Tridico presenta a Molfetta il suo libro "Governare l’economia. Per non essere governati dai mercati"
Iniziativa promossa dal gruppo territoriale M5S, presenti i deputati Patty L’Abbate e Gianmauro dell’Olio
lunedì 22 aprile 2024
La politica economica dell'Italia, in prospettiva Europea al centro dell'incontro per la presentazione del libro del professore ordinario di politica economica dell'Università Roma Tre ed ex presidente Inps, Pasquale Tridico, dal titolo "Governare l'economia. Per non essere governati dai mercati", iniziativa promossa dal gruppo territoriale del Movimento 5 stelle, con la collaborazione della libreria Il Ghigno.
Niente giri di parole, il professor Tridico arriva subito al fulcro della questione affermando che «occorre prendere coscienza del declino che i mercati hanno causato negli ultimi 30 anni.
Ignorare la povertà, ignorare i salari bassi, ignorare le diseguaglianze non è solo una questione morale, è soprattutto un problema economico. La nostra economia è cresciuta quando il ceto medio cresceva, quando i salari crescevano, quando il lavoro cresceva, quando i servizi crescevano, la nostra economia non cresce dagli anni '90 perché non si fanno più politiche industriali, perché il governo non è nelle mani dello Stato ma è nelle mani del capitalismo finanziario».
Per Tridico le soluzioni a questo declino economico, vanno ricercate nel riprendere a parlare di politica industriale con un "patto per la produttività" e con una "revisione del welfare". In pratica riprendere da dove la politica economica del nostro Paese si era fermata, garantendo anche uno stipendio minimo ai cosidetti lavoratori flessibili, quelli che lavorano nel terziario, nella ristorazione che hanno salari non congrui.
Critiche circostanziate alla politica economica del Governo sono state mosse durante l' incontro dai deputati del movimento, Patty L'Abbate e Gianmauro dell'Olio, con dati alla mano e su quello che è stato fatto e quello che si dovrebbe fare. Moderatore della serata Simone Andriani, referente giovani M5S.
Ai nostri microfoni il professore ci spiega il senso del suo libro e come possiamo non essere governati dai mercati.
«Possiamo certamente - dice Tridico- ne abbiamo un esempio, come abbiamo gestito il Covid. Durante quel periodo il governo dell'economia è stato nelle mani dello Stato.
Era un momento e un periodo difficile, grazie al ritorno dello Stato nell'economia abbiamo salvato le aziende, le persone, gli uomini e le donne. Abbiamo governato l'economia non siamo stati sopraffatti ne dai mercati ne dalla pandemia. Ci ha rafforzati dal punto di vista economico sebbene durante il 2020 abbiamo vissuto una crisi, un crollo, ma negli anni 2021 e 2022 abbiamo avuto una crescita espansiva molto forte + 12% che ci ha permesso di recuperare il crollo avuto nell'anno 2020.
L'economia si può governare e deve essere fatta attraverso la centralità dell'uomo e della donna, cioè bisogna mettere al centro le persone, solo così si può dare speranza al futuro».
Il suo nome è tra i candidati alle prossime Europee, come dobbiamo confrontarci con l'Europa, l'Italia cosa deve rappresentare in un contesto europeo?
«L'Europa va vista in un contesto rinnovato, ma questo rinnovamento deve partire da noi, siamo i primi ad avere un'Italia divisa da questa autonomia differenziata e poi vogliamo un'Europa unita?
Dobbiamo, innanzitutto andarci uniti come Italia, come Paese per giocare un ruolo maggiore, e soprattutto per chiedere, quello che questo Governo non ha fatto, ovvero questo patto di stabilità rivisto che a Dicembre 2023 ha peggiorato la situazione, ripiombandoci nel vecchio schema di austerità, che non aiuta l'economia e che non aiuta le persone.
Il nostro obiettivo è di creare un reddito di cittadinanza europeo, è quello di creare una tassa unica in Europa per evitare che ci siano fughe di capitali da un paese all'altro, o anche competizione fiscale. Inoltre, altro obiettivo è quello di incrementare il budget dell'Unione Europea, oggi troppo piccolo, ridicolo all'1%.
Infine, di creare una Best, come la chiamo io, una Banca europea per lo sviluppo e la transizione ecologica che consenta un cambiamento industriale, tecnologico orientato all'innovazione e alla sostenibilità ambientale».
Tridico ad inizio incontro ricorda tra le altre cose fatte come presidente dell'Inps l'internalizzazione del call center dell'Inps con la creazione della società in house InpsServizi, un iniziativa che l'ex presidente definisce «di grande successo, un caso di grande governo dell'economia».
E ai nostri microfoni aggiunge: «Su Inps Servizi l'idea è quella di non avere l'esternalizzazione, la riduzione dei costi di lavoro, ma anche lì di mettere al centro le persone, l'idea che abbiamo portato avanti durante il Governo Conte 2 ci ha permesso di avere un grande bacino di manodopera interna, 3000 persone in tutta Italia, 600 solo qui a Bari, 800 in Campania, 150 in Calabria, 500 a L'Aquila, lavoratori che rispondono al telefono agli utenti come funzionari Inps.
Non dimentichiamo che durante la pandemia sono stati per tanti la voce di quel periodo, per questo oggi, io non ci sono, spero che i nuovi vertici possano portare avanti l'idea di un call center che sia di nuovo la voce dell'Inps, internalizzato e con un progetto industriale che avevamo già avviato, che possa dare soddisfazione ai lavoratori e alla qualità del servizio».
