Troppe spese e i pescherecci restano a guardare la festa
Conti in rosso e crisi della marineria: così la sagra a mare diventa un lusso
martedì 9 settembre 2014
10.31
Troppe spese. È questa la ragione principale per cui quasi tutti gli armatori molfettesi decidono di tenere ancorato il proprio peschereccio durante la sagra a mare dell'8 settembre.
Ieri, l'ennesima dimostrazione. Che si aggiunge a quelle degli anni passati.
Le spese sono varie. Prima tra tutte quella del carburante i cui prezzi sono ormai alle stelle.
A ciò si aggiungano i giorni di lavoro persi: per allestire a festa un motopeschereccio si impiega almeno una giornata che, aggiunta a quella che occorre per il dopo, fanno due senza possibilità di pescare. E se il motopeschereccio e' ancorato in un altro porto i giorni aumentano a dismisura. Dunque, un lusso per pochissimi vista la crisi economica.
Senza dimenticare che, durante il pomeriggio a bordo, tradizione vuole che gli armatori offrano da bere e mangiare agli ospiti: quindi altre spese, spesso a più zeri, se si considera che, a seconda della grandezza dello scafo, si va dalle poche decine di persone fino quasi al centinaio.
L'analisi, però, può continuare. Parecchie imbarcazioni, come le famose lampare, sono ormai da anni fuori Molfetta, tra l'Abruzzo e le Marche, e tante altre sono state demolite negli anni, segno di una marineria in profonda crisi che non riesce più a sfamarsi da quel mare su cui ogni anno la sua patrona viene portata in festa.
Senza dimenticare la forte deriva incivile che la sagra sta prendendo negli ultimi anni. Lontani anni luce da chi davvero nutre un credo e una venerazione profonda per la Madonna dei Martiri, molti facinorosi, gli anni scorsi, ubriachi, riuscivano a salire a bordo senza controllo dando non solo fastidio ma provocando anche danni.
Così, affinché la sagra non vada perduta, bisogna augurare alla marineria tutta di risollevarsi.
Ieri, l'ennesima dimostrazione. Che si aggiunge a quelle degli anni passati.
Le spese sono varie. Prima tra tutte quella del carburante i cui prezzi sono ormai alle stelle.
A ciò si aggiungano i giorni di lavoro persi: per allestire a festa un motopeschereccio si impiega almeno una giornata che, aggiunta a quella che occorre per il dopo, fanno due senza possibilità di pescare. E se il motopeschereccio e' ancorato in un altro porto i giorni aumentano a dismisura. Dunque, un lusso per pochissimi vista la crisi economica.
Senza dimenticare che, durante il pomeriggio a bordo, tradizione vuole che gli armatori offrano da bere e mangiare agli ospiti: quindi altre spese, spesso a più zeri, se si considera che, a seconda della grandezza dello scafo, si va dalle poche decine di persone fino quasi al centinaio.
L'analisi, però, può continuare. Parecchie imbarcazioni, come le famose lampare, sono ormai da anni fuori Molfetta, tra l'Abruzzo e le Marche, e tante altre sono state demolite negli anni, segno di una marineria in profonda crisi che non riesce più a sfamarsi da quel mare su cui ogni anno la sua patrona viene portata in festa.
Senza dimenticare la forte deriva incivile che la sagra sta prendendo negli ultimi anni. Lontani anni luce da chi davvero nutre un credo e una venerazione profonda per la Madonna dei Martiri, molti facinorosi, gli anni scorsi, ubriachi, riuscivano a salire a bordo senza controllo dando non solo fastidio ma provocando anche danni.
Così, affinché la sagra non vada perduta, bisogna augurare alla marineria tutta di risollevarsi.