Totò diventa un brand: pizzerie e ristoranti cambiano nome. Anche a Molfetta
Il titolare del locale molfettese: «Era un modo per tenerne vivo il ricordo»
mercoledì 24 aprile 2024
17.18
Totò diventa ufficialmente un marchio registrato, motivo per cui gli eredi di Antonio De Curtis, tramite i loro avvocati, hanno chiesto alle attività commerciali di tutta Italia di non utilizzare più il nome e l'immagine del grande artista per fini commerciali e pubblicitari.
Una richiesta destinata a impattare, in primis, su pizzerie, ristoranti e paninoteche che spesso hanno fatto riferimento alla sua iconica immagine, spesso associata all'italianità e al buongusto. Gli eredi, come spiegato dal Messaggero, hanno chiesto che venga cancellato ogni riferimento all'artista nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai cartoni per l'asporto, dai menù ai biglietti da visita e scontrini.
Già negli scorsi mesi in diverse città d'Italia, molti esercizi hanno provveduto a cambiare i riferimenti a Totò. Le comunicazioni si sono via via intensificate, dopo che il tribunale di Torino nel giugno 2023 con un'ordinanza cautelare ha consesso l'inibitoria che avevano richiesto gli eredi sull'uso del nome e dell'immagine. I giudici hanno stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione o inosservanza successiva alla data di notifica del provvedimento.
A febbraio, la pizzeria "Totò e Peppino" di Porto d'Ascoli, fondata nel 2008, ha annunciato per prima di aver cambiato nome da un giorno all'altro dopo l'iniziativa degli eredi dell'attore. Lo stesso è accaduto anche in altri locali, con un caso anche a Molfetta: la trattoria Totò ha dovuto cambiar nome per non incorrere in alcuna possibile sanzione futura: «Non mi trovo d'accordo con questa novità - ha spiegato il titolare, Gennaro Altamura - ma ho colto l'occasione per personalizzare il mio locale (ora chiamato Genny's Trattoria, ndr), anche perché non ho mai avuto l'intenzione di sfruttare a mio vantaggio il suo nome o la sua immagine».
«La mia scelta era nata come segno di stima nei suoi confronti - ha aggiunto - e tra l'altro credo che tutti i locali a lui intitolati rendessero solo onore a un personaggio ormai poco noto alle nuove generazioni. Anzi, forse al contrario c'è un certo opportunismo da parte dei suoi eredi che lucreranno dalle violazioni che sicuramente emergeranno in tutta Italia. Per me, in ogni caso, non ci sono stati problemi nel cambiar nome alla mia attività».
Una richiesta destinata a impattare, in primis, su pizzerie, ristoranti e paninoteche che spesso hanno fatto riferimento alla sua iconica immagine, spesso associata all'italianità e al buongusto. Gli eredi, come spiegato dal Messaggero, hanno chiesto che venga cancellato ogni riferimento all'artista nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai cartoni per l'asporto, dai menù ai biglietti da visita e scontrini.
Già negli scorsi mesi in diverse città d'Italia, molti esercizi hanno provveduto a cambiare i riferimenti a Totò. Le comunicazioni si sono via via intensificate, dopo che il tribunale di Torino nel giugno 2023 con un'ordinanza cautelare ha consesso l'inibitoria che avevano richiesto gli eredi sull'uso del nome e dell'immagine. I giudici hanno stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione o inosservanza successiva alla data di notifica del provvedimento.
A febbraio, la pizzeria "Totò e Peppino" di Porto d'Ascoli, fondata nel 2008, ha annunciato per prima di aver cambiato nome da un giorno all'altro dopo l'iniziativa degli eredi dell'attore. Lo stesso è accaduto anche in altri locali, con un caso anche a Molfetta: la trattoria Totò ha dovuto cambiar nome per non incorrere in alcuna possibile sanzione futura: «Non mi trovo d'accordo con questa novità - ha spiegato il titolare, Gennaro Altamura - ma ho colto l'occasione per personalizzare il mio locale (ora chiamato Genny's Trattoria, ndr), anche perché non ho mai avuto l'intenzione di sfruttare a mio vantaggio il suo nome o la sua immagine».
«La mia scelta era nata come segno di stima nei suoi confronti - ha aggiunto - e tra l'altro credo che tutti i locali a lui intitolati rendessero solo onore a un personaggio ormai poco noto alle nuove generazioni. Anzi, forse al contrario c'è un certo opportunismo da parte dei suoi eredi che lucreranno dalle violazioni che sicuramente emergeranno in tutta Italia. Per me, in ogni caso, non ci sono stati problemi nel cambiar nome alla mia attività».