Un anno dalla tragedia del rimorchiatore Franco P. Molfetta ricorda i suoi marittimi

Nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2022 si sono perse le tracce di Mauro Mongelli e Sergio Bufo

giovedì 18 maggio 2023 7.16
Era la notte tra il 18 e il 19 maggio 2022 quando si sono perse le tracce del rimorchiatore Franco P., a circa 50 miglia dalla costa di Bari. Il "mayday" era arrivato alla Capitaneria di porto di Bari intorno alle 21 da chi viaggiava sul pontone. Il rimorchiatore sarebbe affondato "in modo repentino" ha spiegato l'ammiraglio Vincenzo Leone, comandante della Guardia Costiera. Di fatto, il comandante Petralia non avrebbe avuto neanche il tempo di lanciare il segnale di soccorso.

A bordo del mezzo c'erano anche due molfettesi: Mauro Mongelli di 59 anni e Sergio Bufo di 60 anni. Sono loro gli unici membri dell'equipaggio di cui non sono mai state recuperate notizie: nulla è dato sapere sulla loro sorte né sullo stato delle ricerche dei loro corpi rispetto ai quali, fin dall'inizio, gli investigatori non escludevano che potessero trovarsi imprigionati all'interno del relitto, a 1000 metri di profondità. Oggi, nel primo anniversario da quel tragico giorno, Molfetta ricorda i suoi marittimi con una solenne cerimonia. Alle ore 17 ci sarà la deposizione in mare di una corona commemorativa a bordo di una motovedetta della Guardia costiera.

A seguire, alle ore 19, nel duomo di San Corrado sarà celebrata una messa in suffragio delle vittime. Nella tragedia persero la vita il 65enne Luciano Bigoni, il 58enne Andrea Massimo Loi, entrambi di Ancona, e il 63enne di origini tunisine e residente a Pescara Jelali Ahmed: i loro cadaveri furono trovati nell'immediatezza e riconsegnati alle famiglie. Erano tutti e tre altri membri dell'equipaggio del rimorchiatore. Unico a salvarsi, invece, fu il comandate Giuliano Petralia di 63 anni.

Nell'agosto scorso il gip del Tribunale di Bari, Francesco Mattiace, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto la perizia sul pontone che era agganciato al rimorchiatore al momento dell'affondamento e che dal giorno dopo è ormeggiato nel porto di Bari sottoposto a sequestro probatorio.

Tra i sospetti degli inquirenti ci sono le ipotesi che il pontone fosse sovraccarico o che il rimorchiatore abbia avuto un cedimento strutturale dovuto a un urto oppure proprio alla fatica.