Vaccini e menigingite: i chiarimenti del pediatra Balducci

Il consiglio del medico: «vaccinare i bambini»

giovedì 12 gennaio 2017
A cura di Rosanna Buzzerio
Vaccinazioni si. Vaccinazioni no. E' il dilemma che si stanno ponendo molti genitori alla luce anche dei recenti casi di meningite che si sono verificati sul territorio italiano. Abbiamo cercato di capirne di più con la consulenza del pediatra Ottavio Balducci, soprattutto sulle profilassi più corrette da mettere in campo in questo momento e non solo per proteggere la salute dei più piccoli.

Nei giorni scorsi ha scritto una lettera al Presidente della Regione, Emiliano, affinché i vaccini per la meningite vengano somministrati gratuitamente, ha ricevuto risposta?
«Il 4 gennaio ho inviato al presidente della Regione Puglia, tramite pec, la richiesta di estendere a tutti i bambini della nostra regione l'offerta attiva e gratuita del vaccino antimeningococcico B.
Il Presidente ad oggi non mi ha risposto ma spero che entro la fine del mese la mia sollecitazione possa ricevere la sua necessaria attenzione.
Questo vaccino attualmente è gratuito solo nei bambini nati dal 2014 in poi. Per gli altri bambini il vaccino, che ha un costo al pubblico di circa 140 € a dose, nella nostra Asl è a pagamento, in compartecipazione con la Regione, al costo per i genitori di 75 € a dose (50 € +10 % IVA + 19,04 € per l'inoculazione) e ne sono necessarie almeno due. Il pagamento deve essere effettuato tramite bollettino postale e può attualmente essere somministrato solo presso l'Ufficio d'Igiene. Questo a prescindere dal reddito della famiglia e dal numero di figli. Per le famiglia a basso reddito o disagiate con tre figli la spesa di 450 € diventa davvero insostenibile. La mia richiesta nasce dal rispetto di principio di equità sociale nell'ambito non solo delle cure, ma anche della prevenzione».

Possiamo parlare di emergenza meningite? O sono solo casi isolati? Quale è l'attuale situazione a Molfetta?
«Tranne che in Toscana, nel resto d'Italia, Puglia e Molfetta compresa, non esiste alcuna emergenza meningite. I casi attesi sono costanti ed in linea con gli anni precedenti, anzi si registra una lieve riduzione.
Dei tre casi, tutti isolati, che si sono verificati dal 5 gennaio ad oggi in tre città diverse della provincia Bat, uno è di origine virale ed ha colpito un adulto, uno di origine batterica ha interessato una diciassettenne e l'ultimo, anche questo di probabile origine batterica, si è verificato in una bambina di 8 anni.
A Molfetta i casi più recenti di meningite, segnalati anche dalla cronaca, si sono verificati nel febbraio 2010 in un bambino di 11 anni ed uno nel marzo del 2014 in un bambino di 4 anni. Entrambi sono stati casi isolati di cui il secondo determinato dal meningococco B. Questo caso l'ho seguito personalmente perché il bambino è un mio assistito che, per fortuna, per la tempestività ed abilità dei medici che lo hanno curato, attualmente gode di buona salute. Se all'epoca il vaccino antimeningococcico B fosse stato già disponibile e offerto attivamente e gratuitamente questo caso si sarebbe potuto evitare».

Quanto sono a rischio i più piccoli? Entro che età si devono fare le vaccinazioni per la meningite?
«I bambini sviluppano le difese immunitarie con il tempo venendo a contatto con i vari agenti infettivi. I più soggetti ad ammalarsi nel primo anno di vita sono i bambini che non ricevono anticorpi tramite l'allattamento materno e che vivono in comunità sovraffollate.
Nel caso specifico delle meningite i bambini molto piccoli sono anche più a rischio non solo per l'immaturità della risposta immunitaria ma anche a causa della maggiore permeabilità della barriera emato-encefalica e quindi della sua minore azione protettiva sull'encefalo.
Per questo la mortalità nei bambini sotto i 4 anni varia dal 5 al 30% interessando soprattutto la fascia tra i 3 e gli 8 mesi di vita.
Circa il 30% dei bambini che hanno avuto la meningite sono a rischio per gravi complicazioni neurosensoriali permanenti; tra queste sordità e cecità.
Per questo motivo iniziare a vaccinare i bambini dal 3º mese di vita ha un alto valore protettivo».

