Tra lacrime e silenzio, Molfetta ha salutato Davide Farinola
Tutta la comunità si è ritrovata nel dolore nella chiesa di Sant'Achille
giovedì 6 febbraio 2025
14.52
Molfetta ha dato il suo ultimo saluto a Davide Farinola in un pomeriggio intriso di commozione e silenzio. La chiesa di Sant'Achille era gremita di amici, compagni di squadra, conoscenti e semplici cittadini, tutti uniti da un dolore che non trova parole adeguate per essere espresso.
Il rito funebre non è stato solo un momento di addio, ma anche un tributo all'esistenza breve ma intensa di Davide, alla sua passione per il calcio, alla sua solarità e alla sua capacità di lasciare un segno in chiunque lo abbia conosciuto. Le parole dell'omelia hanno risuonato tra le navate con un peso particolare, ricordando non solo la tragedia attuale, ma anche la ferita mai rimarginata della perdita del padre di Davide anni fa. Un destino crudele che ha colpito la stessa famiglia con una forza ingiusta.
Fuori dalla chiesa, il silenzio parlava più di qualsiasi discorso. Gli sguardi bassi, le lacrime trattenute a fatica, il rispetto profondo di un'intera comunità che ha voluto esserci, non per rito, ma per vicinanza sincera. Anche il mondo del calcio locale ha voluto rendere omaggio a Davide: gli striscioni, le sciarpe, i palloncini bianchi lasciati volare in cielo hanno testimoniato l'amore e il ricordo di un ragazzo che continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Il luogo dell'incidente resta un punto di riferimento doloroso, trasformato in un piccolo santuario spontaneo di fiori, lettere e messaggi. Ma il vero ricordo di Davide non sarà solo in quei simboli, bensì nel legame che la sua memoria ha saputo creare tra le persone. Perché se una comunità riesce a stringersi con questa intensità attorno a una famiglia colpita dal dolore, significa che l'umanità, nei momenti più difficili, sa ancora riconoscere il valore della vita e dell'affetto.
Adesso resta il tempo della riflessione. Oltre al dolore, c'è la necessità di comprendere, di prevenire, di evitare che tragedie come questa possano ripetersi. Ma oggi, sopra ogni altra cosa, resta il silenzio pieno di significato lasciato dal passaggio di Davide nelle vite di chi lo ha amato.
Il rito funebre non è stato solo un momento di addio, ma anche un tributo all'esistenza breve ma intensa di Davide, alla sua passione per il calcio, alla sua solarità e alla sua capacità di lasciare un segno in chiunque lo abbia conosciuto. Le parole dell'omelia hanno risuonato tra le navate con un peso particolare, ricordando non solo la tragedia attuale, ma anche la ferita mai rimarginata della perdita del padre di Davide anni fa. Un destino crudele che ha colpito la stessa famiglia con una forza ingiusta.
Fuori dalla chiesa, il silenzio parlava più di qualsiasi discorso. Gli sguardi bassi, le lacrime trattenute a fatica, il rispetto profondo di un'intera comunità che ha voluto esserci, non per rito, ma per vicinanza sincera. Anche il mondo del calcio locale ha voluto rendere omaggio a Davide: gli striscioni, le sciarpe, i palloncini bianchi lasciati volare in cielo hanno testimoniato l'amore e il ricordo di un ragazzo che continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Il luogo dell'incidente resta un punto di riferimento doloroso, trasformato in un piccolo santuario spontaneo di fiori, lettere e messaggi. Ma il vero ricordo di Davide non sarà solo in quei simboli, bensì nel legame che la sua memoria ha saputo creare tra le persone. Perché se una comunità riesce a stringersi con questa intensità attorno a una famiglia colpita dal dolore, significa che l'umanità, nei momenti più difficili, sa ancora riconoscere il valore della vita e dell'affetto.
Adesso resta il tempo della riflessione. Oltre al dolore, c'è la necessità di comprendere, di prevenire, di evitare che tragedie come questa possano ripetersi. Ma oggi, sopra ogni altra cosa, resta il silenzio pieno di significato lasciato dal passaggio di Davide nelle vite di chi lo ha amato.