Un'altra tartaruga morta a Molfetta, trovata al lungomare Colonna
Continuano i ritrovamenti lungo la costa. Nelle ultime 48 ore sono stati rinvenute circa 40 carcasse
lunedì 14 giugno 2021
10.51
C'è sempre la mano dell'uomo dietro le tante carcasse di tartarughe marine, della specie caretta caretta, che il mare sta restituendo in questi giorni con numeri allarmanti. Nelle ultime 48 ore, complice anche le correnti marine favorevoli, ne sono state trovate ben 40, nel tratto costiero che va da Margherita a Monopoli.
L'ultima è stata rinvenuta a Molfetta, sul lungomare Colonna. Si tratta di un esemplare femmina di 80 centimetri di lunghezza carapace: la carcassa, in avanzato stato di decomposizione e morta da dieci giorni, è stata individuata da un passante che ha provveduto ad informare la Guardia Costiera. Sono state attivate tutte le procedure previste riservate ad una specie protetta e sono stati informati gli organi di competenza, tra cui i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari.
A confermare, anche in questo caso, la mano dell'uomo dietro la moria di esemplari è Pasquale Salvemini, responsabile del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta secondo il quale «la tartaruga era prolassata, un evidente segnale che sia finita nelle reti. Purtroppo alcuni pescatori, la minor parte, quando trovano tartarughe impigliate nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, le rigettano in mare e le correnti marine poi le spingono sino a spiaggiarle», afferma.
Secondo Salvemini, invece, resta «importante informare la Guardia Costiera, ogni qual volta vi siano rinvenimenti di tartarughe marine». Ne sono state trovate 40 nelle ultime 48 ore. La loro sopravvivenza può dipendere da gesti piccoli. Ed un corretto comportamento potrà salvare la vita di una specie in via di estinzione».
L'ultima è stata rinvenuta a Molfetta, sul lungomare Colonna. Si tratta di un esemplare femmina di 80 centimetri di lunghezza carapace: la carcassa, in avanzato stato di decomposizione e morta da dieci giorni, è stata individuata da un passante che ha provveduto ad informare la Guardia Costiera. Sono state attivate tutte le procedure previste riservate ad una specie protetta e sono stati informati gli organi di competenza, tra cui i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari.
A confermare, anche in questo caso, la mano dell'uomo dietro la moria di esemplari è Pasquale Salvemini, responsabile del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta secondo il quale «la tartaruga era prolassata, un evidente segnale che sia finita nelle reti. Purtroppo alcuni pescatori, la minor parte, quando trovano tartarughe impigliate nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, le rigettano in mare e le correnti marine poi le spingono sino a spiaggiarle», afferma.
Secondo Salvemini, invece, resta «importante informare la Guardia Costiera, ogni qual volta vi siano rinvenimenti di tartarughe marine». Ne sono state trovate 40 nelle ultime 48 ore. La loro sopravvivenza può dipendere da gesti piccoli. Ed un corretto comportamento potrà salvare la vita di una specie in via di estinzione».