Vertenza “Ipecoop Estense” la partita si gioca al Ministero del Lavoro
Rinviato al 16 giugno l’incontro tra i sindacati e vertici della cooperativa
venerdì 5 giugno 2015
10.34
Ancora 11 giorni di speranza per i dipendenti a rischio licenziamento delle Ipercoop pugliesi e lucane. È forse l'unica, anche se minima, notizia positiva che è emersa dall'incontro tra i vertici delle "Coop Estense" e dei sindacati di categoria che si è tenuto a Roma, al Ministero del Lavoro, nella giornata di ieri, che si è conclusa con un aggiornamento al 16 giugno.
Una decisione, quella di rincontrarsi, che appunto ha fatto slittare a quella data la messa in mobilità dei 147 esuberi, così come avrebbe voluto la cooperativa che tra Puglia e Basilicata è proprietaria di 13 punti vendita. Una trattativa che sulle prime si è arenata per i veti incrociati. Con da una parte l'azienda, che vorrebbe esternalizzare alcuni settori degli ipermercati, dall'altra i dipendenti con i loro sindacati, che invece sarebbero disposti a rinunciare alle maggiorazioni di stipendio pur di mantenere intatti gli attuali livelli occupazionali.
Per superare l'impasse è stato il Ministero a formulare una proposta, facendo comunque ricorso alle norme in vigore. «I dipendenti in esubero – questa la proposta – potrebbero essere assunti dalle cooperative che subentreranno nella gestione dei vari settori degli ipermercati, mantenendo però gli attuali standard lavorativi e retributivi». Una proposta che non è stata accettata ma neanche respinta da entrambe le parti, per questo è stato deciso l'aggiornamento della vertenza. Intanto le organizzazioni sindacali plaudono alla riuscita dello sciopero. «L'adesione – affermano – è stata superiore all'80% in tutti i punti vendita, nonostante i vertici della Coop vogliano minimizzare. Di certo la nostra mobilitazione ha avuto l'effetto di far rinviare la scadenza del 4 giugno, come giorno ultimo prima della messa in mobilità dei dipendenti degli ipermercati.
Nonostante anche le pressioni, anche di tipo psicologico, che i lavoratori hanno dovuto subire nei giorni immediatamente precedenti allo sciopero da cui ci siamo difesi presentando un esposto cautelativo ipotizzando un comportamento antisindacale dell'azienda nei nostri confronti».
Una decisione, quella di rincontrarsi, che appunto ha fatto slittare a quella data la messa in mobilità dei 147 esuberi, così come avrebbe voluto la cooperativa che tra Puglia e Basilicata è proprietaria di 13 punti vendita. Una trattativa che sulle prime si è arenata per i veti incrociati. Con da una parte l'azienda, che vorrebbe esternalizzare alcuni settori degli ipermercati, dall'altra i dipendenti con i loro sindacati, che invece sarebbero disposti a rinunciare alle maggiorazioni di stipendio pur di mantenere intatti gli attuali livelli occupazionali.
Per superare l'impasse è stato il Ministero a formulare una proposta, facendo comunque ricorso alle norme in vigore. «I dipendenti in esubero – questa la proposta – potrebbero essere assunti dalle cooperative che subentreranno nella gestione dei vari settori degli ipermercati, mantenendo però gli attuali standard lavorativi e retributivi». Una proposta che non è stata accettata ma neanche respinta da entrambe le parti, per questo è stato deciso l'aggiornamento della vertenza. Intanto le organizzazioni sindacali plaudono alla riuscita dello sciopero. «L'adesione – affermano – è stata superiore all'80% in tutti i punti vendita, nonostante i vertici della Coop vogliano minimizzare. Di certo la nostra mobilitazione ha avuto l'effetto di far rinviare la scadenza del 4 giugno, come giorno ultimo prima della messa in mobilità dei dipendenti degli ipermercati.
Nonostante anche le pressioni, anche di tipo psicologico, che i lavoratori hanno dovuto subire nei giorni immediatamente precedenti allo sciopero da cui ci siamo difesi presentando un esposto cautelativo ipotizzando un comportamento antisindacale dell'azienda nei nostri confronti».