“Via San Benedetto”, un turbinio di emozioni con l'arte nella tradizione della Settimana Santa
Facchini: «è bello rendere l’arte fruibile a tutti»
venerdì 14 aprile 2017
10.12
"Via San Benedetto - L'arte nella tradizione della settimana santa". Non è solo una kermesse di arte sacra, ma è molto di più. E' tradizione, ricordi, innovazione, emozione.
Tradizione: perché una via del centro antico diventa per una sera una galleria d'arte all'aperto da quattordici anni, possiamo, a ragion veduta, far rientrare di diritto la collettiva in un rito molfettese legato al giovedì santo.
Ricordi. Ogni opera esposta permette al visitatore di scavare nel proprio intimo alla ricerca di quei ricordi, di quelle sensazioni, a volte anche di quei profumi tipici della settimana santa, si pensi all'odore delle candele che si sciolgono lentamente. Ricordi che fanno parte del proprio vissuto personale, ma anche dell'intera città. Molti gli artisti che ti accompagnano in processione, sembra che tutto si stia svolgendo lì in quel momento. E ci permettono di ricordare gli eventi accaduti nel corso dell'anno come la vista della "Pietà" a Roma.
Innovazione, ogni anno "Via San Benedetto" riserva al visitatore opere innovative, utilizzando i più disparati dispositivi a disposizione degli artisti, dalla pittura alla scultura, passando per la fotografia e i video. Sì, anche attraverso un video l'artista può raccontare la sua visione della settimana santa, attraverso le immagini simboliche di un melograno, oppure attraverso delle macchie di rosso su sfondi di diversi colori, a ricordare quella passione vissuta da Gesù, che culmina con la crocifissione.
Emozione, è quella che ogni opera ed ogni artista ha voluto regalare al visitatore. Percorrendo via San Benedetto, ammirando le opere, si possono vivere un turbinio di emozioni, sensazioni e riflessioni. Anche l'arte, anche "Via San Benedetto", dice no al femminicidio, attraverso la Veronica, col suo panno rosso sangue, ma questa volta non ha il volto di Gesù, ma solo una scritta "Feminism" che richiama alla memoria le tante donne che non ci sono più.
"Via San Benedetto" è il racconto personale che i 22 artisti fanno della settimana santa, attraverso giochi di colore, di bianchi e neri, utilizzo di simboli, perle incastonate in una piccola stradina, dove anche gli androni dei portoni diventano parte integrante dell'opera.
Un percorso emozionale, dicevamo, dove gli artisti regalano le proprie emozioni, mediate dalle loro opere. Ogni quadro, ogni artista riesce a colpire direttamente al cuore del visitatore e a ricordargli che la Settimana Santa non è solo una settimana di "passione", ma è la resurrezione ad una nuova vita, ed ecco che compare in un turbinio di colori accesi, intensi, la figura di un uomo che si protende verso il cielo, verso l'infinito.
La mostra è organizzata dalla società di cultura europea "Alberto Caracciolo", il suo presidente, Mimmo Facchini, dice: «è bello rendere l'arte fruibile a tutti. Mi emoziona ogni anno l'interesse che i cittadini dimostrano verso le opere esposte, il loro coinvolgimento e anche i loro commenti. Ognuno in questo percorso riesce a vivere le proprie sensazioni, mediate dal proprio vissuto. Ognuno può dare una sua personalissima interpretazione».
E' possibile ammirare le opere ancora fino a sabato 15 aprile nel chiostro della Fabbrica di San Domenico.
Tradizione: perché una via del centro antico diventa per una sera una galleria d'arte all'aperto da quattordici anni, possiamo, a ragion veduta, far rientrare di diritto la collettiva in un rito molfettese legato al giovedì santo.
Ricordi. Ogni opera esposta permette al visitatore di scavare nel proprio intimo alla ricerca di quei ricordi, di quelle sensazioni, a volte anche di quei profumi tipici della settimana santa, si pensi all'odore delle candele che si sciolgono lentamente. Ricordi che fanno parte del proprio vissuto personale, ma anche dell'intera città. Molti gli artisti che ti accompagnano in processione, sembra che tutto si stia svolgendo lì in quel momento. E ci permettono di ricordare gli eventi accaduti nel corso dell'anno come la vista della "Pietà" a Roma.
Innovazione, ogni anno "Via San Benedetto" riserva al visitatore opere innovative, utilizzando i più disparati dispositivi a disposizione degli artisti, dalla pittura alla scultura, passando per la fotografia e i video. Sì, anche attraverso un video l'artista può raccontare la sua visione della settimana santa, attraverso le immagini simboliche di un melograno, oppure attraverso delle macchie di rosso su sfondi di diversi colori, a ricordare quella passione vissuta da Gesù, che culmina con la crocifissione.
Emozione, è quella che ogni opera ed ogni artista ha voluto regalare al visitatore. Percorrendo via San Benedetto, ammirando le opere, si possono vivere un turbinio di emozioni, sensazioni e riflessioni. Anche l'arte, anche "Via San Benedetto", dice no al femminicidio, attraverso la Veronica, col suo panno rosso sangue, ma questa volta non ha il volto di Gesù, ma solo una scritta "Feminism" che richiama alla memoria le tante donne che non ci sono più.
"Via San Benedetto" è il racconto personale che i 22 artisti fanno della settimana santa, attraverso giochi di colore, di bianchi e neri, utilizzo di simboli, perle incastonate in una piccola stradina, dove anche gli androni dei portoni diventano parte integrante dell'opera.
Un percorso emozionale, dicevamo, dove gli artisti regalano le proprie emozioni, mediate dalle loro opere. Ogni quadro, ogni artista riesce a colpire direttamente al cuore del visitatore e a ricordargli che la Settimana Santa non è solo una settimana di "passione", ma è la resurrezione ad una nuova vita, ed ecco che compare in un turbinio di colori accesi, intensi, la figura di un uomo che si protende verso il cielo, verso l'infinito.
La mostra è organizzata dalla società di cultura europea "Alberto Caracciolo", il suo presidente, Mimmo Facchini, dice: «è bello rendere l'arte fruibile a tutti. Mi emoziona ogni anno l'interesse che i cittadini dimostrano verso le opere esposte, il loro coinvolgimento e anche i loro commenti. Ognuno in questo percorso riesce a vivere le proprie sensazioni, mediate dal proprio vissuto. Ognuno può dare una sua personalissima interpretazione».
E' possibile ammirare le opere ancora fino a sabato 15 aprile nel chiostro della Fabbrica di San Domenico.