Una docente dell'istituto alberghiero di Molfetta: «La scuola resta un riferimento per il territorio»
Le sue parole: «L'atto inconsulto dei giorni scorsi non qualifica il tanto lavoro positivo condotto quotidianamente»
giovedì 12 dicembre 2024
14.29
La professoressa Rosangela Cicciomessere, docente di Economia aziendale presso l'IPSSAR di MOLFETTA, ha scritto una lettera a margine dell'episodio verificatosi nei giorni scorsi in uno dei due plessi dell'istituto. Le sue parole, nonostante il dispiacere per l'accaduto, trasudano di amore per la propria scuola e per il lavoro quotidiano condotto nell'istituto da tutte le sue componenti.
"L'alberghiero di Molfetta...la mia scuola da oltre 10 anni, la scuola in cui ho scelto di lavorare sebbene la mia residenza sia in un comune viciniore e sebbene avessi la possibilità di avvicinarmi.
Ora vi racconto cosa è la mia Scuola, è quella in cui accogliamo alunni con tante difficoltà e che in cinque anni portiamo a livelli inimmaginabili, è quella in cui alunni che non hanno una famiglia alle spalle trovano famiglia, è quella in cui ragazzi speciali aiutano i normodotati a capire quanto siano fortunati, è quella in cui le eccellenze vengono valorizzate e portano alto il nome dell'istituto in tutto il mondo.
Questo gesto inconsulto non qualifica una scuola che per anni è stata (e sempre sarà) punto di riferimento per il territorio , non qualifica un dirigente che da anni lotta per il miglioramento strutturale dei due plessi, non qualifica i docenti che quotidianamente svolgono un'azione formativa che va oltre la semplice trasmissione dei contenuti e non qualifica gli stessi alunni, la gran parte dei quali si mostra rispettosa nei confronti delle regole e delle persone.
Ecco...in questo momento sento di dire grazie alla persona che ha giustamente denunciato l'episodio perché mi ha fatto capire quanto la mia scuola sia importante per me, per i ragazzi e per tutta la Comunità e che non ci sarà nulla che potrà demolire il lavoro quotidiano, serio e incessante di tutti gli operatori, lavoro che molto spesso deve fare i conti anche con stupidi pregiudizi legati ai "ragazzi dell'alberghiero".
"L'alberghiero di Molfetta...la mia scuola da oltre 10 anni, la scuola in cui ho scelto di lavorare sebbene la mia residenza sia in un comune viciniore e sebbene avessi la possibilità di avvicinarmi.
Ora vi racconto cosa è la mia Scuola, è quella in cui accogliamo alunni con tante difficoltà e che in cinque anni portiamo a livelli inimmaginabili, è quella in cui alunni che non hanno una famiglia alle spalle trovano famiglia, è quella in cui ragazzi speciali aiutano i normodotati a capire quanto siano fortunati, è quella in cui le eccellenze vengono valorizzate e portano alto il nome dell'istituto in tutto il mondo.
Questo gesto inconsulto non qualifica una scuola che per anni è stata (e sempre sarà) punto di riferimento per il territorio , non qualifica un dirigente che da anni lotta per il miglioramento strutturale dei due plessi, non qualifica i docenti che quotidianamente svolgono un'azione formativa che va oltre la semplice trasmissione dei contenuti e non qualifica gli stessi alunni, la gran parte dei quali si mostra rispettosa nei confronti delle regole e delle persone.
Ecco...in questo momento sento di dire grazie alla persona che ha giustamente denunciato l'episodio perché mi ha fatto capire quanto la mia scuola sia importante per me, per i ragazzi e per tutta la Comunità e che non ci sarà nulla che potrà demolire il lavoro quotidiano, serio e incessante di tutti gli operatori, lavoro che molto spesso deve fare i conti anche con stupidi pregiudizi legati ai "ragazzi dell'alberghiero".