Nel corso della serata tanti sono stati i temi trattati dal relatore e dagli intervenuti, accenni sono stati fatti anche ai recenti fatti di cronaca relativi al voto di scambio, Tridico non ha avuto dubbi nel dire che «noi scambiamo idee o al massimo libri, vogliamo comprare idee».
Niente giri di parole, il professor Tridico arriva subito al fulcro della questione affermando che «occorre prendere coscienza del declino che i mercati hanno causato negli ultimi 30 anni.
Ignorare la povertà, ignorare i salari bassi, ignorare le diseguaglianze non è solo una questione morale, è soprattutto un problema economico. La nostra economia è cresciuta quando il ceto medio cresceva, quando i salari crescevano, quando il lavoro cresceva, quando i servizi crescevano, la nostra economia non cresce dagli anni '90 perché non si fanno più politiche industriali, perché il governo non è nelle mani dello Stato ma è nelle mani del capitalismo finanziario».
Per Tridico le soluzioni a questo declino economico, vanno ricercate nel riprendere a parlare di politica industriale con un "patto per la produttività" e con una "revisione del welfare". In pratica riprendere da dove la politica economica del nostro Paese si era fermata, garantendo anche uno stipendio minimo ai cosidetti lavoratori flessibili, quelli che lavorano nel terziario, nella ristorazione che hanno salari non congrui.
Critiche circostanziate alla politica economica del Governo sono state mosse durante l' incontro dai deputati del movimento, Patty L'Abbate e Gianmauro dell'Olio, con dati alla mano e su quello che è stato fatto e quello che si dovrebbe fare. Moderatore della serata Simone Andriani, referente giovani M5S.
Ai nostri microfoni il professore ci spiega il senso del suo libro e come possiamo non essere governati dai mercati.
«Possiamo certamente - dice Tridico- ne abbiamo un esempio, come abbiamo gestito il Covid. Durante quel periodo il governo dell'economia è stato nelle mani dello Stato.
Era un momento e un periodo difficile, grazie al ritorno dello Stato nell'economia abbiamo salvato le aziende, le persone, gli uomini e le donne. Abbiamo governato l'economia non siamo stati sopraffatti ne dai mercati ne dalla pandemia. Ci ha rafforzati dal punto di vista economico sebbene durante il 2020 abbiamo vissuto una crisi, un crollo, ma negli anni 2021 e 2022 abbiamo avuto una crescita espansiva molto forte + 12% che ci ha permesso di recuperare il crollo avuto nell'anno 2020.
L'economia si può governare e deve essere fatta attraverso la centralità dell'uomo e della donna, cioè bisogna mettere al centro le persone, solo così si può dare speranza al futuro».
Il suo nome è tra i candidati alle prossime Europee, come dobbiamo confrontarci con l'Europa, l'Italia cosa deve rappresentare in un contesto europeo?
«L'Europa va vista in un contesto rinnovato, ma questo rinnovamento deve partire da noi, siamo i primi ad avere un'Italia divisa da questa autonomia differenziata e poi vogliamo un'Europa unita?
Dobbiamo, innanzitutto andarci uniti come Italia, come Paese per giocare un ruolo maggiore, e soprattutto per chiedere, quello che questo Governo non ha fatto, ovvero questo patto di stabilità rivisto che a Dicembre 2023 ha peggiorato la situazione, ripiombandoci nel vecchio schema di austerità, che non aiuta l'economia e che non aiuta le persone.
Il nostro obiettivo è di creare un reddito di cittadinanza europeo, è quello di creare una tassa unica in Europa per evitare che ci siano fughe di capitali da un paese all'altro, o anche competizione fiscale. Inoltre, altro obiettivo è quello di incrementare il budget dell'Unione Europea, oggi troppo piccolo, ridicolo all'1%.
Infine, di creare una Best, come la chiamo io, una Banca europea per lo sviluppo e la transizione ecologica che consenta un cambiamento industriale, tecnologico orientato all'innovazione e alla sostenibilità ambientale».
Tridico ad inizio incontro ricorda tra le altre cose fatte come presidente dell'Inps l'internalizzazione del call center dell'Inps con la creazione della società in house InpsServizi, un iniziativa che l'ex presidente definisce «di grande successo, un caso di grande governo dell'economia».
E ai nostri microfoni aggiunge: «Su Inps Servizi l'idea è quella di non avere l'esternalizzazione, la riduzione dei costi di lavoro, ma anche lì di mettere al centro le persone, l'idea che abbiamo portato avanti durante il Governo Conte 2 ci ha permesso di avere un grande bacino di manodopera interna, 3000 persone in tutta Italia, 600 solo qui a Bari, 800 in Campania, 150 in Calabria, 500 a L'Aquila, lavoratori che rispondono al telefono agli utenti come funzionari Inps.
Non dimentichiamo che durante la pandemia sono stati per tanti la voce di quel periodo, per questo oggi, io non ci sono, spero che i nuovi vertici possano portare avanti l'idea di un call center che sia di nuovo la voce dell'Inps, internalizzato e con un progetto industriale che avevamo già avviato, che possa dare soddisfazione ai lavoratori e alla qualità del servizio».
Nel corso della serata tanti sono stati i temi trattati dal relatore e dagli intervenuti, accenni sono stati fatti anche ai recenti fatti di cronaca relativi al voto di scambio, Tridico non ha avuto dubbi nel dire che «noi scambiamo idee o al massimo libri, vogliamo comprare idee».