Una tela dedicata a San Pio nella parrocchia Santa Teresa

L'acrilico è opera di Giulio Giancaspro

mercoledì 18 novembre 2015 15.59
Sotto la croce s'impara ad amare». Con tali parole san Pio da Pietrelcina il 13 febbraio del 1913 confidava a padre Agostino, suo direttore spirituale, il profondo desiderio di amare la croce di Gesù assumendola a criterio di vita e rinunziando a qualsiasi moto inte-riore per vivere la libertà personale.
In questo contesto, il Gruppo di Preghiera di San Pio da Pietrelcina "san Pio X" operante dal 18 giugno 1955 nella chiesa di santa Teresa in piazza Vittorio Emanuele II, vuole fare memoria dei sessant'anni di operosa attività vissuta attraverso la preghiera, la contem-plazione, la missionarietà e soprattutto l'esercizio discreto e silenzioso della carità verso le "periferie esistenziali".

Il gruppo ebbe origine per interessamento della compianta socia Angela Sancilio e rice-vette subito la formale autorizzazione canonica il 21 giugno del 1955. La famiglia Sancilio era frequente nell'incontrare il Frate di Pietrelcina e lasciarsi da lui spiritualmente condurre, al punto che Angela emise la professione religiosa con il nome di Suor Maria Pia nella Congregazione delle Suore Domenicane Missionarie di San Sisto in Roma, divenendone in seguito anche Priora Generale fino alla sua improvvisa morte. Anche la famiglia Gadaleta che frequentemente raggiungeva il Convento di san Giovanni Rotondo per fruttuosi colloqui con Padre Pio, si unì alla famiglia Sancilio per organizzare la vita del neonato Gruppo di Preghiera e pianificare delle attività per raccogliere fondi da destinare alla nascente opera "Casa Sollievo della Sofferenza".

Non è mancante in questo vivo e grato ricordo la venerata memoria della paterna e provvidente guida dei compianti sacerdoti che hanno nel tempo assistito il Gruppo di Preghiera: don Giuseppe Arruanno, don Leonardo Sgherza, don Franco Abbattista e don Gennaro Farinola.

Nel prossimo incontro mensile, giovedì 19 novembre alle ore 18,30 durante la celebrazione eucaristica, l'attuale parroco don Nicola Felice Abbattista inaugurerà con la rituale benedizione la tela, magnificamente realizzata dall'artista molfettese Giulio Giancaspro e che sarà esposta in chiesa per la pubblica venerazione.
Nell'acrilico su tela (cm. 160x100) l'artista, con abile maestria, ha voluto far spiccare su un morbido e paradisiaco prato fiorito, richiamante la santità a cui si viene chiamati nel Battesimo, il Frate stigmatizzato di Pietrelcina nel suo riconoscibile saio francescano cappuccino, con mano benedicente, indicante il ministero sacerdotale esercitato sempre vantaggio dell'uomo. Sul fondo sono visibili i luoghi in cui l'uomo impara ad amare im-mergendosi nella logica pasquale della Croce di Gesù: la nuova chiesa di Santa Maria del-le Grazie, dove il Frate ha celebrato l'eucaristia, memoriale della Pasqua di morte e risur-rezione, fino al mattino precedente il suo "dies natalis" e il complesso artistico della "Via Crucis" dove ogni pellegrino, meditando e percorrendo la strada del dolore tracciata da Gesù impara ad amare donandosi "per tutti" alla maniera del Crocifisso Risorto.

La tela sarà collocata su una parete laterale della chiesa di santa Teresa, permettendo così a chi varcherà la soglia dell'edificio sacro, di mendicare la misericordia di Dio sull'esempio di santità solcato da uomini e donne, che pur inquieti e sofferenti nel quoti-diano vivere, hanno umanizzato il proprio essere uomo conciliando sé stessi nella grazia necessaria donataci dal sacrificio d'amore dell'Uomo-Dio Gesù.
san pio opera di giulio giancaspro