Vandalizzato il Monumento ai Caduti: rubata lampada votiva
Il commento, amaro, delle Associazioni combattentistiche e d’arma
sabato 9 agosto 2014
7.46
Un atto vandalico ha devastato il Monumento ai Caduti, opera scultorea simbolo della comunità molfettese sita in villa comunale, in pieno centro cittadino. Il risultato del gesto barbaro, opera di anonimi, ha riguardato il furto della lampada votiva ed ha lasciato l'intera comunità sgomenta e indignata.
Un furto che va a ledere la dignità dei molfettesi morti in battaglia per difendere la propria Patria: motivo per cui il monumento rappresenta un elemento simbolico della memoria collettiva cittadina. Questo è l'ultimo di alcuni fatti incresciosi che non possono lasciare indifferente.
«Con grande rammarico, e profonda rassegnazione – scrivono in una nota le associazioni combattentistiche e d'arma - denunciamo alla cittadinanza, sperando che abbia un qualche minimo atteggiamento di sconcerto, il furto dell'artistica lampada votiva, di bronzo, che era stata donata da tutti i reduci di guerra e collocata sull'altare marmoreo del famigerato monumento.
Questa attività di rimozione, pezzo per pezzo, dell'opera magna di Giulio Cozzoli, avviene grazie all'opera di ladri senza scrupoli (né cultura, né valori) che hanno scambiato questo monumento per un self-service di metalli pregiati da rivendere al mercato nero. Quello che più fa rabbia è che né i cittadini, né le associazioni culturali e d'arte, né le associazioni di promozione turistica, le quali hanno promosso tante iniziative per la tutela dei monumenti, hanno finora sostenuto il nostro grido di allarme, affinché il Comune si adoperasse per un maggiore controllo della pubblica sicurezza della villa comunale. Non abbiamo più parole. Se si continua così – conclude la nota - il monumento scomparirà sotto i nostri occhi».
Un furto che va a ledere la dignità dei molfettesi morti in battaglia per difendere la propria Patria: motivo per cui il monumento rappresenta un elemento simbolico della memoria collettiva cittadina. Questo è l'ultimo di alcuni fatti incresciosi che non possono lasciare indifferente.
«Con grande rammarico, e profonda rassegnazione – scrivono in una nota le associazioni combattentistiche e d'arma - denunciamo alla cittadinanza, sperando che abbia un qualche minimo atteggiamento di sconcerto, il furto dell'artistica lampada votiva, di bronzo, che era stata donata da tutti i reduci di guerra e collocata sull'altare marmoreo del famigerato monumento.
Questa attività di rimozione, pezzo per pezzo, dell'opera magna di Giulio Cozzoli, avviene grazie all'opera di ladri senza scrupoli (né cultura, né valori) che hanno scambiato questo monumento per un self-service di metalli pregiati da rivendere al mercato nero. Quello che più fa rabbia è che né i cittadini, né le associazioni culturali e d'arte, né le associazioni di promozione turistica, le quali hanno promosso tante iniziative per la tutela dei monumenti, hanno finora sostenuto il nostro grido di allarme, affinché il Comune si adoperasse per un maggiore controllo della pubblica sicurezza della villa comunale. Non abbiamo più parole. Se si continua così – conclude la nota - il monumento scomparirà sotto i nostri occhi».