Un raro esemplare di tartaruga verde recuperato a Molfetta
L'esemplare, appartenente alla specie Chelonia mydas, si è spiaggiato in località Prima Cala
venerdì 22 ottobre 2021
La carcassa di una tartaruga verde (chelonia mydas), molto più rara nel mare Mediterraneo rispetto alla comune caretta caretta, è stata recuperata a Molfetta dai militari della locale Capitaneria di Porto, dai veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e dagli attivisti del WWF, su una spiaggia in località Prima Cala.
La testuggine, che si caratterizza per una colorazione del carapace variabile tra il verde ed il nero - un esemplare di 32 centimetri di carapace, in avanzato stato di decomposizione - è stata spinta a riva dalle correnti: condotta presso il centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, nei prossimi giorni sarà sottoposta ad una serie di analisi genetiche sulla specie, l'unica del genere chelonia, abituale dei mari tropicali e sub-tropicali. Ma quali possono essere le cause della morte?
«È necessario attendere l'esame necroscopico per capire bene le cause del decesso - afferma Pasquale Salvemini -, ma con la pesca a strascico questi animali così piccoli rimangono purtroppo impigliati nelle reti da posta fissa e non riescono più a salire in superficie per respirare». Nel Mediterraneo, la tartaruga verde è meno frequente. «In vent'anni di attività - ricorda - di tartarughe verdi ne ho trovate, fra vive e morte, non più di una decina con misure dai 30 ai 50 centimetri».
Il penultimo esemplare è stato recuperato nei mesi scorsi al largo delle coste del Gargano. Per il centro di recupero tartarughe marine del WWF di Molfetta, si tratta di un importantissimo ritrovamento, da inserire negli annali dell'attività della struttura che ha raggiunto le 340 tartarughe recuperate dall'inizio dell'anno.
La testuggine, che si caratterizza per una colorazione del carapace variabile tra il verde ed il nero - un esemplare di 32 centimetri di carapace, in avanzato stato di decomposizione - è stata spinta a riva dalle correnti: condotta presso il centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, nei prossimi giorni sarà sottoposta ad una serie di analisi genetiche sulla specie, l'unica del genere chelonia, abituale dei mari tropicali e sub-tropicali. Ma quali possono essere le cause della morte?
«È necessario attendere l'esame necroscopico per capire bene le cause del decesso - afferma Pasquale Salvemini -, ma con la pesca a strascico questi animali così piccoli rimangono purtroppo impigliati nelle reti da posta fissa e non riescono più a salire in superficie per respirare». Nel Mediterraneo, la tartaruga verde è meno frequente. «In vent'anni di attività - ricorda - di tartarughe verdi ne ho trovate, fra vive e morte, non più di una decina con misure dai 30 ai 50 centimetri».
Il penultimo esemplare è stato recuperato nei mesi scorsi al largo delle coste del Gargano. Per il centro di recupero tartarughe marine del WWF di Molfetta, si tratta di un importantissimo ritrovamento, da inserire negli annali dell'attività della struttura che ha raggiunto le 340 tartarughe recuperate dall'inizio dell'anno.