Un ospedale di primo livello nel Nord barese
Lo chiedono 150 operatori ospedalieri a Emiliano
venerdì 23 settembre 2016
9.43
Sempre più vivo il dibattito sul piano sanitario regionale. Ora è la volta di 150 operatori sanitari dei presidi ospedalieri di Molfetta, Corato e Terlizzi, che hanno sottoscritto un documento indirizzato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per chiedere di realizzare un unico presidio ospedaliero del Nord barese che abbia le caratteristiche di un ospedale di primo livello.
Di seguito il documento apparso sulla pagina facebook del governatore pugliese:
«Signor Governatore, desideriamo innanzitutto ringraziarLa per la sensibilità con la quale vorrà accogliere prontamente il nostro invito ad un confronto sulla situazione della sanità nel territorio Nordbarese che comprende i circa 180.000 abitanti di Corato, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia,Terlizzi, solo per porli in ordine alfabetico, cui si dovrebbero aggiungere i cittadini di Mariotto e Palo del Colle (superando così abbondantemente i 200.000 abitanti) che comunemente si recano nei PO di Corato, Molfetta e Terlizzi come si può evincere dai flussi di accesso nei PS.
In proposito, desideriamo richiamare la Sua attenzione sul Piano di Riordino della Rete di Assistenza Ospedaliera pugliese varato dalla sua Giunta, svolgendo alcune valutazioni sullo stato di salute del SSR nel succitato territorio pugliese in una delicata e complessa fase di superamento del Piano di Rientro.
Lungi da ogni sterile polemica, siamo mossi dall'intento di fornire un nostro utile contributo collaborativo affinché il Nordbarese ed i suoi abitanti possano finalmente dotarsi di un Piano di Assistenza Ospedaliera quanto più appropriato possibile e quanto meglio rispondente ai bisogni di salute e alle necessità del territorio nonché alle esigenze di appropriatezza, qualità, efficienza, efficacia e sicurezza in un contesto di risorse limitate.
La macroscopica differenza in termini di posti letto e discipline disponibili per il territorio del Nord Barese (156 posti letto complessivi tra Medicina, Chirurgia ed Ortopedia con 80 p.l. a Corato e 76 p.l. a Molfetta) configurerebbe una condizione di estremo svantaggio il risiedere nel suddetto territorio. In questo territorio il rapporto tra posti letto e numero dei cittadini risulta essere pari a 0.86/1000 abitanti, indice nettamente inferiore sia allo standard nazionale che alla media regionale di 3.40.
Risulterebbe estremamente discriminante per il Nordbarese l'azzeramento dei posti letto di cardiologia, pneumologia, nefrologia ed urologia (che verrebbero concentrati essenzialmente su Bari) nonchè di ginecologia ed ostetricia (nonostante gli oltre mille parti di media negli ultimi 5 anni presso il PO di Corato) e di pediatria (con quasi 25.000 bambini residenti nel nord barese privati di assistenza ospedaliera in stridente contraddizione con il dato medio regionale pari a 1 posto letto per ogni 2089 bambini).
Una più ampia e valida strategia, anche in previsione di scoraggiare una forte mobilità passiva aziendale (ASL BA) derivante dalla migrazione dei pazienti nell'ASL Bat, dovrebbe prendere seriamente in considerazione la configurazione di un Unico presidio ospedaliero Nordbarese che abbia le caratteristiche di un Ospedale di Primo Livello nel rispetto del D.M. 70/2015 che prescrive il rispetto dei requisiti di autorizzazione e di accreditamento definiti dalle regioni in attuazione del DPR 14.01.1997 e delle successive disposizioni regionali in materia nonché in attuazione a quanto previsto dall'Intesa Stato-regioni del 20 dicembre 2012 recante: "Disciplinare sulla revisione della normativa dell'Accreditamento" .
Un Unico presidio ospedaliero Nordbarese che abbia pertanto, conservandole, tutte le Unità Operative oggi presenti sui tre diversi ospedali, cui si deve aggiungere un' U.O. di Rianimazione e Terapia Intensiva con propri posti letto, e che debba trovare collocazione in uno dei Presidi già esistenti.
Riteniamo che la nostra sia un'Area Territoriale che abbia in sé competenze professionali in ambito sanitario pubblico capaci di poter svolgere un ruolo estremamente attivo e valido nella riorganizzazione della Rete di Assistenza Ospedaliera.
Tale richiesta del resto era stata già fatta da tutti i Sindaci del territorio suddetto in un documento sottoscritto in data 21 marzo 2016 e a lei già inviato e che noi condividiamo totalmente.
Pertanto, Le chiediamo, Signor Governatore, a gran voce, una riorganizzazione virtuosa del sistema con l'individuazione di un Unico Presidio Ospedaliero sul territorio Nordbarese attraverso investimenti improcrastinabili sulle risorse umane e sulle dotazioni tecnologiche e strumentali, nonché attraverso una manutenzione ordinaria e straordinaria, appropriata e tempestiva delle strutture.
Riteniamo essenziale, nella riorganizzazione dell'assistenza ospedaliera, che dovrà interessare il Nordbarese, partire dal disegno organizzativo della rete di Emergenza-Urgenza articolata nei nodi dei pronto soccorso e dei DEA di primo e secondo livello integrata con il macro-sistema 118 così come riteniamo non si possa prescindere dal potenziamento della prevenzione e dell'assistenza distrettuale ivi compresa l'integrazione socio-sanitaria nonché dalla valorizzazione dell'attività dei MMG e della PLS.
Tale ragionamento soddisferebbe le esigenze sanitarie di un popoloso bacino d'utenza oggi fortemente mortificato dal nuovo piano di riordino della rete ospedaliera. Da parte nostra, qualora questo obiettivo venga perseguito,daremmo massima e fattiva collaborazione.
