Venezuela nel caos, molti di ritorno in queste ore a Molfetta

Le parole di Angela Amato, presidente dell'Associazione Molfettesi nel Mondo

martedì 5 febbraio 2019
A cura di Matteo Diamante
Diventa sempre più difficile la situazione umanitaria in Venezuela a causa della crisi politica che sta portando il paese sempre più verso la guerra civile. Le ultime notizie parlano di un riconoscimento ufficiale da parte di Gran Bretagna, Francia, Austria, Germania, Olanda e Spagna per Juan Guaidò, autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela, fino alle prossime elezioni presidenziali.

"Non ci può essere incertezza nè esitazione nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato e dall'altro la violenza della forza" – aveva affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo senso di responsabilità e chiarezza in Italia per il Venezuela su una linea condivisa con gli alleati e i partner europei. Mentre il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha spiegato di aver scritto addirittura a Papa Francesco, dichiarandosi al servizio della causa di Cristo e mentre il Presidente degli USA Donald Trump non ha escluso il ricorso alla soluzione militare, sono migliaia i molfettesi in Venezuela attualmente in forte difficoltà. Molti di loro continuano a scrivere all'Associazione Molfettesi nel Mondo per chiedere aiuto e supporto per una situazione che giorno dopo giorno sta precipitando.

Tali richieste riguardano soprattutto la mancanza di medicinali a causa della difficoltà nel reperirli e recapitarli ai nostri concittadini e connazionali. Una delle uniche possibilità per molfettesi ed italiani in Venezuela potrebbe essere rappresentata dall'ambasciata italiana, che da pochi giorni ha avviato un servizio di distribuzione di farmaci in favore dei cittadini italiani iscritti all'AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero). "E' opportuno sottolineare – scrive l'ambasciatore italiano in Venezuela- che il servizio è autorizzato esclusivamente per i cittadini italiani residenti in Venezuela ed iscritti all'AIRE di uno dei due uffici consolari italiani; che le medicine debbono essere di uso strettamente personale, senza alcuna eccezione, e che la quantità da consegnare sarà esclusivamente e senza eccezione quella indicata dal personale medico autorizzato". Il problema per una parte dei nostri emigranti e dei loro discendenti è rappresentato dal fatto di non possedere più la cittadinanza italiana e dunque di non poter beneficiare di questo intervento umanitario. Molti molfettesi in Venezuela, o almeno chi ne ha la possibilità, sta cercando in ogni modo di tornare a Molfetta, scontrandosi però con un'altra triste realtà: non sempre loro stessi o le famiglie hanno disponibilità economiche per il sostentamento. Si tratta di un vero e proprio dramma a cui bisognerebbe trovare anche in città una soluzione.

«La difficile crisi economica e politica ci tocca da vicino – ha commentato Angela Amato in qualità di Presidente dell'Associazione Molfettesi nel Mondo - I migliaia di molfettesi emigrati in Venezuela, i loro figli, i loro nipoti sono parte della nostra comunità. Le loro speranze sono le nostre speranze: pace, democrazia, libertà». Tra le tante storie che in questi giorni stiamo raccogliendo, c'è quella di una famiglia di molfettesi in Venezuela. Attualmente in Spagna per motivi familiari, era diretta a Molfetta, ma ha dovuto tuttavia far ritorno a Caracas per una situazione che sta peggiorando giorno dopo giorno. La speranza, ci hanno confessato i due coniugi, è di riuscire a risolvere le loro questioni in Venezuela e far ritorno a Molfetta prima possibile.
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