Troppi gli incidenti, più sicurezza sulla Molfetta-Terlizzi
Necessari interventi che obblighino ad una maggiore prudenza
martedì 26 aprile 2016
15.34
L'ennesimo incidente di ieri mattina (fortunatamente solo un grande botto senza conseguenze gravi per chi guidava), riapre ancora una volta il tema della sicurezza della strada provinciale 112, quella che collega Molfetta a Terlizzi, un'arteria di importantissima comunicazione, spesso teatro di impatti mortali.
Già da diversi anni i residenti lamentarono alla vecchia Provincia di Bari la pericolosità della strada. La risposta fu un intervento di 500.000 euro per l'installazione di ben 180 pali lunghi 9 metri e con una potenza di 150 watt. Le luci hanno un'alta efficienza e un basso consumo, grazie anche all'installazione di alcuni controllori di flusso luminoso che diminuiscono l'illuminazione nelle ore con minor passaggio di veicoli.
Evidentemente non sufficienti per risolvere il problema, considerando che l'arteria stradale è spesso teatro di incidenti. E tra autovetture a folle velocità e sinistri sempre più frequenti, per numerosi molfettesi e terlizzesi residenti lungo l'arteria provinciale la misura è colma. «Non sarebbe male collocare lungo la trafficatissima strada un dissuasore di velocità oppure un autovelox», dicono diversi abitanti della zona.
Non solo: per aumentare l'efficacia del provvedimento, bisognerebbe installare alcuni rilevatori elettronici di velocità che invitino alla prudenza. Vedere in tempo reale un contachilometri ben più grande di quello che si ha nella propria autovettura, dovrebbe convincere gli automobilisti ad alleggerire la pressione sul pedale dell'acceleratore. Perché in troppi ogni giorno percorrono quella strada incuranti del limite di velocità fissato a 70 e 50 chilometri orari.
Così come non è raro assistere all'imprudenza di chi, per entrare nelle aree di rifornimento carburante o nelle strade d'accesso laterali, non esita a violare il codice della strada attraversando le corsie di marcia opposte. Insomma, troppi gli eventi tragici (l'ultimo l'8 aprile scorso, con la morte della giovanissima Graziana Cognetti) che richiedono un immediato intervento degli Enti preposti per assicurare le condizioni di sicurezza della strada provinciale 112.
Non è più possibile assistere a questi episodi, ma insieme bisogna verificare se l'asse viario altamente frequentato possiede tutti i requisiti necessari per garantire la sicurezza stradale: la strada provinciale 112 presenta dei punti di criticità (la presenza di numerosi incroci e l'imprudenza di alcuni automobilisti che superano il limite di velocità sfruttando l'assenza totale di curve) ogni volta che si verifica purtroppo un evento tragico, ma poi non viene preso nessun accorgimento.
Da Molfetta a Terlizzi sono 7 chilometri in tutto, ma chi li percorre ogni giorno sa bene quali sono i pericoli e i rischi di questi lunghi rettilinei che sembrano fatti apposta per accelerare e sorpassare. Eppure, basta alzare lo sguardo verso i lati della carreggiata per vedere lunghe frenate sull'asfalto e pezzi di carrozzeria sparsi ovunque. Dovrebbero consigliare prudenza, ma evidentemente non bastano.
Spesso, inoltre, ai cittadini ed agli organi di stampa viene detto che non ci sono soldi. Basterebbe veramente poco per obbligare le auto a fermarsi, per esempio - lo ripetiamo - installando semafori a controllo velocità o un dissuasore di velocità. Oppure, ancora meglio, un autovelox, che sicuramente risolverebbe il problema ed alimenterebbe anche le casse di chi lamenta che non ha soldi per intervenire.
Già da diversi anni i residenti lamentarono alla vecchia Provincia di Bari la pericolosità della strada. La risposta fu un intervento di 500.000 euro per l'installazione di ben 180 pali lunghi 9 metri e con una potenza di 150 watt. Le luci hanno un'alta efficienza e un basso consumo, grazie anche all'installazione di alcuni controllori di flusso luminoso che diminuiscono l'illuminazione nelle ore con minor passaggio di veicoli.
Evidentemente non sufficienti per risolvere il problema, considerando che l'arteria stradale è spesso teatro di incidenti. E tra autovetture a folle velocità e sinistri sempre più frequenti, per numerosi molfettesi e terlizzesi residenti lungo l'arteria provinciale la misura è colma. «Non sarebbe male collocare lungo la trafficatissima strada un dissuasore di velocità oppure un autovelox», dicono diversi abitanti della zona.
Non solo: per aumentare l'efficacia del provvedimento, bisognerebbe installare alcuni rilevatori elettronici di velocità che invitino alla prudenza. Vedere in tempo reale un contachilometri ben più grande di quello che si ha nella propria autovettura, dovrebbe convincere gli automobilisti ad alleggerire la pressione sul pedale dell'acceleratore. Perché in troppi ogni giorno percorrono quella strada incuranti del limite di velocità fissato a 70 e 50 chilometri orari.
Così come non è raro assistere all'imprudenza di chi, per entrare nelle aree di rifornimento carburante o nelle strade d'accesso laterali, non esita a violare il codice della strada attraversando le corsie di marcia opposte. Insomma, troppi gli eventi tragici (l'ultimo l'8 aprile scorso, con la morte della giovanissima Graziana Cognetti) che richiedono un immediato intervento degli Enti preposti per assicurare le condizioni di sicurezza della strada provinciale 112.
Non è più possibile assistere a questi episodi, ma insieme bisogna verificare se l'asse viario altamente frequentato possiede tutti i requisiti necessari per garantire la sicurezza stradale: la strada provinciale 112 presenta dei punti di criticità (la presenza di numerosi incroci e l'imprudenza di alcuni automobilisti che superano il limite di velocità sfruttando l'assenza totale di curve) ogni volta che si verifica purtroppo un evento tragico, ma poi non viene preso nessun accorgimento.
Da Molfetta a Terlizzi sono 7 chilometri in tutto, ma chi li percorre ogni giorno sa bene quali sono i pericoli e i rischi di questi lunghi rettilinei che sembrano fatti apposta per accelerare e sorpassare. Eppure, basta alzare lo sguardo verso i lati della carreggiata per vedere lunghe frenate sull'asfalto e pezzi di carrozzeria sparsi ovunque. Dovrebbero consigliare prudenza, ma evidentemente non bastano.
Spesso, inoltre, ai cittadini ed agli organi di stampa viene detto che non ci sono soldi. Basterebbe veramente poco per obbligare le auto a fermarsi, per esempio - lo ripetiamo - installando semafori a controllo velocità o un dissuasore di velocità. Oppure, ancora meglio, un autovelox, che sicuramente risolverebbe il problema ed alimenterebbe anche le casse di chi lamenta che non ha soldi per intervenire.