Trentesimo Anniversario della CASA don Tonino Bello
Avviata Raccolta fondi
giovedì 11 dicembre 2014
10.41
La sala della sede del Parco del Conte, meglio conosciuta come la Comunità C.A.S.A, non è riuscita a contenere in occasione dell'8 dicembre, le autorità, i familiari, i fedeli giunti a Ruvo da tutta la diocesi e da Alessano per assistere alla Santa Messa che di fatto ha aperto i festeggiamenti in occasione del trentennale. Erano infatti presenti il viceprefetto Volpe, autorità politiche, civili e militari, il fratello di don Tonino Trifone, il presidente della Fondazione Giancarlo Piccinno, il vicepresidente della Casa dott. Giulio Pisani, i sacerdoti che hanno portato avanti il progetto lungimirante di don Tonino, tutti coloro i quali hanno percorso una parte del cammino con lui e naturalmente gli ospiti della struttura insieme al loro angelo custode don Michele Stragapede. Alla Casa si respirava una aria di Natale, di festa, proprio quale era l'intento di don Tonino: creare una struttura dove "l'altro" si sentisse accolto, a casa.
Gli ospiti hanno realizzato oggetti artigianali ad iniziare da un artistico albero di Natale, molto originale il cui ricavato alimenterà la raccolta fondi per l'adeguamento ormai necessario e non procrastinabile della struttura. La cerimonia religiosa è stata officiata da Mons. Luigi Martella, Vescovo della diocesi mentre l' accompagnamento corale è stato affidato alla Polifonica diretta dal maestro Pino Pappagallo. A inizio della celebrazione il vescovo ha elencato alcune importanti tappe della Casa, ricordando il momento difficile che sta vivendo la società e la crisi finanziaria e di valori che la attanaglia.
Mons. Martella ha ricordato il processo di ricreazione, di rinascita legato anche ai giovani ospiti e ha elogiato il valore della bellezza etica ed estetica. Non si può separare l'estetica, l etica e la bontà; ultimamente prevale la bellezza esteriore. L'armonia di queste tre qualità rende santi più che i miracoli. Il vescovo ha poi ricordato il legame di don Tonino con la mamma e alcuni simpatici episodi della sua vita. Ha poi affermato che bisogna ridare il futuro ai giovani che hanno perso la fiducia e che vivono immersi nel presente. Si è soffermato poi sull'immagine della Madonna, tanto venerata da Mons. Bello, invocata in vari modi a seconda delle città: Madonna di Corsignano, Sovereto, dei Martiri, Delle Grazie. Molto toccante il ricordo risalente al 12 marzo, un mesetto prima della sua morte, quando don Tonino incontrò gli ospiti della Casa augurando loro di non esserci più in occasione della sua prossima visita alla struttura, perché significava che avevano completato il loro percorso. Mons. Martella infatti prima di celebrare la messa aveva aperto la cartella della Casa in cui sono riportati tante storie e ricordi e nel leggere certe testimonianze si è commosso.
A conclusione della santa messa sono stati ringraziati tutti coloro che hanno contribuito alla sopravvivenza della Comunità CASA invitando i fedeli alla generosità per portare avanti i non più derogabili lavori di adeguamento della struttura che garantiranno un futuro sereno ai suoi ospiti nel nome di don Tonino.
Gli ospiti hanno realizzato oggetti artigianali ad iniziare da un artistico albero di Natale, molto originale il cui ricavato alimenterà la raccolta fondi per l'adeguamento ormai necessario e non procrastinabile della struttura. La cerimonia religiosa è stata officiata da Mons. Luigi Martella, Vescovo della diocesi mentre l' accompagnamento corale è stato affidato alla Polifonica diretta dal maestro Pino Pappagallo. A inizio della celebrazione il vescovo ha elencato alcune importanti tappe della Casa, ricordando il momento difficile che sta vivendo la società e la crisi finanziaria e di valori che la attanaglia.
Mons. Martella ha ricordato il processo di ricreazione, di rinascita legato anche ai giovani ospiti e ha elogiato il valore della bellezza etica ed estetica. Non si può separare l'estetica, l etica e la bontà; ultimamente prevale la bellezza esteriore. L'armonia di queste tre qualità rende santi più che i miracoli. Il vescovo ha poi ricordato il legame di don Tonino con la mamma e alcuni simpatici episodi della sua vita. Ha poi affermato che bisogna ridare il futuro ai giovani che hanno perso la fiducia e che vivono immersi nel presente. Si è soffermato poi sull'immagine della Madonna, tanto venerata da Mons. Bello, invocata in vari modi a seconda delle città: Madonna di Corsignano, Sovereto, dei Martiri, Delle Grazie. Molto toccante il ricordo risalente al 12 marzo, un mesetto prima della sua morte, quando don Tonino incontrò gli ospiti della Casa augurando loro di non esserci più in occasione della sua prossima visita alla struttura, perché significava che avevano completato il loro percorso. Mons. Martella infatti prima di celebrare la messa aveva aperto la cartella della Casa in cui sono riportati tante storie e ricordi e nel leggere certe testimonianze si è commosso.
A conclusione della santa messa sono stati ringraziati tutti coloro che hanno contribuito alla sopravvivenza della Comunità CASA invitando i fedeli alla generosità per portare avanti i non più derogabili lavori di adeguamento della struttura che garantiranno un futuro sereno ai suoi ospiti nel nome di don Tonino.