I preparativi per il Vexilla e la processione della Croce

L'appuntamento è per il 10 febbraio prossimo

martedì 2 febbraio 2016 2.00
A cura di Paola Copertino
L'arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero sta cercando, con una serie di iniziative, di far riscoprire il valore dello spirito confraternale, far conoscere in maniera più approfondita i riti della Settimana Santa, far vivere ai confratelli l'identità cristiana di servizio alla comunità, tramandando storia e cultura di questo grande patrimonio.

Proprio per questo, sta cercando di coinvolgere i docenti delle scuole affinché approfondiscano con gli alunni il "Vexilla", spiegando loro significato, storia e traduzione. Un modo diverso per approcciarsi al latino e alla sua storia. Per portare avanti questa iniziativa, l'attuale amministrazione sta distribuendo alcune stampe, con il testo del triste canto che viene proposto durante le processioni, oltre che presso le scuole, anche ai catechisti per consentire una partecipazione più profonda dei fedeli ai riti.

Sempre ricca di tradizioni a Molfetta la Quaresima ed il primo rito è quello che si compie nella notte che va dal martedì al mercoledì delle "Ceneri", allorchè si effettua la processione della "Croce" che quest'anno è fissata per il 10 febbraio.

A mezzanotte di martedì, mentre si concludono veglioni e feste in maschera, risuonano i trentatre rintocchi a morto e dal sagrato della chiesa del Purgatorio ha inizio la processione detta appunto della "Croce". Un confratello incappucciato dell'Arciconfraternita della Morte del Sacco Nero regge la croce ed ai due lati i due portatori portano in processione un'asta con un lume acceso.

Il corteo processionale viene preannunciato dagli squilli mesti della tromba e dal rullo del tamburo dei componenti della bassa musica. A questi suoni risponde dolcemente il flauto che conclude questo ritornello mesto.

Prende così ufficialmente il via la Quaresima, tempo di preghiera e riflessione. Si snoda per le vie cittadine la processione che vede a capo la croce seguita dal padre spirituale e da tutti i numerosi fedeli che recitano le preghiere devozionali della Via Crucis. Il corteo, quasi a luci spente, percorre il percorso stabilito nei pressi del centro storico fino a giungere sul porto rischiarato dalla luce del faro. Con questo rito ha inizio uno dei periodi dell'anno più intensi, carico di ricordi e suggestioni per i molfettesi.