Nel rinnovare sentimenti di stima, poniamo in Lei estrema fiducia affinchè questa nostra proposta venga accolta dando così risposte concrete alle criticità segnalate».
Di seguito il documento apparso sulla pagina facebook del governatore pugliese:
«Signor Governatore, desideriamo innanzitutto ringraziarLa per la sensibilità con la quale vorrà accogliere prontamente il nostro invito ad un confronto sulla situazione della sanità nel territorio Nordbarese che comprende i circa 180.000 abitanti di Corato, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia,Terlizzi, solo per porli in ordine alfabetico, cui si dovrebbero aggiungere i cittadini di Mariotto e Palo del Colle (superando così abbondantemente i 200.000 abitanti) che comunemente si recano nei PO di Corato, Molfetta e Terlizzi come si può evincere dai flussi di accesso nei PS.
In proposito, desideriamo richiamare la Sua attenzione sul Piano di Riordino della Rete di Assistenza Ospedaliera pugliese varato dalla sua Giunta, svolgendo alcune valutazioni sullo stato di salute del SSR nel succitato territorio pugliese in una delicata e complessa fase di superamento del Piano di Rientro.
Lungi da ogni sterile polemica, siamo mossi dall'intento di fornire un nostro utile contributo collaborativo affinché il Nordbarese ed i suoi abitanti possano finalmente dotarsi di un Piano di Assistenza Ospedaliera quanto più appropriato possibile e quanto meglio rispondente ai bisogni di salute e alle necessità del territorio nonché alle esigenze di appropriatezza, qualità, efficienza, efficacia e sicurezza in un contesto di risorse limitate.
La macroscopica differenza in termini di posti letto e discipline disponibili per il territorio del Nord Barese (156 posti letto complessivi tra Medicina, Chirurgia ed Ortopedia con 80 p.l. a Corato e 76 p.l. a Molfetta) configurerebbe una condizione di estremo svantaggio il risiedere nel suddetto territorio. In questo territorio il rapporto tra posti letto e numero dei cittadini risulta essere pari a 0.86/1000 abitanti, indice nettamente inferiore sia allo standard nazionale che alla media regionale di 3.40.
Risulterebbe estremamente discriminante per il Nordbarese l'azzeramento dei posti letto di cardiologia, pneumologia, nefrologia ed urologia (che verrebbero concentrati essenzialmente su Bari) nonchè di ginecologia ed ostetricia (nonostante gli oltre mille parti di media negli ultimi 5 anni presso il PO di Corato) e di pediatria (con quasi 25.000 bambini residenti nel nord barese privati di assistenza ospedaliera in stridente contraddizione con il dato medio regionale pari a 1 posto letto per ogni 2089 bambini).
Una più ampia e valida strategia, anche in previsione di scoraggiare una forte mobilità passiva aziendale (ASL BA) derivante dalla migrazione dei pazienti nell'ASL Bat, dovrebbe prendere seriamente in considerazione la configurazione di un Unico presidio ospedaliero Nordbarese che abbia le caratteristiche di un Ospedale di Primo Livello nel rispetto del D.M. 70/2015 che prescrive il rispetto dei requisiti di autorizzazione e di accreditamento definiti dalle regioni in attuazione del DPR 14.01.1997 e delle successive disposizioni regionali in materia nonché in attuazione a quanto previsto dall'Intesa Stato-regioni del 20 dicembre 2012 recante: "Disciplinare sulla revisione della normativa dell'Accreditamento" .
Un Unico presidio ospedaliero Nordbarese che abbia pertanto, conservandole, tutte le Unità Operative oggi presenti sui tre diversi ospedali, cui si deve aggiungere un' U.O. di Rianimazione e Terapia Intensiva con propri posti letto, e che debba trovare collocazione in uno dei Presidi già esistenti.
Riteniamo che la nostra sia un'Area Territoriale che abbia in sé competenze professionali in ambito sanitario pubblico capaci di poter svolgere un ruolo estremamente attivo e valido nella riorganizzazione della Rete di Assistenza Ospedaliera.
Tale richiesta del resto era stata già fatta da tutti i Sindaci del territorio suddetto in un documento sottoscritto in data 21 marzo 2016 e a lei già inviato e che noi condividiamo totalmente.
Pertanto, Le chiediamo, Signor Governatore, a gran voce, una riorganizzazione virtuosa del sistema con l'individuazione di un Unico Presidio Ospedaliero sul territorio Nordbarese attraverso investimenti improcrastinabili sulle risorse umane e sulle dotazioni tecnologiche e strumentali, nonché attraverso una manutenzione ordinaria e straordinaria, appropriata e tempestiva delle strutture.
Riteniamo essenziale, nella riorganizzazione dell'assistenza ospedaliera, che dovrà interessare il Nordbarese, partire dal disegno organizzativo della rete di Emergenza-Urgenza articolata nei nodi dei pronto soccorso e dei DEA di primo e secondo livello integrata con il macro-sistema 118 così come riteniamo non si possa prescindere dal potenziamento della prevenzione e dell'assistenza distrettuale ivi compresa l'integrazione socio-sanitaria nonché dalla valorizzazione dell'attività dei MMG e della PLS.
Tale ragionamento soddisferebbe le esigenze sanitarie di un popoloso bacino d'utenza oggi fortemente mortificato dal nuovo piano di riordino della rete ospedaliera. Da parte nostra, qualora questo obiettivo venga perseguito,daremmo massima e fattiva collaborazione.
Nel rinnovare sentimenti di stima, poniamo in Lei estrema fiducia affinchè questa nostra proposta venga accolta dando così risposte concrete alle criticità segnalate».