Turisti a Molfetta: a grande richiesta, visita alle statue della Settimana Santa
Interesse sempre altissimo per questo prezioso patrimonio cittadino
lunedì 24 aprile 2023
10.37
Visitando la Puglia, un gruppo proveniente da diverse parti d'Italia, dopo Castel del Monte, ha chiesto di guardare da vicino le preziose statue processionali della Settimana Santa a Molfetta.
Grazie alla collaborazione offerta da Arciconfraternita di Santo Stefano dal Sacco Rosso Molfetta e Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero Molfetta è stato possibile mostrare questo prezioso patrimonio cittadino che racconta una storia lunga secoli.
Un interesse fortissimo dunque per i simulacri che nascono dalla sublime arte di Giulio Cozzoli. Proprio per la sua precocità attirò l'attenzione dello scultore molfettese Filippo Cifariello che decide di portarlo a Roma con sé e poi in Germania.el 1904, Cozzoli rientra in Italia per lavorare alla realizzazione del monumento dedicato a Umberto I.
L'anno successivo è a Molfetta dove lo attende l'arduo compito di realizzare due statue per la processione del Sabato Santo. La prima a vedere la luce è la Veronica cui segue la Pietà che, nel 2016, è stata portata al cospetto del Papa. Nel 1919 apre un laboratorio dove crea le sue opere più prestigiose come S.Maria Cleofe (1924, cartapesta), San Giovanni (1927, cartapesta), il Monumento ai caduti della Grande guerra (1929, bronzo), La Deposizione (1945, gesso), San Pietro (1948, cartapesta), S. Maria Salomè (1953, cartapesta), La Maddalena (1956, cartapesta), L'Addolorata (1957, cartapesta).
Grazie alla collaborazione offerta da Arciconfraternita di Santo Stefano dal Sacco Rosso Molfetta e Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero Molfetta è stato possibile mostrare questo prezioso patrimonio cittadino che racconta una storia lunga secoli.
Un interesse fortissimo dunque per i simulacri che nascono dalla sublime arte di Giulio Cozzoli. Proprio per la sua precocità attirò l'attenzione dello scultore molfettese Filippo Cifariello che decide di portarlo a Roma con sé e poi in Germania.el 1904, Cozzoli rientra in Italia per lavorare alla realizzazione del monumento dedicato a Umberto I.
L'anno successivo è a Molfetta dove lo attende l'arduo compito di realizzare due statue per la processione del Sabato Santo. La prima a vedere la luce è la Veronica cui segue la Pietà che, nel 2016, è stata portata al cospetto del Papa. Nel 1919 apre un laboratorio dove crea le sue opere più prestigiose come S.Maria Cleofe (1924, cartapesta), San Giovanni (1927, cartapesta), il Monumento ai caduti della Grande guerra (1929, bronzo), La Deposizione (1945, gesso), San Pietro (1948, cartapesta), S. Maria Salomè (1953, cartapesta), La Maddalena (1956, cartapesta), L'Addolorata (1957, cartapesta).