Un molfettese alla conquista del Sol Levante

L’ingegner Giuseppe Marino orgoglio molfettese dall’altra parte del mondo

mercoledì 18 febbraio 2015 7.05
A cura di Paola Copertino
Il suo motto è: «Incoraggiare le critiche con un sorriso». Lui è Giuseppe Marino, molfettese, ingegnere, a capo del dipartimento che sviluppa pompe ad alta pressione ed è anche responsabile per diffondere la Bosch Product Engineering System (BES) al Centro Tecnico nell'impianto diesel Wuxi, in Cina.

Il professionista è reduce da un grande successo, lui e la sua squadra hanno vinto il premio BES nel 2014. Il premio è stato riconosciuto per l'eccellenza nella progettazione dei prodotti (PE). Utilizzando sistematicamente metodologie PE, è stato possibile per la squadra migliorare la durata di un prodotto di importanza strategica prima di lanciarlo. Quindi ribadita l'importanza della ricerca scientifica.

I suoi rapporti di lavoro con i colleghi cinesi? «Difficilmente nel Paese del Sol Levante si contraddice il capo o si sollevano dubbi. In un contesto di gruppo, in un team di lavoro è molto raro che succeda. Ma la critica è un elemento centrale di PE». Per questo ha incoraggiato i suoi collaboratori ad esprimere dubbi e perplessità, cercando di creare un clima disteso. Ora al suo team di ingegneri piace molto poter discutere e valutare insieme sulle decisioni da prendere, a cui non erano abituati.

Cosa hanno di diverso i produttori cinesi da quelli europei o americani? «Ssono più concentrati su soluzioni che migliorano la loro posizione competitiva. Si aspettano anche le risposte rapide da parte dei fornitori, in particolare da una società globale come Bosch».

L'ingegner Marino è andato alla scoperta della Cina con la sua piccola Sveva e Antonella, sua moglie. E' stato colpito dagli edifici giganteschi. Ora la famiglia si è perfettamente integrata e la piccola ormai ha tre anni, amici a scuola e nel quartiere. E poi, sorpresa. Marino confessa di adorare il cibo cinese, pranzare con le bacchette e, a differenza di quanto si pensi, la cucina orientale è molto varia; quindi non rimpiange il piatto di pasta.