L'auto come un coffee-shop. Arrestato un 28enne
Giuseppe Pappagallo aveva nell'auto un vero discount della droga
venerdì 6 maggio 2016
16.14
Nemmeno nella migliore tradizione dei coffee-shop dei Paesi Bassi, adibiti alla vendita di modesti quantitativi di droghe leggere. In macchina trasportava un vero e proprio "campionario da sballo". Oltre un chilo di hashish, 155 grammi di cocaina e 230 di marijuana, alla guida dell'auto della madre.
Dovrà difendersi dall'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti il 28enne Giuseppe Pappagallo, già noto alle forze dell'ordine (il suo ultimo arresto è datato 14 dicembre 2015, ndr) e originario del quartiere San Girolamo di Bari, ma trapiantato da poco meno di un anno a Giovinazzo, arrestato ieri a Molfetta dai Carabinieri della locale Compagnia.
L'uomo, indagato in passato per i reati in materia di armi e stupefacenti, nell'ambito dell'operazione "Hinterland 2", portata a termine dalla Squadra Mobile del capoluogo a luglio del 2014, nei confronti del clan Di Cosola, (tra i più agguerriti di Bari che gestiva il traffico di droga in nove comuni della provincia barese, ndr) era sospettato di spacciare sostanze stupefacenti sul territorio di Molfetta, potendo magari anche contare su una potenziale vasta clientela di acquirenti.
Ieri i militari del Nucleo Operativo hanno deciso che era giunto il momento di verificare i loro sospetti. E così, durante uno specifico servizio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, di passaggio in contrada Serra Nicola, hanno intimato l'alt ad un'auto: il blitz è scattato in serata, quando il 28enne è stato fermato alla guida di una Renault Clio.
L'atteggiamento particolarmente nervoso assunto dall'uomo durante l'operazione ha insospettito i militari. I dubbi col passare dei minuti sono diventati sospetti. E per questo motivo gli uomini dell'Arma sono usciti allo scoperto, approfondendo il controllo.
Ed i risultati positivi non si sono fatti attendere: gli operanti, infatti, ai comandi del capitano Vito Ingrosso, hanno scovato, nascosta sotto il sedile del passeggero, una busta in cellophane contenente l'intero quantitativo di stupefacente, composto da tre cipollotti di cocaina, due sacchetti contenenti marijuana e un involucro contenente dieci panetti di hashish, il tutto posto sotto sequestro.
Inevitabile, a questo punto, l'arresto per il 28enne, fratello di Giacomo Pappagallo, appena 25enne ma già elemento di spicco del clan Lorusso (un tempo alleato con i Capriati), gruppo criminale in violenta contrapposizione al clan Campanale, articolazione degli Strisciuglio, che su disposizione della Procura della Procura della Repubblica di Trani è stato condotto in carcere.
In ogni caso l'indagine è tutt'altro che conclusa e mira a «risalire ai canali di approvvigionamento - fanno sapere dalla Compagnia di Molfetta - del consistente quantitativo di stupefacente trasportato dal giovane».
Dovrà difendersi dall'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti il 28enne Giuseppe Pappagallo, già noto alle forze dell'ordine (il suo ultimo arresto è datato 14 dicembre 2015, ndr) e originario del quartiere San Girolamo di Bari, ma trapiantato da poco meno di un anno a Giovinazzo, arrestato ieri a Molfetta dai Carabinieri della locale Compagnia.
L'uomo, indagato in passato per i reati in materia di armi e stupefacenti, nell'ambito dell'operazione "Hinterland 2", portata a termine dalla Squadra Mobile del capoluogo a luglio del 2014, nei confronti del clan Di Cosola, (tra i più agguerriti di Bari che gestiva il traffico di droga in nove comuni della provincia barese, ndr) era sospettato di spacciare sostanze stupefacenti sul territorio di Molfetta, potendo magari anche contare su una potenziale vasta clientela di acquirenti.
Ieri i militari del Nucleo Operativo hanno deciso che era giunto il momento di verificare i loro sospetti. E così, durante uno specifico servizio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, di passaggio in contrada Serra Nicola, hanno intimato l'alt ad un'auto: il blitz è scattato in serata, quando il 28enne è stato fermato alla guida di una Renault Clio.
L'atteggiamento particolarmente nervoso assunto dall'uomo durante l'operazione ha insospettito i militari. I dubbi col passare dei minuti sono diventati sospetti. E per questo motivo gli uomini dell'Arma sono usciti allo scoperto, approfondendo il controllo.
Ed i risultati positivi non si sono fatti attendere: gli operanti, infatti, ai comandi del capitano Vito Ingrosso, hanno scovato, nascosta sotto il sedile del passeggero, una busta in cellophane contenente l'intero quantitativo di stupefacente, composto da tre cipollotti di cocaina, due sacchetti contenenti marijuana e un involucro contenente dieci panetti di hashish, il tutto posto sotto sequestro.
Inevitabile, a questo punto, l'arresto per il 28enne, fratello di Giacomo Pappagallo, appena 25enne ma già elemento di spicco del clan Lorusso (un tempo alleato con i Capriati), gruppo criminale in violenta contrapposizione al clan Campanale, articolazione degli Strisciuglio, che su disposizione della Procura della Procura della Repubblica di Trani è stato condotto in carcere.
In ogni caso l'indagine è tutt'altro che conclusa e mira a «risalire ai canali di approvvigionamento - fanno sapere dalla Compagnia di Molfetta - del consistente quantitativo di stupefacente trasportato dal giovane».