Una centenaria a Molfetta: tanti auguri a nonna Rosa!

La storia della signora, storica bidella della scuola "Manzoni" e dell'istituto Magistrale

mercoledì 6 gennaio 2021
A cura di Verdiana Mastrofilippo
Che gli anziani siano tra i soggetti che maggiormente stanno subendo il contraccolpo della lunga epidemia di Covid 19, non è certamente un fatto nuovo.
Oltre però agli aspetti legati ad una malattia che trova terreno fertile in chi per età risulta fragile e ad un isolamento che penalizza chi è più esposto alla solitudine, c'è però anche qualcos'altro di cui ci priva questo morbo: la possibilità di riunire le famiglie nel calore di una giornata speciale, piccola ma straordinaria come possa essere un compleanno.

Specie se, contando le candeline, si arriva al panciuto e pieno numero 100.

Il 6 gennaio 2021 arriva infatti al traguardo del secolo una nostra concittadina, la signora Rosa de Candia: come per quasi tutti i nati degli anni '20 e '30 del secolo scorso, anche la signora Rosa è stata dichiarata in una data diversa dalla nascita effettiva, in questo caso il 19 gennaio 1921, data che recano i suoi documenti.

Ma in famiglia naturalmente è nel giorno dell'Epifania che se n'è sempre festeggiato il compleanno.

Una data che, proprio nel 2021, sarebbe stata ulteriormente speciale per il compimento del secolo, occasione pianificata da tempo e che avrebbe riunito tutta la famiglia della signora Rosa.
Una famiglia peraltro molto numerosa.
Quattro figlie femmine: Cecilia, la maggiore purtroppo venuta a mancare alcuni anni fa, Porzia, Vincenza e Lucia che la accudiscono amorevolmente ogni giorno.
Undici nipoti, tutti legatissimi alla nonna e che, prima del Covid, erano soliti frequentare la sua abitazione con assiduità. E poi ventuno pronipoti, tutti di fatto cresciuti assieme alla bisnonna e anche loro abituati a frequentarne la casa con assiduità e anche due piccoli bis-nipotini che hanno reso nonna Rosa anche trisavola.

Si pensava ad una festa in sala ricevimenti, ad una visita del Vescovo assieme al parroco che confessa mensilmente la signora Rosa, don Pinuccio Magarelli, ma nel rispetto delle norme di sicurezza, tutti i festeggiamenti sono ovviamente solo rimandati, non annullati.
La vita della signora Rosa è una vita normale, ma eccezionale proprio nella sua normalità: rimasta vedova, cresce da sola le quattro figlie femmine, continuando sempre a lavorare per garantire loro una vita dignitosa. Storica collaboratrice scolastica della scuola elementare "Manzoni" e dell'istituto magistrale, viaggia molto visitando mezza Europa e non mancando le tappe più note della devozione mariana come Lourdes e Fatima, è una donna di carattere forte e gioviale, tanto da essere persino menzionata con un suo detto in una serie di quadretti dedicata ai nonnini di un noto negozio di artigianato molfettese.

Solo negli ultimi anni, ha risentito di qualche acciacco che non ne ha minato la lucidità, tanto da comprendere perfettamente il cambiamento di abitudini portato dal Covid, compreso l'uso delle mascherine.

«Nonna Rosa è la mia bisnonna, la mamma della mia nonna materna: essere la quarta generazione di donna della famiglia, avendo lei come capostipite, è per me, personalmente un grande motivo di orgoglio», sono le parole di Maria Marino, caporedattore del nostro giornale.

«Se io e mia sorella, come tutti i nostri cugini e procugini, siamo ciò che siamo è senza ombra di dubbio grazie agli insegnamenti che lei ha dato alle sue figlie che poi hanno cresciuto i loro figli, ovvero i nostri genitori: il culto del lavoro, l'onestà e la rettitudine, il senso dei rapporti umani e il profondo senso della famiglia sono i valori che ci ha trasmesso oltre all'essere una donna carismatica ed emancipata, permettetemi pure all'avanguardia per il secolo scorso», continua.

«I ricordi legati a lei sono tantissimi: il giorno della mia laurea volle indossare la mia corona d'alloro, ad esempio, mentre non posso dimenticare le feste per San Nicola quando eravamo bambini da lei, i pranzi in occasione della Festa Patronale, le processioni di Santa Rita seguite mano nella mano da bambina e poi in macchina, quando non poteva più sostenere un tale sforzo fisico così a lungo. E poi i suoi detti popolari, il suo sarcasmo, le sue canzoni e le sue storie: siamo molto fortunati ad averla con noi».

Tutta la redazione di MolfettaViva porge i migliori auguri alla signora Rosa per il suo compleanno, augurandole come miglior dono possibile di poter presto avere riunita attorno a sé e ad una torta con cento candeline tutta la sua grande famiglia.