La tipologia di vaccino è solo quella per antimeningococco B o ci sono altri vaccini da somministrare?
«Meningite è un termine generico che indica l'infiammazione delle meningi che formano una membrana protettiva che avvolge l'encefalo ed il midollo spinale. Tra le cause infettive che la possono determinare ci sono virus e batteri. Il nostro calendario vaccinale prevede gratuitamente già la copertura per il virus della polio e del morbillo e per i batteri quella per l'emofilo tipo B, per il pneumococco e per il meningococco gruppo C, mentre la per il meningococco B la vaccinazione è gratuita, come già detto, solo per i nati dal 2014. Ricordo ai genitori che anche il virus influenzale può determinare meningite ed encefalite. Per questo nei nostri ambulatori di pediatri di libera scelta offriamo gratuitamente ogni anno il vaccino influenzale a partire dal 6º mese di vita».

I bambini che non hanno fatto il vaccino possono farlo ora? Ed entro che fascia d'età?
«Le vaccinazioni devono essere iniziate possibilmente a partire dal 3º mese di vita se vogliamo garantire la massima protezione per i nostri figli. Quindi prima si fanno e meglio è. Ma non c'è un limite massimo di tempo per poterle effettuare. Le vaccinazioni sono state paragonate, in termini di sicurezza, all'uso del casco o delle cinture di sicurezza. Meglio indossarle sin dall'inizio del viaggio che durante».

Spesso si legge sui social, o più in generale su internet, che le vaccinazioni fanno male, quanto è vero?
«Aveva ragione il premio Nobel, Umberto Eco, quando asseriva che "i social media hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere". Purtroppo internet è troppo spesso una cassa di risonanza per colossali bufale.
I vaccini non sono una opinione ma un mezzo formidabile per prevenire gravi malattie non sempre curabili una volta che si verificano.
I vaccini con il tempo sono diventati sempre più efficaci e più sicuri. Gli effetti indesiderati più comuni sono lievi e limitati nel tempo. Tra questi febbre e irritabilità, che non durano più di un giorno e gonfiore associato ad un leggero dolore nella sede di inoculazione. La somministrazione di paracetamolo e l'applicazione di una crema a base di eparinoidi allevierà prontamente questi sintomi. Lo shock allergico è rarissimo e si verifica immediatamente dopo la somministrazione del vaccino. Per questo i vaccini devono essere somministrati in ambienti protetti come gli ambulatori dell'Ufficio d'Igiene e del pediatra».

E' una leggenda metropolitana, o c'è una connessione fra vaccinazione e disturbi, tipo l'autismo…
«È una leggenda metropolitana nata da un falso scientifico elaborato per fini di lucro. Nel 1992 un medico inglese Andrew Wakefield scrisse un articolo in cui asseriva il legame tra vaccino e autismo. Si scoprì in seguito che le sue argomentazioni erano false e che era stato spinto a scriverlo per un suo tornaconto personale perché aveva depositato un brevetto per un suo vaccino alternativo. Per questo episodio Wakefield fu radiato dall'ordine dei medici.
Viceversa in letteratura vi sono numerosi studi che affermano che non esiste un legame tra vaccini e autismo e che alla base della patologia vi sia una alterazione genetica o, ancora meglio epigenetica: sollecitazioni ambientali inducono il software del nostro patrimonio genetico a modificare le potenzialità espressive del funzionamento delle cellule.
Nel caso dell'autismo tali sollecitazioni avverrebbero nelle ultime fasi dello sviluppo del feto inducendo alterazioni nelle connessioni tra determinati neuroni responsabili delle variegate espressioni cliniche dello spettro autistico.
La coincidenza tra inizio della comparsa dei segni più evidenti dell'autismo con la somministrazione dei vaccino è solo temporale. Ulteriori prove di quanto detto ci vengono fornite da ricerche in cui specialisti esperti hanno analizzato i filmini di bambini che già mostravano segni clinici di autismo ancor prima dell'inizio del ciclo vaccinale».

Come pediatra cosa consiglia ai genitori dei suoi piccoli assistiti?
«Come pediatra e padre di un bambino di diaciannove mesi consiglio le famiglie di vaccinare serenamente i loro figli per il loro bene e per il bene dell'intera comunità seguendo quanto raccomandato dal calendario vaccinale. Questo perché i vaccini sono sicuri ed efficaci specie se vengono effettuati i richiami necessari. In merito alla meningite niente panico in quanto non c'è alcuna emergenza sanitaria. Se le vostre condizioni economiche lo permettono, in attesa di una positiva risposta da parte della Regione circa la gratuità, fate un investimento e vaccinate, con calma, i vostri figli contro il meningococco B anche se nati prima del 2014».