Variante al Piano Regolatore, Natalicchio: «Solo noi abbiamo votato contro questo scempio»
L'ex Sindaco: «L'espansionismo edilizio illimitato non salverá Molfetta dalla crisi economica»
martedì 8 ottobre 2019
10.15
«L'espansionismo edilizio illimitato non salverá Molfetta dalla crisi economica».
Chiude in questa maniera il proprio pensiero Paola Natalicchio, a poche ore dall'ultimo Consiglio Comunale di Molfetta che ha dato il via libera all'approvazione della variante al Piano Regolatore Generale.
L'ex Sindaco di Molfetta non usa mezzi termini e definisce l'operazione una «MaxiVergogna. che speriamo sia fermata in fase di autorizzazione paesaggistica da parte della Regione. Solo io e i consiglieri Gianni Porta e Paola de Candia (consiglieri comunali di Rifondazione Comunista/Compagni di Strada, ndr) abbiamo votato contro questo scempio».
In particolare sono due le delibere approvate dalla massima assise cittadina.
La prima è stata accolta con enfasi da Tommaso Minervini (https://www.molfettaviva.it/notizie/il-consiglio-comunale-di-molfetta-approva-la-variante-al-piano-regolatore/) e consente la possibilità di introdurre interventi di ristrutturazione fino ad oggi non consentite, vale a dire cambio di destinazione d'uso, aumenti volumetrici con chiusura delle verande, fusione di appartamenti e locali in abbattimenti di muri.
Ciò, è il pensiero di Natalicchio, «nonostante si tratti di zone classificate come aree di pregio dal PRG come il Viale».
La seconda delibera, invece, ha riguardato il così detto Maxi Comparto ovvero la zona di Villaggio Belgiovine e Madonna delle Rose.
«La giunta Minervini, nel luglio 2018, approvó una variante che consente nelle zone di Madonna delle Rose e Villaggio Belgiovine (chiamate MaxiComparto e Comparto 13) di edificare delle palazzine pluripiano
al posto delle villette previste dal Piano Regolatore Generale. Questo per eludere i vincoli paesaggistici sopraggiunti nel tempo (con il PPTR e il PAI: Piano Paesaggistico Regionale e Piano di Assetto Ideogeologico) legati alla fragilitá idrogeologica del territorio. I vincoli prevederebbero una riduzione della superficie edificabile. Ma nella logica del "primum edificare" l'Amministrazione ha cercato e trovato una soluzione per salvare tutti i volumi: costruire palazzi e non villette. Il diritto a costruire tutto il costruibile contro il diritto alla bellezza del paesaggio e all'equilibrio ambientale. Cemento sugli ulivi, palazzine a bordo lama», spiega l'attuale consigliere comunale di Sinistra Italiana.
«Una MaxiVergogna, che speriamo sia fermata in fase di autorizzazione paesaggistica da parte della Regione», chiosa Natalicchio.
Chiude in questa maniera il proprio pensiero Paola Natalicchio, a poche ore dall'ultimo Consiglio Comunale di Molfetta che ha dato il via libera all'approvazione della variante al Piano Regolatore Generale.
L'ex Sindaco di Molfetta non usa mezzi termini e definisce l'operazione una «MaxiVergogna. che speriamo sia fermata in fase di autorizzazione paesaggistica da parte della Regione. Solo io e i consiglieri Gianni Porta e Paola de Candia (consiglieri comunali di Rifondazione Comunista/Compagni di Strada, ndr) abbiamo votato contro questo scempio».
In particolare sono due le delibere approvate dalla massima assise cittadina.
La prima è stata accolta con enfasi da Tommaso Minervini (https://www.molfettaviva.it/notizie/il-consiglio-comunale-di-molfetta-approva-la-variante-al-piano-regolatore/) e consente la possibilità di introdurre interventi di ristrutturazione fino ad oggi non consentite, vale a dire cambio di destinazione d'uso, aumenti volumetrici con chiusura delle verande, fusione di appartamenti e locali in abbattimenti di muri.
Ciò, è il pensiero di Natalicchio, «nonostante si tratti di zone classificate come aree di pregio dal PRG come il Viale».
La seconda delibera, invece, ha riguardato il così detto Maxi Comparto ovvero la zona di Villaggio Belgiovine e Madonna delle Rose.
«La giunta Minervini, nel luglio 2018, approvó una variante che consente nelle zone di Madonna delle Rose e Villaggio Belgiovine (chiamate MaxiComparto e Comparto 13) di edificare delle palazzine pluripiano
al posto delle villette previste dal Piano Regolatore Generale. Questo per eludere i vincoli paesaggistici sopraggiunti nel tempo (con il PPTR e il PAI: Piano Paesaggistico Regionale e Piano di Assetto Ideogeologico) legati alla fragilitá idrogeologica del territorio. I vincoli prevederebbero una riduzione della superficie edificabile. Ma nella logica del "primum edificare" l'Amministrazione ha cercato e trovato una soluzione per salvare tutti i volumi: costruire palazzi e non villette. Il diritto a costruire tutto il costruibile contro il diritto alla bellezza del paesaggio e all'equilibrio ambientale. Cemento sugli ulivi, palazzine a bordo lama», spiega l'attuale consigliere comunale di Sinistra Italiana.
«Una MaxiVergogna, che speriamo sia fermata in fase di autorizzazione paesaggistica da parte della Regione», chiosa Natalicchio.