Contrada Manganelli, sul posto con Pasquale Salvemini: il video
A Molfetta una palude
lunedì 1 agosto 2016
16.52
Una "zona umida" a Molfetta, in cui stazionano gabbiani, garzette, rondini, libellule: una immagine che, a prima vista, parrebbe idilliaca se non fosse che l'ampia palude creatasi da diverse settimane in contrada Manganelli sia stata generata dalla tracimazione di acque reflue.
Il canale Savanella, l'emissario che conduce le acque reflue provenienti dal depuratore di Ruvo e Terlizzi verso il mare (più precisamente nella caletta adiacente Torre Calderina) appare ostruito da canneti e fitta vegetazione, proprio nei pressi di alcune residenze.
Le acque reflue si sono, dunque, riversate nei terreni circostanti (alcuni dei quali coltivati a frutteti e uliveti), inondando una superficie di circa 40mila metri quadri. Immaginabili le conseguenze sulla vegetazione e sulla fauna, con tantissimi ulivi ormai rinsecchiti.
La situazione si trascina da circa un mese, tra rimpalli di responsabilità e carte bollate (alcuni proprietari avrebbero presentato richiesta di risarcimento alla Regione Puglia, proprietaria del canale).
Ne abbiamo dato notizia qualche giorno fa (clicca qui) ma abbiamo voluto approfondire la questione incontrando Pasquale Salvemini, esponente del Wwf e delegato regionale LAC Puglia, che ha presentato un esposto per disastro ambientale con gravi conseguenze igienico sanitarie nonché di inquinamento della falda acquifera.
Incontro che vi proponiamo in video.
Il canale Savanella, l'emissario che conduce le acque reflue provenienti dal depuratore di Ruvo e Terlizzi verso il mare (più precisamente nella caletta adiacente Torre Calderina) appare ostruito da canneti e fitta vegetazione, proprio nei pressi di alcune residenze.
Le acque reflue si sono, dunque, riversate nei terreni circostanti (alcuni dei quali coltivati a frutteti e uliveti), inondando una superficie di circa 40mila metri quadri. Immaginabili le conseguenze sulla vegetazione e sulla fauna, con tantissimi ulivi ormai rinsecchiti.
La situazione si trascina da circa un mese, tra rimpalli di responsabilità e carte bollate (alcuni proprietari avrebbero presentato richiesta di risarcimento alla Regione Puglia, proprietaria del canale).
Ne abbiamo dato notizia qualche giorno fa (clicca qui) ma abbiamo voluto approfondire la questione incontrando Pasquale Salvemini, esponente del Wwf e delegato regionale LAC Puglia, che ha presentato un esposto per disastro ambientale con gravi conseguenze igienico sanitarie nonché di inquinamento della falda acquifera.
Incontro che vi proponiamo in video.