Commiato laico anche a Molfetta? Gianni Porta spiega la proposta di Rifondazione comunista
La proposta, che fa già discutere, è stata approvata in Consiglio comunale.
mercoledì 17 febbraio 2016
1.25
Niente arredi sacri o elementi che possano rimandare alla religione. Un luogo neutro da adibire a piccole cerimonie laiche. Anche la città di Molfetta potrebbe avere la sua prima sala del commiato, uno spazio in cui familiari e amici potranno dare l'ultimo saluto al proprio defunto.
La decisione è passata al vaglio dell'ultimo Consiglio comunale con una mozione di indirizzo a firma del consigliere di Rifondazione comunista Gianni Porta intervistato in esclusiva sulla questione dalla redazione di MolfettaViva.
Che cosa è un funerale laico?
"E' la manifestazione di un saluto collettivo a un defunto, in continuità con il suo stile di vita e in coerenza con le sue ultime richieste e quelle dei suoi congiunti, senza la celebrazione di una liturgia religiosa. Si tratta ovviamente di un saluto laico, aconfessionale in presenza di un defunto che ha vissuto informando la sua vita a principi non religiosi".
Se non si è religiosi, perché serve un funerale?
"Il funerale come cerimonia di saluto del defunto è presente in tutte le culture, di ogni tempo e di ogni parte del mondo e non necessariamente implica la cerimonia religiosa. E' un momento che investe non solo il defunto ma anche la sua comunità di riferimento, cioè chi rimane, chi gli sopravvive, il funerale o saluto o commiato è dunque una cerimonia svolta per onorare la memoria di chi è andato via e ri-creare, riaffermare il senso di appartenenza a una comunità".
L'iter per l'introduzione del commiato laico quando è partito e quanto verrà messo in cantiere?
"La nostra proposta di ordine del giorno, come Rifondazione comunista, è stata presentata nel luglio 2014 e dopo una serie di passaggi nella 3a Commissione consiliare (ottobre e novembre 2014, febbraio 2015) è finalmente pervenuta in discussione nel consiglio comunale venerdì scorso".
Dove si tiene un funerale laico e chi lo celebra?
"Un funerale o saluto laico spero possa tenersi quanto prima anche nella nostra città in una struttura adibita allo scopo, un luogo di nuova realizzazione o anche preesistente e riallestito per lo scopo. Credo che non essendoci nessun protocollo o liturgia precostituita non possa esserci nessun celebrante ufficiale ma poiché si tratta di una cerimonia laica e aconfessionale le modalità varie e molteplici non tocca al sottoscritto codificarle. Ci sono poi ovviamente tutti gli aspetti normativi da tenere in conto nella realizzazione e gestione della struttura".
Può esistere una spiritualità "laica" ed "atea". Se sì In quali termini?
"Credo che guardando all'intera storia della cultura, della filosofia, delle scienze, delle arti ci siano numerosi e ricorrenti esempi ed espressioni di spiritualità "laiche", "atee", non religiose e aconfessionali. Basterebbe soltanto prendere in mano un buon manuale di storia di scuola superiore o fare qualche ricerca in rete".
Come pensate che questo possa essere accolto dalla popolazione credente?
"Immagino che come ogni iniziativa che attenga ai momenti cruciali della nascita e della morte, elementi simbolici e fondanti di ogni comunità, possa destare perplessità e sorpresa ma ritengo che la popolazione credente, soprattutto della nostra città, sia informata a uno spirito di convivialità e rispetto delle differenze".
Questo potrà creare un precedente per cittadini appartenenti ad altre religioni come ad esempio l'Islam?
"La nostra proposta è caratterizzata dalla laicità, dall'aconfessionalità e dal pluralismo. Va da sè che altre religioni come l'Islam, come gli Ebrei, i Testimoni di Geova o le Chiese valdesi, abbiano tutto il loro diritto a celebrare i loro riti nelle moschee, nelle sinagoghe, nei templi, avendo una loro casa. Con questa proposta abbiamo voluto chiedere all'Amministrazione comunale di farsi carico di quei cittadini che non si riconoscono in una fede o religione".
La decisione è passata al vaglio dell'ultimo Consiglio comunale con una mozione di indirizzo a firma del consigliere di Rifondazione comunista Gianni Porta intervistato in esclusiva sulla questione dalla redazione di MolfettaViva.
Che cosa è un funerale laico?
"E' la manifestazione di un saluto collettivo a un defunto, in continuità con il suo stile di vita e in coerenza con le sue ultime richieste e quelle dei suoi congiunti, senza la celebrazione di una liturgia religiosa. Si tratta ovviamente di un saluto laico, aconfessionale in presenza di un defunto che ha vissuto informando la sua vita a principi non religiosi".
Se non si è religiosi, perché serve un funerale?
"Il funerale come cerimonia di saluto del defunto è presente in tutte le culture, di ogni tempo e di ogni parte del mondo e non necessariamente implica la cerimonia religiosa. E' un momento che investe non solo il defunto ma anche la sua comunità di riferimento, cioè chi rimane, chi gli sopravvive, il funerale o saluto o commiato è dunque una cerimonia svolta per onorare la memoria di chi è andato via e ri-creare, riaffermare il senso di appartenenza a una comunità".
L'iter per l'introduzione del commiato laico quando è partito e quanto verrà messo in cantiere?
"La nostra proposta di ordine del giorno, come Rifondazione comunista, è stata presentata nel luglio 2014 e dopo una serie di passaggi nella 3a Commissione consiliare (ottobre e novembre 2014, febbraio 2015) è finalmente pervenuta in discussione nel consiglio comunale venerdì scorso".
Dove si tiene un funerale laico e chi lo celebra?
"Un funerale o saluto laico spero possa tenersi quanto prima anche nella nostra città in una struttura adibita allo scopo, un luogo di nuova realizzazione o anche preesistente e riallestito per lo scopo. Credo che non essendoci nessun protocollo o liturgia precostituita non possa esserci nessun celebrante ufficiale ma poiché si tratta di una cerimonia laica e aconfessionale le modalità varie e molteplici non tocca al sottoscritto codificarle. Ci sono poi ovviamente tutti gli aspetti normativi da tenere in conto nella realizzazione e gestione della struttura".
Può esistere una spiritualità "laica" ed "atea". Se sì In quali termini?
"Credo che guardando all'intera storia della cultura, della filosofia, delle scienze, delle arti ci siano numerosi e ricorrenti esempi ed espressioni di spiritualità "laiche", "atee", non religiose e aconfessionali. Basterebbe soltanto prendere in mano un buon manuale di storia di scuola superiore o fare qualche ricerca in rete".
Come pensate che questo possa essere accolto dalla popolazione credente?
"Immagino che come ogni iniziativa che attenga ai momenti cruciali della nascita e della morte, elementi simbolici e fondanti di ogni comunità, possa destare perplessità e sorpresa ma ritengo che la popolazione credente, soprattutto della nostra città, sia informata a uno spirito di convivialità e rispetto delle differenze".
Questo potrà creare un precedente per cittadini appartenenti ad altre religioni come ad esempio l'Islam?
"La nostra proposta è caratterizzata dalla laicità, dall'aconfessionalità e dal pluralismo. Va da sè che altre religioni come l'Islam, come gli Ebrei, i Testimoni di Geova o le Chiese valdesi, abbiano tutto il loro diritto a celebrare i loro riti nelle moschee, nelle sinagoghe, nei templi, avendo una loro casa. Con questa proposta abbiamo voluto chiedere all'Amministrazione comunale di farsi carico di quei cittadini che non si riconoscono in una fede o religione".