta a cielo aperto in una via del centro storico.
La mostra presenta i dettagli dei tamburelli salentini costruiti in maniera differente a seconda dell'area geografica di appartenenza; nelle foto sono documentate alcune fasi della costruzione di alcuni tamburi a cornice dell'area ionica e adriatica salentina. Le foto si soffermano sulle differenze tra sonagli, pelli e legni che possono dare vita a un tamburello tradizionale. Lo sguardo del fotografo indaga con curiosità la materialità dei sonagli, che sono in latta, ottone, bronzo, ferro, rame e altri metalli. I differenti spessori dei sonagli e i sistemi di montaggio sul telaio in legno danno vita al ritmo della pizzica pizzica, producendo diversi tipi di suoni. Le sonorità dei tamburelli cambiano anche in base alla profondità della cornice in legno e al tipo di pelle utilizzata. I tamburi immortalati sono realizzati dal liutaio Francesco Savino. Gli scatti di Vincenzo de Pinto fanno anche da accompagnamento per gli eventi del Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo di musica popolare salentino che fa concerti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all'Australia per esportare il loro apprezzatissimo gusto musicale folk.
Dopo il successo dello scorso anno il festival conserva l'obiettivo di portare a Molfetta le tradizioni orali e coreutiche del Sud Italia legati ai sonagli dei tamburi a cornice del sud Italia; nella seconda edizione mira a scoprire con i Damadakà, uno dei gruppi campani più rappresentativi del Sud Italia, le tradizioni legate alle madonne e al ballo campano, chiamato Tammurriata. Come nella scorsa edizione, i partecipanti saranno portati ad immergersi completamente nelle tradizioni orali e coreutiche campane attraverso gli stage di tamburo e ballo, la conferenza, la mostra fotografica e infine un meraviglioso concerto. Tutto questo si svolgerà lunedì 19 agosto a Molfetta; gli stage e la conferenza si terranno nel Seminario Propedeutico situato su viale Gaetano Salvemini, 58, mentre il concerto si farà su un grande Palco in viale Gramsci per l'occasione della festa "Solennità San Pio X 2019" e la "Sagra della Brasciola".