Una teca dedicata a don Tonino nel cuore della Basilica della Madonna dei Martiri

La cerimonia eucaristica è stata presieduta da mons. Vito Angiuli. La teca è stata donata dall’Associazione imprenditori

martedì 22 maggio 2018
A cura di Rosanna Buzzerio
Una teca, posta dietro l'altare della Basilica della Madonna dei Martiri, custodisce da domenica alcuni oggetti di don Tonino: un messale, dei manoscritti e una corona di rosario, donata dalla famiglia Bello.

E' ancora una volta un gesto, un dono a continuare a cementare quello stretto legame che c'è fra Alessano e Molfetta, nel nome di don Tonino.

Non è un caso che la teca, realizzata dal Comitato don Tonino Bello, dall'artigiano Pasquale De Nichilo con il contributo di: Pasquale D'Addato, Vincenzo Germinario, Gilberto Iannone, Maddalena Pisani, Luca Daliani Poli, Franco Valente, sia stata posta nella Chiesa della Madonna dei Martiri. E' il nipote Stefano Bello, a ricordare che la visita alla Basilica era un passaggio fondamentale ogni volta che veniva a trovare a Molfetta lo zio. Ma dice anche che «don Tonino era solito andare a pregare dinnanzi all'icona della Madonna prima della partenza per un viaggio ed anche al suo ritorno».

Una devozione assoluta, evidenziata anche da mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento Santa Maria di Leuca, nella sua omelia durante la Santa Messa che ha officiato per l'occasione, quando ricorda le parole di don Tonino dedicate alla città di Molfetta e al forte legame con la sua Madonna.

Mons. Angiuli riporta una riflessione di don Tonino del 1991, durante una celebrazione fatta proprio alla Basilica per i festeggiamenti della Compatrona di Molfetta, si domandava se il vero faro per i molfettesi fosse quello del porto o quello del Santuario della Vergine dei Martiri e il Servo di Dio diceva allora: "una cosa è certa che se nelle tempeste del mare il faro del porto è utile per alcuni, nelle bufere della vita la Vergine dei Martiri è l'indiscusso punto di riferimento per tutti i molfettesi, che si trovino nel mare o che abbiano a che fare con la terra ferma".

Inevitabile per mons. Vito Angiuli nella sua omelia ricordare lo stretto legame che ha avuto lui stesso con la Madonna dei Martiri, quanto da seminarista si raccoglieva in preghiera dinnanzi alla sua icona. «Ogni volta avvertivo la bellezza di sentirmi parte di una devozione secolare, antichissima».

Una celebrazione ricca di riferimenti ai messaggi dalla grande impronta spirituale lasciati da don Tonino, in vari momenti storici, non ultimo la sua personalissima interpretazione del significato di Basilica Minore, quando ebbe a dire: "Basilica Maggiore è quella fatta di pietre, quella Minore è quella fatta di carne". Non mancano i riferimenti all'amore mariano.

Al termine della celebrazione eucaristica è la presidente dell'Associazione imprenditori di Molfetta, Maddalena Pisani, a dichiarare, rivolgendosi al nipote Stefano: «abbiamo scoperto che don Tonino Bello continua ad essere sulle gambe di Stefano, perché sta facendo tante cose per far sì che il pensiero, le parole, i messaggi di don Tonino continuino a camminare su una terra che non è solo Alessano, adesso è anche Molfetta». Ed ha aggiunto: «noi non abbiamo fatto un dono, noi abbiamo ricevuto un dono: don Tonino. Per don Tonino abbiamo iniziato un percorso, un viaggio, come associazione imprenditori che vogliamo continuare con altri progetti».

Simboli, segni, parole che continuano a lasciare un segno, e sono il seme di nuove amicizie, di nuovi rapporti, di un nuovo modo di intendere la vita. Sempre più indissolubile è diventato il rapporto tra Molfetta ed Alessano, in nome del vescovo che ha cambiato la storia di queste due città.
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